Inverni più rigidi, la colpa è del sole

radiazioni solariGli inverni sempre più rigidi e le estati sempre più torride, stando a numerose autorevoli ricerche, sarebbero una conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, causati dal riscaldamento globale. Tuttavia sono in tanti anche i detrattori dei mutamenti climatici imputabili all’uomo, scienziati che sostengono la teoria opposta: questi cambiamenti anche bruschi di temperature medie nella storia della Terra ci sono sempre stati e rientrebbero nel ciclo naturale del Pianeta e nei suoi meccanismi regolatori e di compensazione.

Sulla scia di questo filone una nuova ricerca dell’Università di Reading nel Regno Unito suggerisce che in futuro si avranno inverni più freddi, quando il Sole sarà ad un livello inferiore di attività.
La quantità di radiazioni emesse dal Sole varia naturalmente nel tempo e subisce delle modifiche anche sostanziali nel corso dei secoli.

Le zone semi-aride assorbono più Co2 delle foreste

zona semi-arida

Le foreste, lo sappiamo, assorbono CO2 aiutandoci a ridurre il riscaldamento globale. Questi pozzi naturali di carbonio sono alla base dei programmi di compensazione, modelli climatici, e la maggior parte del futuro della politica ambientale. Anche le foreste assorbono e trattengono il calore, però, e la nuova ricerca suggerisce che, in almeno un tipo di terreno, questo effetto di riscaldamento è superiore ai benefici della cattura di carbonio.

Per 10 anni, il professor Dan Yakir è stato leader di un team di ricerca dell’Istituto Weizmann che ha registrato i dati da una stazione FluxNet nella Foresta Yatir, ai margini del deserto del Negev. La sua ricerca ha dimostrato che il bosco semi-arido di pini è un pozzo di carbonio particolarmente efficace, il quale supera la foresta europea di pini, la quale corrisponde alla media globale.

Quando controllava il bilancio energetico totale delle foreste, tuttavia, ha scoperto alcuni risultati sconvolgenti: gli alberi hanno assorbito una grande quantità di radiazioni solari, soprattutto se confrontati con i cespugli vicini e al deserto. Inoltre, il meccanismo di raffreddamento dei pini, in cui le foglie trasferiscono il calore al passaggio delle correnti d’aria, conduce ad una grande quantità di calore assorbito e conservato nella foresta.

Il ruolo delle radiazioni solari nel cambiamento climatico

oscuramento globale

Un articolo pubblicato sul Journal of Geophysical Research ripercorre le ricerche sull’incremento dell’ “oscuramento globale” e dello “schiarimento globale” di cui si è parlato in oltre 20 articoli. Questi fenomeni, apparentemente di origine umana, controllano i fenomeni della radiazione solare sulla superficie terrestre, e quindi influenzano il clima. Speciali strumenti sono stati utilizzati nella registrazione sin dal 1923, l’anno in cui la radiazione solare che raggiunge la superficie terrestre è diventata misurabile.

I dati ottenuti mostrano che l’energia fornita dal sole alla superficie terrestre ha subito notevoli variazioni nel corso degli ultimi decenni, con i relativi effetti sul clima. Indagando su quali fattori riducano o intensifichino la radiazione solare, e quindi causare oscuramento o schiarimento globale, è ancora molto complicato per i ricercatori. Secondo l’American Geophysical Union (AGU), guidata da Martin Wild, scienziato senior presso l’Istituto di Scienza e clima atmosferico ETH di Zurigo, esiste una diminuzione della radiazione solare.