Nucleare e acqua pubblica sono i temi principali dei referendum su cui gli italiani saranno chiamati a votare durante la prossima primavera. Quesiti scomodi che al Governo fanno paura, e per cui ha deciso di non accorpare al voto delle amministrative che si terrà nello stesso periodo, in modo da non far raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto. In questo modo salteranno tutti.
Una mossa da vecchi politicanti con la coscienza sporca, come le fonti energetiche che preferiscono, e che se il referendum non passerà saremo costretti a sorbirci. Secondo i calcoli fatti da Greenpeace infatti, tenendo le due tornate elettorali (che diverranno sicuramente tre con i ballottaggi) separate, si sprecano letteralmente 400 milioni di euro. Questi sarebbero sufficienti a costruire impianti eolici per fornire energia elettrica a 200 mila famiglie.