Migliora la qualità della vita in alcune città italiane con più verde, più parchi e giardini, una migliore gestione dei rifiuti e del trasporto pubblico, con piani di intervento per rispondere ai cambiamenti climatici. Questi i passi green fatti dai 51 comuni capoluogo monitorati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) nell’annuale rapporto “Qualità dell’ambiente urbano”. Ma ci sono anche maglie nere per l’Italia con oltre il 3% del territorio nazionale contaminato e in attesa di bonifica; mentre il consumo di suolo dovuto a discariche, cave e cantieri edili, rende il terreno inutilizzabile per l’agricoltura e per le aree naturali.
qualità ambiente urbano
Ecosistema Urbano, è Venezia la città più green d’Italia
Venezia è la città con il migliore ecosistema urbano, un territorio in cui la qualità dell’aria è buona, basso l’inquinamento, il livello delle polveri sottili, il traffico e lo smog, in cui mobilità sostenibile e trasporto pubblico sono efficienti; seguita da Bologna e Genova. A dirlo è il rapporto Ecosistema Urbano, realizzato da Legambiente, Il Sole 24 Ore e Ambiente Italia. Palermo è ultima nella classica che ha preso in esame gli indicatori di qualità ambientale. Se, come si legge nel comunicato stampa,
alcuni centri fanno lievi progressi e tanto basta a farli balzare in vetta alle classifiche della qualità urbana,
peggiorano gli ecosistemi urbani in Sicilia.
Ambiente, pubblicato Rapporto ISPRA sulla Qualità dell’Ambiente Urbano
E’ stato pubblicato il VII Rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulla situazione del nostro Paese e dei 48 maggiori centri urbani d’Italia. Il progetto di monitoraggio ha visto il coinvolgimento dell’intero sistema delle Agenzie Ambientali: ARPA (Agenzia ambientale della Regione), APPA (Agenzia Provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia Autonoma di Trento), e la condivisione di ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), ACI (Automobile Club d’Italia) e ISTAT (Istituto nazionale di statistica).
I dati emersi non sono tra i più rassicuranti in fatto di inquinamento, rifiuti e qualità della vita, ma sono un punto di partenza per la pianificazione, la programmazione e la gestione dell’ambiente e del territorio urbano.