L’EU respinge l’appello dell’Italia contro la sentenza di primo grado che l’aveva condannata al risarcimento dei costruttori dell’ecomostro di Punta Perotti, considerato atto illegittimo di esproprio e demolizione. L’EU dà quindi torto all’Italia: dovrà versare 49 milioni di euro alle tre ditte, la Sud Fondi, la Mabar e Iema, per l’abbattimento messo in atto nel 2006 dei tre edifici da tredici piani in prossimità del lungomare barese.
Punta Perotti
Punta Perotti, restituzione terreni a imprese costruttrici ecomostro riaccende le polemiche
A volte ritornano. Sono i nuovi (eco)mostri, nuovi mica tanto però. I terreni di Punta Perotti, a Bari, che ospitavano il famoso ecomostro abbattuto, a furor di popolo, il 2 aprile del 2006, torneranno infatti ai vecchi e a quanto pare legittimi proprietari che ne disporranno, vogliamo augurarci, diversamente da quanto fatto in precedenza. Lo ha disposto il GUP del tribunale di Bari, Antonio Lovecchio, revocando proprio oggi la confisca e ordinando la restituzione del lotto alle imprese costruttrici. Si tratta delle società Sud Fondi, Mabar e Iema, controllate dalle famiglie Andidero, Matarrese e Quistelli.
Riassumere l’intricata vicenda giudiziaria che ha portato alla demolizione dell’ecomostro di Punta Perotti e oggi a questa controversa sentenza, non è compito facile. L’AGI ripercorre le tappe principali dell’iter giudiziario, incluso l’intervento ad hoc di Berlusconi che il 15 dicembre 2004 ordinava la demolizione del complesso delle brutture. Nel 1985, scrive l’agenzia, l’articolo 19 della legge 47 spiegò che
“la sentenza definitiva del giudice penale che accerta la lottizzazione abusiva dispone la confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere abusivamente costruite”.
Nel gennaio 2001 la Corte di Cassazione in applicazione della norma, ha accettato la lottizzazione dell’area di Punta Perotti e ha confiscato i terreni e gli immobili. La Corte di Cassazione ha, tuttavia, assolto i legali rappresentanti delle imprese lottizzanti, “per errore nell’interpretazione della legge”.
E’ giusto risarcire l’ecomostro?
Abbiamo gioito tutti, tranne forse quelli che lo avevano costruito e quelli che volevano abitarci, quando abbiamo visto le immagini dell’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti, un complesso residenziale composto da tre saracinesche di tredici piani ciascuna costruito sul lungo mare sud di Bari, che soffocava la vista e l’orizzonte. Fu una vittoria giudiziaria, quella ottenuta dal capoluogo di regione pugliese, a lungo agognata e inseguita a suon di processi e battaglie legali.
A distanza di quasi tre anni dall’abbattimento, avvenuto il 2 aprile 2006, alle società Sud Fondi, Iema e Mabar, la corte di Strasburgo, cui si erano rivolte nel 2001, ha riconosciuto il pagamento di un indennizzo pari a 40 mila euro ciascuna, 30 mila euro per le spese processuali sostenute e 10 mila euro per i danni morali.
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