Scorie nucleari, ecco dove andranno a finire

Dopo il toto-centrali, è partito il toto-scorie. Chi accoglierà i rifiuti radioattivi, diretta conseguenza del ritorno al nucleare italiano? La lista dei siti papabili, una cinquantina in tutto quelli potenzialmente idonei, è pronta. Il compito di stilarla è spettato alla Sogin, la società che si occupa della gestione e della messa in sicurezza degli impianti nucleari.

Secondo quanto trapelato le scorie verranno accolte (a braccia aperte?) principalmente dalle aree a cavallo tra Basilicata e Puglia, tra Puglia e Molise, tra Lazio e Toscana.
Non avevamo dubbi. Il Nord, a più alta densità, con più costruzioni, fabbriche e ferrovie, non è molto adatto allo stoccaggio delle scorie. Un ospite scomodo, per il Sud Italia, ad ogni modo, di quelli che puzzano ancor prima dei tre giorni.

Fotovoltaico Italia: Puglia in testa, Balocco produce biscotti al sole, rinnovabili al 17% entro 2020

pannelli fotovoltaici

Nonostante la crisi economica e i pochi incentivi alla Green Economy, l’energia del sole continua ad essere sfruttata in modo sempre maggiore in tutta Italia. Oggi ci arrivano due bellissime notizie, una da Nord e una da Sud, per par condicio, che ci fanno capire come e quanto gli italiani ci tengano a puntare sulle energie rinnovabili, incuranti di tutti gli ostacoli che si frappongono sul loro cammino.

Gianni Chianetta, presidente dell’associazione nazionale dell’industria solare fotovoltaica (Assosolare), ha dichiarato ieri, in occasione di un convegno sulle energie rinnovabili tenutosi a Bari, che la Puglia ha raggiunto quasi 250 Mw di potenza installata: la più alta d’Italia.

Basilicata, la spiaggia non c’è più

[Photo| Flickr] Spiaggia scomparsa. Ci siamo giocati una spiaggia in Basilicata – quella che va da Scanzano a Metaponto – e nessuno lo sa o lo dice. Una spiaggia, sì.

Operazione Quattro mani, traffico rifiuti pericolosi continua, alti i guadagni

Benvenuti in Italia. Sotto ai cartelli di ingresso alle frontiere, andrebbe aggiunto un sottotitolo: discarica dei rifiuti tossici. Il Paese dei controllori amici dei controllati segna un altro punto di demerito a suo favore. Continua infatti il traffico di spazzatura smaltita illegalmente, da un capo all’altro della penisola. Le regioni se la passano come fosse una patata bollente, con la differenza che non si tratta di un gioco, i soldi in ballo sono tanti.

L’operazione Quattro Mani, le cui indagini sono state coordinate dalla Procura di Chieti e condotte dai Carabinieri del Noe di Pescara, ha fatto scattare le manette per cinque persone in Abruzzo, sgominando un giro d’affari sporchi (doppiamente sporchi, è proprio il caso di dirlo) del valore di 3 milioni di euro.

La Puglia si ribella al Governo e pone il tetto per l’inquinamento

Se non ci pensa lo Stato ci pensano le Regioni. Sfruttando la nuova autonomia di legiferare sull’ambiente, assegnata alle Regioni italiane, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha deciso che non è più il tempo di aspettare che il Governo decida cosa fare in tema ambientale, ma preferisce agire, decretando un tetto per l’inquinamento che nessuna azienda pugliese potrà più superare.

Naturalmente subito sono sorte polemiche da parte del Governo. Per bocca della ministra Prestigiacomo (che dovrebbe essere Ministro dell’Ambiente), il Governo fa sapere che non c’è bisogno che la Puglia adotti una politica così rigida per fermare l’inquinamento, dato che fino al 2012 c’è tempo per trovare una soluzione.

Primato energia eolica va alla Puglia

La regione italiana con una maggiore produzione di energia eolica è la Puglia, da sempre all’avanguardia nel campo delle rinnovabili, e in special modo proprio dello sfruttamento del vento per

La Puglia va a idrogeno, prima rete di distributori per auto al mondo

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Forte lo schieramento della Regione Puglia dalla parte dell’ambiente e dell’energia verde. Dopo aver sfruttato il sole che bacia il tacco per il fotovoltaico e la forze del vento che soffiano tra Adriatico e Ionio per produrre energia dll’eolico, è ora il momento dell’idrogeno, energia prodota dall’azione combinata di sole e vento.

Profetizzata da Rifkin, guru dei cambiamenti industriali pro energie alternative, si compie in Puglia una vera e propria rivoluzione: verrà creata, nel giro di un anno, a partire da maggio, la prima rete di distribuzione di carburante a idrogeno al mondo. Nelle sei province pugliesi saranno installati dei distributori di idrometano (70% metano e 30% idrogeno), capaci di alimentare tutte le auto con motore predisposto.