Consumi e produzione sostenibile: Emilia-Romagna, nuovo sito della Regione

Al fine di promuovere, sostenere ed incentivare sia la produzione, sia il consumo sostenibile in linea con i criteri e le buone prassi legate allo sviluppo dell’economia verde, nell’Emilia-Romagna l’Amministrazione regionale ha annunciato il lancio di un nuovo Portale con la consapevolezza del fatto che i consumi e le produzioni di qualità, senza impatti sul territorio, si ottengono anche con una maggiore diffusione delle informazioni.

La gestione del Portale regionale sul consumo e sulla produzione sostenibile è stata affidata ad Ervet in base ad una convenzione triennale con la quale si punta ad informare ed orientare sia i cittadini in materia di consumi, sia le imprese in materia di produzione e di garanzia di sostenibilità del territorio emiliano-romagnolo.

Sviluppo sostenibile: Regione Emilia-Romagna a Ecomondo 2010

Energia, ricerca e innovazione tecnologica, servizi e reti a disposizione del mondo delle imprese, ambiente e territorio. Sono queste le quattro aree tematiche dello stand della Regione Emilia-Romagna, padiglione D5, presente a Rimini all’edizione 2010 di Ecomondo, la fiera internazionale dello sviluppo sostenibile e del recupero di materia e di energia.

A darne notizia è stata l’Amministrazione regionale nel sottolineare come a partire da domani, mercoledì 3 novembre 2010, e fino a sabato prossimo, la Regione Emilia-Romagna attraverso il proprio stand presenterà le iniziative ed i progetti per la green economy e per lo sviluppo sostenibile che hanno coinvolto e che coinvolgeranno, al fine di riqualificare il territorio e di promuovere la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, le Associazioni, il mondo produttivo, i cittadini e gli enti locali sulla base di misure e di regole a carattere strutturale, tecnologico ma anche economico e educativo.

Usa, Cina, Ue: la corsa all’energia pulita è iniziata

rinnovabili

30 anni fa le superpotenze mondiali si sfidavano per tentare di vincere la corsa allo spazio. Oggi, in una crisi ambientale terribile, si sfidano per il ruolo di leader nell’ecologia. Una corsa che per primo ha intrapreso il Parlamento di Bruxelles, ma che vede come avversari più forti e preparati Pechino e Washington. Cerchiamo di capire chi è in vantaggio e chi può arrivare a vincere la gara.

L’Unione Europea è stata senza dubbio, come dicevamo, la prima in assoluto ad intraprendere politiche verdi, in quanto ha ratificato il protocollo di Kyoto in toto (gli Stati Uniti solo in parte e la Cina per niente) e ha stabilito il famoso accordo del 20-20-20 contestato da più parti. I punti che però svantaggiano l’Europa riguardano le diversità di politiche e di tecnologie disponibili tra i vari Paesi. Mentre ci sono alcune nazioni con un ritmo di crescita ecologica impressionante (vedi Germania, Danimarca, Francia e Gran Bretagna), le quali già da anni hanno intrapreso il cammino delle rinnovabili, ci sono anche altri Paesi (come la Romania, la Polonia ed in generale tutto l’Est Europa) che vanno avanti ancora con il carbone, e che le energie rinnovabili non sanno nemmeno cosa siano.