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Principe Carlo ai nonni di tutto il mondo: “non lasciamo un pianeta rotto ai nostri nipoti”

principe carlo nonni pianeta rottoGià da qualche mese ha fatto il giro del mondo la notizia che il primogenito del Principe Carlo d’Inghilterra, William, presto sarà papà. Passata l’euforia della lieta novella, lo spirito ambientalista dell’erede al trono del Regno Unito si è infiammato e perciò ieri ha preso carta e penna ed ha scritto ai nonni di tutto il mondo. Ha così redatto un discorso destinato a passare alla storia, pronunciato un paio di giorni fa sulla Britain’s ITV.

Emissioni ridotte del 22% per il Principe Carlo

Se c’è una personalità pubblica che si impegna da tempo sulla riduzione dell’inquinamento e per uno stile di vita più sostenibile, quella è senza dubbio il Principe Carlo d’Inghilterra, forse secondo come uomo-simbolo dell’ecologia solo ad Al Gore. Secondo una recente inchiesta andata in onda su BBC News sulle sue attività, pare che effettivamente l’erede al trono britannico sia davvero impegnato come dice nel campo ambientale, visto che ha ridotto le emissioni delle sue attività che, essendo quelle di un principe, possiamo immaginare siano molto elevate.

Video: Principe Carlo & Friends per salvare l’ambiente

Abbiamo bisogno delle foreste. Tutti ne abbiamo bisogno.

Così si conclude il commovente e divertente video messo su Youtube da un paio di giorni dallo staff del Principe Carlo d’Inghilterra, in difesa delle foreste e della lotta per il clima. Pubblicato per lanciare a livello mondiale la sua campagna Rainforest’s Project, il Principe di Galles spiega in 90 secondi, insieme ai suoi amici, il motivo per cui sta girando mezzo mondo per tentare di convincere i grandi della Terra ad unirsi a lui per combattere contro la deforestazione e fare qualcosa per salvaguardare la cosa più importante che abbiamo: il nostro mondo.

Insieme a lui si sono prestati tanti personaggi famosi, da Harrison Ford al Dalai Lama, da Pelè a Robin Williams, dai bambini, studenti di mezzo mondo, ai suoi bambini, che poi tanto bambini non lo sono più, e cioè i principi Herny e William, fino ad una rana.

Il Principe Carlo predica bene ma razzola male

Qualche giorno fa vi abbiamo riferito della visita del Principe Carlo d’Inghilterra in Italia, in cui ha ribadito, come ha fatto in tutto il mondo, che bisogna prendere provvedimenti urgenti per evitare il disastro climatico a cui stiamo andando incontro. Ma forse il Principe si riferiva più agli altri Governi che a sè stesso.

Una delle attività del Principe è la vendita di prodotti alimentari. Alcuni prodotti della sua linea però contengono un ingrediente che sta distruggendo intere foreste in tutto il mondo: l’olio di palma. Questo ingrediente è presente in cinque dei prodotti del suo Duchy Originals, la gamma di generi alimentari biologici venduti nei negozi britannici.

Il paradosso sta nel fatto che negli ultimi anni, il principe Carlo ha lottato in favore dell’Amazzonia e dell’Indonesia, sensibilizzando politici, imprese e il pubblico sulla necessità di salvare le foreste pluviali, la cui rapida distruzione uccide animali rari e accelera il cambiamento climatico. Due anni fa l’erede al trono ha istituito un progetto sulla foresta pluviale con l’appoggio di 18 società tra cui Goldman Sachs e McDonald’s per la campagna contro la deforestazione.

Principe Carlo: “Abbiamo 100 mesi per evitare la catastrofe”

Parlando ad oltre 150 dirigenti d’azienda, al convegno sulle misure da adottare per combattere la crisi economica a livello mondiale di Rio de Janeiro, il principe Carlo ha lanciato un avvertimento agghiacciante: il tempo per salvare il pianeta sta scadendo.

Le proiezioni più ottimistiche ci dicono che abbiamo meno di 100 mesi (poco più di 8 anni, ndr) per modificare il nostro comportamento, prima che i cambiamenti climatici comportino rischi catastrofici ed orrori inimmaginabili. Le difficoltà che il mondo affronta oggi saranno nulla in confronto ai concreti effetti che il riscaldamento globale avrà sull’economia mondiale. I primi risultati sono che in vaste aree del mondo moltissime persone sono costrette sin da ora a fuggire da inondazioni o siccità. C’è incertezza sulla produzione di cibo e sulla mancanza di acqua e, naturalmente, sulla crescente instabilità sociale e di potenziali conflitti. Essa incide sul benessere di ogni uomo, donna e bambino sul nostro pianeta.

Il principe poi ha ribadito che solo lo sviluppo sostenibile, in particolare alla luce della crisi economica attuale, è la strada migliore per l’umanità.