Di piattaforme in mare si è lungamente discusso nella scorsa primavera in vista del referendum del 17 aprile. In quella occasione gli italiani sono stati chiamati a decidere sulle trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa ed in particolare sul prolungamento delle concessioni esistenti fino ad esaurimento del giacimento. Il mancato raggiungimento del quorum ha di fatto reso nullo l’effetto della consultazione, ma la questione delle piattaforme estrattive nei mari italiani resta evidentemente aperta. Ne è una riprova un nuovo rapporto pubblicato da Legambiente ed intitolato #Dismettiamole. Il documento è stato presentato ieri a Ravenna nell’ambito delle iniziative di Goletta Verde per sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi del rispetto dell’ambiente.
pozzi petroliferi
Chevron condannata a risarcire 8 miliardi di dollari ai popoli dell’Amazzonia
Un giudice ecuadoriano ha stabilito che la Chevron, il colosso energetico mondiale, è stato responsabile dell’inquinamento nel bacino amazzonico, e per questo ha multato la società per ben 8 miliardi di dollari (quasi 6 miliardi di euro). La compagnia petrolifera ovviamente non ci sta, ed ha dichiarato che ricorrerà in quanto ritiene la sentenza una “frode”.
Pablo Fajardo, avvocato della class action del popolo amazzonico, ha spiegato all’Associated Press che la sentenza della corte di giustizia è stata “un grande passo verso la cristallizzazione della giustizia”, anche se, a suo giudizio, la corte è stata sin troppo buona dato che i ricorrenti avevano chiesto 27,3 miliardi di dollari (circa 20 miliardi di euro) e che presenterà ricorso per aumentare la quota che la Chevron dovrà sborsare.
Scandalo! Il governo statunitense da in affitto ai magnati dell’oro nero l’habitat degli orsi polari
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