Torniamo a parlare ancora dell’importante riforma della pesca in UE: la riforma è passata, ma con grande rammarico da parte degli ambientalisti, il progetto iniziale incentrato in maniera estremamente decisa sulla sostenibilità e il recupero delle risorse ittiche, è stato in buona parte disatteso.
pesca sostenibile
Il ministro De Girolamo in UE, grande soddisfazione per la riforma della Pesca
Il ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo ha preso parte alla due giorni di negoziazioni, in UE, per mettere in pratica una riforma della pesca a livello europeo che garantisca maggiore sostenibilità ambientale contro la pesca eccessiva finora praticata. Il ministro si è detto alquanto soddisfatto dall’esito degli incontri.
Greenpeace in missione Arctic Sunrise per la pesca sostenibile
Una nuova missione è stata intrapresa da Greenpeace per sostenere chi pesca sostenibile, è “Arctic Sunrise” . La campagna di sensibilizzazione raccoglie e tutela i pescatori artigianali d’Europa. Ognuno di noi può sostenere Greenpeace e la pesca sostenibile a zero impatto costruendo una barchetta virtuale che arriverà a Bruxelles.
Pesca sostenibile in Italia, Clini stipula nuovi accordi
Dopo la fondamentale presa di posizione della Commissione Europea per la Pesca lo scorso 18 dicembre che ha deciso un cambio di rotta verso la sostenibilità, anche in Italia si torna a parlare di pesca ecosostenibile e di Green Economy: il ministro Clini ha infatti stipulato di recente un accordo di collaborazione con Fao e Unioncamere per l’analisi e il monitoraggio delle economie reali nelle aree protette e per la salvaguardia delle aree stesse.
Ambiente, pesce a miglio zero per una pesca sostenibile
Come per la frutta e la verdura a km zero, il senatore Pd Roberto Della Seta, propone in Senato un disegno di legge per il pesce a miglio zero. Obiettivi? Ridurre la pressione di pesca nel Mediterraneo, dove l’82% degli stock ittici sono sovrasfruttati; sostenere i piccoli pescatori che compongono circa due terzi della flotta italiana; e rilanciare il settore della pesca attraverso una riduzione dell’IVA per tutti quei pescatori che vendono a meno di 70 km dal porto di residenza.
Pesca sostenibile, anche l’India aderisce ai trattati internazionali
Ci ha messo un po’, ma anche se con un certo ritardo (10 anni!), l’India è entrata nell’elenco dei Paesi che hanno aderito al trattato per la pesca sostenibile. Fortemente voluto dal WWF che ha messo molta pressione sul Governo indiano, la Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano (IOTC) ha avviato l’iter per una gestione sostenibile nelle sue acque. E non è un elemento da sottovalutare visto che qui stiamo parlando dell’Oceano Indiano, una delle più importanti riserve ittiche del mondo.
Tonno Rio Mare responsabile? Per Greenpeace solo per metà
Se in questi giorni vi è capitato di vedere una pubblicità della Rio Mare o di acquistare qualche scatoletta al supermercato, vi sarete accorti che il nuovo slogan della casa è “Qualità Responsabile”. La paura per le aziende che vendono tonno è che con l’allarme estinzione che circola da tempo nessuno più acquisti questo pesce. Per questo l’azienda leader delle vendite in Italia afferma di utilizzare pratiche sostenibili per produrre le proprie scatolette. Purtroppo, come spesso accade, non è esattamente così.
Tonno: blitz di Greenpeace nei supermercati
Provate ad aprire la vostra dispensa e prendere la confezione di tonno che avete conservato. C’è scritto da dove proviene? E come è stato pescato? Se la risposta è sì, siete dei clienti molto rari. Ne sono sicuri i volontari di Greenpeace, intervenuti ieri mattina in 18 supermercati dell’area veneziana, per dire basta alla commercializzazione selvaggia del tonno. Se le leggi sempre più stringenti a tutela di alcune specie di questo pesce in via d’estinzione non funzionano, meglio agire sui clienti.
Tonno: Mareblu promette pesca sostenibile entro il 2016. Ma solo in Inghilterra
Buone notizie per i cittadini britannici: la Mareblu, una delle aziende leader per quanto riguarda il comparto ittico, ha deciso di passare a metodi di pesca sostenibili fino ad adottarli nel 100% delle proprie attività entro il 2016. Ma solo in Inghilterra. Dato che Mareblu vende i propri prodotti in diversi Paesi al mondo, compresa l’Italia, la domanda sorge spontanea: che tecniche di pesca verranno attuate per il tonno che finisce sulle nostre tavole?
Goletta Verde, si parla di pesca sostenibile a Giulanova
Goletta Verde, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio della salute dei mari e delle coste italiane, è alla sua tappa in Abruzzo. Oggi a Giulanova si è parlato nello specifico di pesca sostenibile, tema molto sentito nelle ultime settimane sia per la discussione in sede europea della riforma della politica comune sullo sfruttamento delle risorse ittiche, sia per provvedimenti nazionali, come lo stop alla pesca nell’Adriatico che è partito ieri con l’obiettivo di dare tregua agli stock ittici delle nostre acque.
Pesca, tre quarti dei pescherecci europei non sono sostenibili
Ci siamo occupati spesso del problema della pesca, etichettandola come eccessiva in Europa, ma anche in molte altre parti del mondo. La fotografia che scatta il WWF stavolta però, è peggiore di quanto potessimo immaginare. Secondo l’associazione animalista infatti, tre pescherecci su quattro nel Vecchio Continente applicano tecniche di pesca non sostenibili. Cosa significa? Che continuando così tra qualche anno non ci saranno più pesci nelle nostre acque.
Greenpeace: tonno sostenibile? Più “distruttivo” di quello normale
Esiste una marca di tonno giapponese che ha cominciato ad invadere il mercato europeo. Per ora è venduta solo in Gran Bretagna, ma vista la globalizzazione non fatichiamo ad immaginare che presto arriverà anche in Italia. Si tratta del cosiddetto “tonno sostenibile“, che però pare che di sostenibile abbia ben poco.
Greenpeace, che ha un conto aperto con il Giappone a proposito delle pratiche di pesca scorretta, chiede attenzione alla marca di tonno considerata la “più distruttiva per l’ambiente”, in quanto la società giapponese utilizza metodi di pesca tutt’altro che sostenibili, e dunque punta su una campagna di marketing non veritiera. L’organizzazione ha recentemente criticato il Marine Stewardship Council per aver concesso le certificazioni di sostenibilità nonostante le prove non proprio chiarissime, e la società Princes ne ha approfittato, promuovendo la sostenibilità sulla sua etichetta, senza però garantire gli standard previsti.
Tonno rosso, ridotta di 600 tonnellate quota UE
A fronte delle 13.500 tonnellate previste per l’anno corrente, nel 2011 la quota di tonno rosso pescabile nell’Unione Europa si attesterà a 12.900 tonnellate. E’ quanto hanno deciso oggi a Parigi i delegati dei cinquanta Paesi afferenti alla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (Iccat).
Nonostante le schiaccianti prove scientifiche che il tonno rosso dell’Atlantico sia in pericolo la quota è stata tagliata di appena il 4% per il 2011. Oliver Knowles di Greenpeace spiega al Guardian che a questo punto la parola conservazione dovrebbe sparire dalla sigla dell’ICCAT.
Pesca sostenibile: cos’è e perché ne abbiamo così bisogno
L’aumento degli aiuti provenienti dai Paesi sviluppati, destinati specificamente per le infrastrutture di pesca sostenibile nei Paesi in via di sviluppo, potrebbe migliorare la sicurezza alimentare globale, secondo un documento politico redatto da un gruppo internazionale di lavoro di 20 economisti, scienziati marini ed esperti del mare pubblicato sulla rivista Science. I frutti di mare sono una fonte importante di proteine per quasi 3 miliardi di persone in tutto il pianeta, contribuendo per il sostentamento di oltre 560 milioni di persone. Ma una mancanza di una politica coordinata minaccia le forniture di pesce a livello mondiale.
Per contribuire a garantire un approvvigionamento futuro
il prezzo del pesce deve riflettere il costo di mantenimento della salute dell’ecosistema nei Paesi che lo pescano o per la maggior parte delle aziende agricole. Molte sono le importazioni provenienti dai Paesi in via di sviluppo che non sono in una posizione ottimale per gestire le proprie risorse in modo sostenibile
afferma Martin D. Smith, autore del libro e professore associato di economia ambientale Duke University’s Nicholas School of the Environment.