A rischio estinzione anche il trasporto ferroviario regionale, l’appello di Legambiente

In Italia si investe molto poco in mobilità sostenibile e non parliamo solo del ritardo sul fronte delle auto elettriche e delle colonnine di ricarica o dei disagi per i ciclisti e per i pedoni. A rischio ritardi, disagi e stress ci sono gli automobilisti pendolari, spesso bloccati per ore nel traffico delle città, congestionate nelle ore di punta. In molti preferirebbero prendere i mezzi pubblici per andare a lavoro ma non sempre i trasporti regionali riescono a soddisfare le esigenze di chi deve arrivare puntuale in ufficio. Tra soppressioni, ritardi, posti limitati e corse sempre più rarefatte, i problemi dei pendolari sono tanti. Legambiente lancia l’allarme su quello che è un vero e proprio rischio estinzione per il trasporto ferroviario regionale. Lo fa con una lettera aperta inviata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sottoscrivibile da tutti e non solo da quei 2,7 milioni di italiani che ogni mattina prendono il treno per recarsi a scuola o a lavoro, ma anche da chi vorrebbe farlo e rinuncia perché sa che il servizio è pessimo.

L’auto fa male, Milano peggiore in Europa per stress da traffico

Mobilità insostenibile per gli automobilisti pendolari di Milano, lavoratori che per scelta o perché non possono fare altrimenti viaggiano ogni giorno da e per il capoluogo lombardo. A rivelarlo è il Global Commuter Pain survey 2011, un’indagine condotta in tutto il mondo dall’IBM, giunta quest’anno alla sua seconda edizione e che esplora la qualità della vita dei pendolari. Dati preoccupanti quelli che ci restituisce il report che vedono Milano in cima alle città europee in cui gli automobilisti sono maggiormente stressati.

I treni sexy, romantici e divertenti del Giappone, dimenticate per un momento Trenitalia!

Il treno ha il suo indubbio fascino. Un mezzo di trasporto che non è solo uno tra i meno inquinanti e i più puliti, ma rappresenta molto altro. L’avvento della ferrovia nel lontano Ottocento rivoluzionò infatti il concetto di distanza e contribuì all’allargamento delle frontiere, alla circolazione delle merci, rendendo più piacevoli, sicuri e meno interminabili anche i viaggi.

Ancora oggi, osservare le vecchie locomotive a vapore rende partecipi del significato storico, a tratti suggestivo, del trasporto su rotaia. Ad alcuni ricorda le partenze, ad altri gli arrivi, o ancora le occasioni perse, o peggio è un’associazione alla drammaticità di alcuni momenti storici come avviene per gli Ebrei. Oggi, che urge trovare mezzi di trasporto efficienti e meno inquinanti, ma al contempo veloci, in grado di coprire anche grandi distanze, si ritorna a guardare al treno con fiducia. E fantasia. Lo fanno in Giappone, dove il governo ha avviato una campagna pubblicitaria per invogliare i suoi cittadini all’utilizzo del trasporto su rotaia.

Mille treni in più per i pendolari, la proposta di Legambiente

Mille treni in più per i pendolari. Questo l’appello di Legambiente, affinchè venga potenziato il sistema di trasporto ferroviario nazionale, rispondendo così alle esigenze dei viaggiatori e alle sempre più numerose richieste di nuove corse da parte di studenti e lavoratori.

Si fa un gran parlare di coscienza ecologica e di educazione allo sviluppo sostenibile, spesso anche con una sottile, ma neanche tanto, vena polemica nei confronti dei cittadini italiani, impreparati e diseducati al cambiamento verso un modus vivendi maggiormente rispettoso dell’ambiente  e meno inquinante.
Ma, a conti fatti, cosa fa di concreto lo Stato per incentivare e offrire ai cittadini la possibilità di un vivere ecologico? Ultimo esempio, ma non meno grave, proprio quello dei treni.