Si torna a parlare di acqua pubblica (finalmente), poiché si è costituito un intergruppo in parlamento che racchiude tutti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia e Libertà, nonché una compagine – molto ristretta – del PD. Parlamentari uniti per riavere l’acqua pubblica, ma anche per cambiare il metodo tariffario e ridiscutere la questione dei distacchi per morosità.
PD
Andrea Orlando, il nuovo Ministro dell’Ambiente è uno dei giovani turchi
Andrea Orlando, uno dei cosiddetti giovani turchi, è il nuovo Ministro dell’Ambiente del governo, appena formatosi, di Enrico Letta. Originario di La Spezia, il nuovo ministro ha ora 44 anni, è del Partito Democratico e ha cominciato la sua carriera politica in giovanissima età.
Ermete Realacci del PD propone un ddl per lo sviluppo della mobilità in bici
Ermete Realacci, il responsabile per la Green Economy del PD, ha depositato un ddl per il miglioramento e lo sviluppo della mobilità in bici nel nostro paese. L’obiettivo è quello di promuovere sotto vari aspetti l’uso della bici come mezzo di trasporto quotidiano, ecologico, salutare e anche economico.
Bersani rilancia l’economia verde per l’Italia del cambiamento
Nel caos delle elezioni politiche e degli scenari fino a poco tempo fa improbabili, il leader del Pd Pierluigi Bersani propone il suo piano per governare l’Italia “del cambiamento” focalizzando l’attenzione su 8 punti da “realizzare subito”. Lancia la sfida ai grillini e al loro leader per condividere un piano di rilancio dell’economia e dell’Italia a partire dalla Green economy.
Le politiche ambientali possibili in caso di alleanza PD-M5S
Come ormai è evidente, i risultati delle ultime elezioni non danno al nostro Paese un Governo stabile. A questo punto le opzioni sono due: tornare alle urne o cercare delle alleanze. Al momento l’unica possibile è quella tra PD e Movimento 5 Stelle, ed il leader di quest’ultimo partito, Beppe Grillo, ha sorpreso tutti affermando di non voler chiudere al dialogo, ma semplicemente vuol valutare caso per caso. Questo significa solo una cosa: il PD sarà costretto ad attuare solo le politiche in comune con il M5S. A noi ovviamente interessano solo quelle ambientali, dunque cerchiamo di capire quali potrebbero essere.
Elezioni, 97 politici si impegnano a favore del ddl per la bellezza di Legambiente
Elezioni politiche 2013, 97 candidati di varie liste e partiti si impegnano a favore del ddl per la bellezza elaborato da Legambiente per rendere più belle, pulite, sostenibili le città del nostro paese.
Elezioni 2013, Ambrosoli compensa con nuovi alberi la CO2 della sua campagna
Elezioni 2013, Umberto Ambrosoli, candidato alla regione Lombardia del PD impegnato nella volata finale della gara con Roberto Maroni, compensa le emissioni di CO2 prodotte con la sua campagna piantando nuovi alberi in Costa Rica con il progetto Impatto Zero.
Ecologia e agricoltura nel programma ambientale di Susanna Cenni
Con le elezioni 2013 vicine, si torna a parlare di politica e di ambiente. Cercando di offrire una panoramica superpartes ai nostri lettori, oggi prendiamo in esame le iniziative di Susanna Cenni, candidata Pd alla Camera dei Deputati che molto ha fatto e continua a fare per l’ambiente e l’ecologia. Nel suo programma ambientale le parole chiave sono difatti: ecologia, agricoltura sostenibile, biodiversità, territorio.
Referendum 12-13 giugno, perché votare SI? Ce lo spiega Susanna Cenni, Pd
Ci avviciamo ai Referendum del 12 e 13 giugno 2011 che ci chiamano alle urne per 4 quesiti fondamentali per la nostra Democrazia: il decreto Ronchi sulla privatizzazione dei servizi idrici nazionali, l’attuazione della norma che stabilisce una tariffa per l’erogazione dell’acqua, il ritorno al nucleare in Italia, il legittimo impedimento.
Il Referendum è un importante istituto democratico che spinge i cittadini ad interrogarsi su temi che riguardano la nostra convivenza ed importanti scelte politiche del nostro Paese. Per questa ragione ritengo che vada combattuto ogni tentativo di scippo. Il Pd anche in queste ore è al lavoro e ha depositato una mermoria presso la Corte di Cassazione sul nucleare, affinchè il 12 e 13 giugno le schede siano quattro. Di fronte a chi banalizza, all’arroganza e allo spregio delle più elementari regole democratiche bisogna mantenere alta l’attenzione e continuare la campagna referendaria. Il 12 e il 13 giugno diciamo quattro si, non lasciamoci scippare il diritto di esprimere le nostre idee su questioni, come l’acqua, il nucleare e la giustizia, così importanti per il futuro organizzativo della nostra società.
Ora vediamo perché per la parlamentare Pd Susanna Cenni, bisogna votare SI a tutti e quattro i requisiti.
Impianti eolici offshore: Italia, approvazione con doppio binario
Le rinnovabili sono il futuro grazie a numerose tecnologie su cui si può far leva, dal fotovoltaico al geotermico e fino all’eolico. E proprio sulla produzione di energia sfruttando il vento nel mondo si stanno effettuando dei grandi investimenti. A metterlo in risalto sono stati Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Pd, i quali in particolare denunciano come l’attuale Governo in carica non ponga ostacoli solo allo sviluppo del fotovoltaico, ma anche all’eolico, ed in particolare alla realizzazione di impianti eolici offshore.
Il tutto, come sopra accennato, a fronte di nazioni come la Danimarca dove nel 2009 è stata inaugurata la più grande centrale eolica offshore del mondo, così come gli Stati Uniti hanno pianificato ingenti investimenti che negli USA nei prossimi anni potrebbero permettere proprio all’eolico di coprire fino al 20% del fabbisogno energetico.
Decreto quarto Conto Energia: ritardi su ritardi
Per gli impianti da fonti rinnovabili, ed in particolare quelli fotovoltaici, le imprese della filiera molto spesso perdono soldi già a partire da quando l’impianto è stato completato. Questo perché i tempi di allacciamento dell’impianto alla rete non sempre sono brevi; inoltre, a questi ritardi si aggiungono anche quelli relativi all’approvazione del quarto Conto Energia, osteggiato da parecchie Associazioni della filiera, nel merito e nel metodo, ma anche dalle opposizioni parlamentari.
Al riguardo Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Pd, hanno dato ragione al Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo sul fatto che il destino degli impianti, e quindi delle imprese, non può essere legato ai tempi di allacciamento, e parlano nel complesso di uno “spettacolo desolante” che fin qui il Governo sta mettendo in atto visto che per l’approvazione del Decreto sul quarto conto energia, dopo il via libera, di recente, al Decreto Rinnovabili, ancora i tempi non sembrano essere maturi.
Acqua come “bene pubblico”, la proposta di legge dell’opposizione
Si torna a parlare di acqua e di privatizzazione del servizio idrico nazionale. Stamattina il Partito Democratico ha presentato alla Camera una proposta di legge in previsione del referendum abrogativo del Decreto Ronchi, per ribadire che l’acqua è un “bene comune“.
Ricordiamo che lo scorso anno oltre 1 milione di persone, per l’esattezza 1 milione e 400 mila, hanno firmato per dire No alla privatizzazione dell’acqua e per chiedere un referendum nella prossima primavera affinché sia abolito l’articolo 23bis della Costituzione che accentua i tempi per la privatizzazione dell’acqua, la modifica dell’articolo 150 del decreto legislativo 152/2006, nonché l’abrogazione dell’articolo 154 del medesimo per evitare che si speculi sull’acqua pubblica.
Nel testo Disposizioni per il governo della risorsa idrica e la gestione del servizio idrico integrato, presentato questa mattina dal democratico Pier Luigi Bersani, si legge che
Tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal suolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa […] inalienabile del demanio.
Nucleare, Veronesi dice sì ad Agenzia per la Sicurezza
Habemus Veronesi. Il celebre oncologo di fama internazionale ha accettato di ricoprire il ruolo di presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. E lo ha fatto volentieri. Che i suoi cinque punti-paletti siano stati già tutti esauditi?
Soddisfatti della conferma giunta dopo mesi di se, forse, ma, il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e quello dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, che hanno espresso entrambi grande condivisione sulla figura prescelta.
L’iter per il ritorno al nucleare italiano prosegue, seppur a rilento, senza sosta. Sarà il premier Silvio Berlusconi ad occuparsi delle altre nomine, mentre il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (Dcpm) ne sancirà l’ufficializzazione. E dal PD cosa ne pensano della presidenza all’Agenzia per la Sicurezza nucleare a Veronesi, che ricordiamo essere un loro senatore?
Ecco come si schierano i candidati alle europee sul ritorno al nucleare
Mancano ormai pochi giorni alle elezioni europee, e questo è il momento in cui i politici sono più “sensibili” alle problematiche sociali. In questi casi diventa molto facile porgli domande ed ottenere risposte, ed una delle risposte che, in ambito ambientale, gli italiani aspettano con più ansia è quella sul nucleare.
Da tempo Greenpeace ha sposato la posizione antinuclearista, e qualche settimana fa ha inviato una lettera ai maggiori esponenti delle prossime elezioni, facendo due domande molto semplici: in che modo si schieravano nei confronti del ritorno al nucleare in Italia, e se erano d’accordo alla costruzione degli Epr, i reattori nucleari di nuova generazione, che il Governo italiano sta cercando di reintrodurre nel nostro Paese. I partiti interpellati sono stati PD, IDV, PDL, SL, UDC e Lega Nord, a cui si dovrebbe aggiungere anche Rifondazione-PDCI che però si era già schierata in precedenza contro il ritorno al nucleare.