La qualità dell’aria nelle città europee è progressivamente migliorata negli ultimi 15 anni. Allo stesso tempo però una percentuale molto elevata dei cittadini europei è ancora esposta a livelli di inquinamento atmosferico particolarmente elevati e ritenuti dannosi per la salute. L’esposizione ad alti livelli di particolato (PM10 e PM2,5) resta un problema irrisolto delle grandi aree urbane europee con situazioni difficili registrate in molti paesi inclusa l’Italia. Una questione non solo ambientale ma che si trasferisce direttamente sulla qualità della vita e sulla salute dei cittadini generando centinaia di migliaia di morti premature ogni anno. Sono questi alcuni dei dati chiave contenuti nel rapporto “Air quality in Europe – 2016” presentato nelle scorse ore dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA).
particolato fine
Effetti del PM10 (particolato) sulla salute
Il periodo invernale è tipicamente quello più critico per l’inquinamento atmosferico come è chiaramente emerso anche di recente durante l’emergenza smog dello scorso dicembre. L’attenzione generale attorno a questi temi è legata agli effetti di breve e lungo termine che PM10 ed altre sostanze inquinanti hanno sulla salute umana a cominciare evidentemente dal sistema respiratorio.
Non nascono più bambini? È colpa dell’inquinamento
Da anni sempre più scienziati sostengono che gli effetti dell’inquinamento non riguardano soltanto le malattie respiratorie. Ora hanno accertato una conseguenza in più. Secondo uno studio realizzato dall’Università di Newcastle, in Inghilterra, l’inquinamento cittadino renderebbe le donne infertili, non permettendogli così di generare figli. Ma non solo. Nelle aree molto inquinate anche i bambini che riescono a nascere sono a rischio perché mediamente nascono con un peso inferiore rispetto alle aree non inquinate.