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L’Enpa contro il Papa: “rinuncia alla pelliccia”

enpa papa pellicciaL’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) questa volta ha alzato il tiro e nel mirino è finito niente di meno che il Papa. Secondo la denuncia dell’associazione animalista, il Santo Padre darebbe il “cattivo esempio” perché indossa pellicce di ermellino e utilizza l’avorio per calici e ostensori. Tutti materiali che si possono ottenere in una sola maniera: uccidendo gli animali.

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Auto elettrica regalata al Papa dalla Renault

auto elettrica papa renaultIl settore dell’auto elettrica non poteva avere una pubblicità migliore del Papa. Spesso si è mostrato attento alle tematiche ambientali, ma ora Papa Benedetto XVI passa al livello successivo inserendo nel suo parco auto anche una elettrica. Non diventerà la nuova Papa-mobile ufficiale, ma la Renault ha appena regalato al Santo Padre il nuovo modello Kangoo Maxi Z.E.

Il Paese più green al mondo? Il Vaticano

Esattamente una settimana fa vi davamo la notizia che il Papa aveva chiesto la costruzione di una nuova Papamobile alimentata al 100% da celle solari. Ora, tralasciando le varie polemiche sulle posizioni extra-ambientali, condivisibili o meno ma che a noi qui non interessano, alla Chiesa cattolica romana bisogna riconoscere un merito: ha fatto dei passi da gigante in materia di energie rinnovabili, aprendo la strada verso l’impegno per l’energia solare in molti modi.

Oggi il Daily Energy Report evidenzia il fatto che, con il completamento del suo ultimo progetto, sempre basato sull’energia dal sole, la Città del Vaticano diventa in qualche modo la nazione più ecologica del pianeta. La recente installazione di pannelli solari ha aiutato lo Stato Pontificio a raggiungere il record di produzione di energia solare pro capite, con circa 200 Watt per abitante. I funzionari dicono che l’installazione dei pannelli nella sala conferenze del Vaticano ha permesso allo Stato di risparmiare quasi 90 tonnellate equivalenti di petrolio.

Vertice Fao: tante parole, ma zero soluzioni

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Tutti d’accordo sul problema, ma nessuno sulla soluzione. Si potrebbe riassumere così l’incontro nella sede della Fao tenutosi ieri a Roma tra 40 capi di Stato e di Governo che aveva come obiettivo quello di capire e trovare una soluzione al problema dell’aumento della fame nel mondo.

Ognuno dice la sua, compreso il Papa che non sarebbe propriamente autorizzato a farlo, mentre attivisti di numerose associazioni umanitarie vengono messi a tacere all’esterno, a volte anche con la forza, dalla polizia. Nel corso del vertice si delineano coalizioni più o meno forti e durature, ma nessuna in grado di prendere una decisione definitiva sul problema. Tutti più o meno concordano sul fatto che non si può più sperare che il mercato si autoregoli in regime di concorrenza, come sostenuto dalla maggior parte degli economisti degli ultimi 50 anni, ma bisognerà creare un organismo superiore per gestire la crisi.