Ricordate la celebre copertina dell’album “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd? Probabilmente è una delle più famose a livello mondiale, e da oggi esce dal campo musicale per sbarcare in quello della produzione energetica. Un gruppo di ingegneri della DARPA è partito da quell’immagine, quella del cristallo che decompone il raggio solare nei suoi colori primari, e vi ha realizzato un nuovo e potentissimo pannello solare.
pannello fotovoltaico
Dall’Italia un nuovo generatore fotovoltaico trasportabile e notturno
È italiano il nuovo generatore fotovoltaico notturno e facilmente trasportabile che sta destando un netto interesse dei mercati esteri. Si chiama Orion 5, ha forma trapezoidale ed è studiato per poter generare energia pulita in zone non connesse alla rete elettrica.
Fotovoltaico: il futuro del solare sarà il film sottile?
E’ una tecnologia brevettata negli Usa già da qualche anno, ma soltanto ora sta cominciando a prendere piede e presto lo farà anche da noi. Si chiama “film sottile“, e non è un lungometraggio, ma una pellicola che aumenta notevolmente la produzione di energia elettrica da un pannello fotovoltaico di qualsiasi impianto, sia industriale che condominiale o privato. Si tratta di una membrana in silicio amorfo che risolve diversi problemi derivanti dallo sfruttamento del sole, come ad esempio la ridotta produzione energetica di un pannello posizionato in piano.
Solare fotovoltaico
Solare fotovoltaico
Il solare fotovoltaico è una delle due forme più comuni di sfruttamento dell’energia solare, ed in particolare riguarda la produzione di energia elettrica. L’energia fotovoltaica si produce attraverso una pannello che si installa sui tetti delle case, sul terreno o su un apparecchio elettronico, a sua volta formato da celle fotovoltaiche.
Le celle fotovoltaiche sono composte da materiali semiconduttori i quali convertono la radiazione solare direttamente in elettricità. I pannelli rettangolari costituiti da numerose celle fotovoltaiche possono essere collegati in serie di varie dimensioni e capacità di potenza di uscita che possono andare da uno a 20 chilowatt (Kw) per gli impianti domestici a centinaia o addirittura migliaia di megawatt (Mw, un megawatt equivale a 1.000 chilowatt) per gli impianti montati a terra, ideali per le industrie e le centrali elettriche solari.
Energia solare, in arrivo le nano-antenne
Arrivano dalla fucina del MIT, il Massachusetts Institute of Technology (USA), le nano-antenne, in grado di catturare ed immagazzinare l’energia solare con un’efficienza senza paragoni.
Realizzate nell’ambito delle nanotecnologie, potrebbero dare vita a celle fotovoltaiche con una resa energetica fino a 100 volte superiore a quelle attuali.
I ricercatori che le hanno realizzate descrivono il loro lavoro sulla rivista di divulgazione scientifica Nature Materials. Si tratta di antenne composte da nanotubi di carbonio a forma di minuscoli clindri, che garantiranno la possibilità di ottenere pannelli solari allo stesso tempo più piccoli e più potenti, senza dover necessariamente andare ad occupare tutta (o quasi) la superficie dei tetti, come avviene oggi.
Sui tetti, spiega Michael Strano, l’ingegnere chimico che ha guidato la ricerca,
basteranno piccole zone nelle quali le nuove celle fotovoltaiche equipaggiate con le nano-antenne cattureranno i fotoni e li immagazzineranno.
Ferrari, prototipo nuova ibrida realizzato da studenti
Siamo lontani ancora dall’avere una Ferrari vera e propria alimentata da un motore pulito, ma questo può dirsi forse il passo in avanti migliore effettuato fino a questo momento. In occasione del concorso INVfactor anche tu genio, gli studenti di tutta Italia si sono sfidati con nuovi modelli di veicoli ecologici del futuro.
L’invenzione che ha destato maggior scalpore è stata la Fuel Buster, una piccola auto ibrida, solo 3 metri per 90 cm di altezza e dal peso di 96 kg, alimentata da un pannello fotovoltaico e una cella a combustibile idrogeno. Un’auto sicuramente interessante, ma che è emersa tra le altre perché aveva uno sponsor che non passa inosservato, la Ferrari.
Il pannello solare che si pulisce da solo
Uno dei problemi più annosi per le società di distribuzione di grandi impianti ad energia solare è rappresentato dalla pulizia, con la necessità costante di ripulire superfici piuttosto estese dal deposito di polvere e sporcizia che comprometterebbe il corretto funzionamento del sistema.
Una soluzione valida potrebbe essere rappresentata dai nuovi pannelli solari che si auto-spolverano, basati su una tecnologia innovativa messa a punto per le missioni spaziali su Marte, pianeta secco e polveroso.
A presentarla in questi giorni a Boston, nel corso del 240° Congresso Nazionale della American Chemical Society, l’équipe di ricerca della University of Boston, coordinata da Malay K. Mazumder, che ha lavorato al sistema in collaborazione con la Nasa.
Il rivestimento autopulente sulla superficie delle celle solari potrebbe aumentare l’efficienza della produzione di energia elettrica dalla luce solare e ridurre nello stesso tempo i costi di manutenzione per gli impianti solari su larga scala.