Anche le moschee diventano ecologiche

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Al di sopra degli spessi tappeti a motivi geometrici e sotto le alte cupole di molte moschee, cerchi di piccole luci appese al soffitto a spirale che illuminano gli interni in penombra, sono destinati a far risparmiare ai responsabili religiosi, e alla Terra, un bel po’ di risorse. Non parliamo di una moschea in particolare, ma di quasi tutte le moschee della Turchia, dove queste 80.013 luci sono state sostituite con versioni eco-friendly, per un grande risparmio di energia.

L’anno scorso, i responsabili religiosi del Paese hanno annunciato che alcune delle 961.427 luci delle moschee verranno sostituite con 895.390 versioni a risparmio energetico, con una conseguente riduzione del 65% dei costi dell’energia elettrica. Secondo giornale locale Today’s Zaman, la direzione del progetto costruirà il suo successo incoraggiando l’uso diffuso di lampade a risparmio energetico in tutto il Paese.

Parte il progetto giapponese per l’energia solare dallo spazio, inviata a terra tramite microonde

stazione solare spaziale

L’energia solare è molto ecologica, grazie all’enorme reattore a fusione nel cielo che genera energia sufficiente per tutte le esigenze dell’umanità. Ma se mettiamo i pannelli solari sulla superficie della Terra, si ha a che fare con due grossi problemi: 1) L’energia solare rimbalza nell’atmosfera, soprattutto nelle giornate nuvolose, e 2) non si ottiene energia durante la notte.

Gli ingegneri giapponesi hanno trovato una soluzione teorica per entrambi questi problemi, pronta però tra qualche decennio: mettere i collettori solari in orbita geostazionaria (35.700 km) dove arriva la luce solare diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed inviare il fascio verso il basso usando le microonde. I progressi sono stati lenti finora, ma il Giappone sta finalmente affrontando la svolta. Bloomberg segnala che:

Mitsubishi Electric Corp. e IHI Corp. aderiscono ad un progetto da 21 miliardi dollari per costruire un gigantesco generatore di energia solare nello spazio entro i prossimi 30 anni e di invare il fascio di energia elettrica a terra […] Il Giappone sta sviluppando la tecnologia per una stazione solare, dotata di quattro chilometri quadrati di pannelli solari, e spera di averlo pronto in tre decenni.

Non solo casa: anche il prefabbricato può essere ecologico

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E’ dura vivere in case prefabbricate, ma forse con qualche accorgimento in più, anche queste costruzioni che assomigliano a delle abitazioni potrebbero diventare agevoli ed ecologiche.

E’ quello che ha provato a fare Marc Porat della Zeta Communities. Porat è anche presidente di Serious Windows, un’azienda che si occupa dello smaltimento delle vecchie finestre per riciclarne i materiali, costruire nuovi prodotti e garantire una maggiore efficienza energetica. Sembra che si stiano applicando la stessa strategia sulle case prefabbricate.

Anche la NASA diventa ecologica con la “Base Sostenibile”

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Uno dei più ambiziosi nuovi progetti della NASA non sarà nello spazio, ma sulla vecchia Terra. L’agenzia sta progettando di costruire la sua costruzione più eco-friendly, l’Ames Research Center, a Moffett Field, California. La struttura, che sarà chiamata “Base Sostenibile“, sarà completamente ecologica ha affermato Steve Zornetzer, direttore del centro Ames.

Il costo totale dovrebbe aggirarsi sui 20,6 milioni di dollari e l’avvio dei lavori è fissato per il 25 agosto, con una data prevista per il completamente nel novembre 2011. Il nome per il nuovo impianto è un omaggio alla Tranquility Base dell’Apollo 11, quella dello sbarco sulla luna del 20 luglio 1969. Per definirsi ecologica, la struttura non poteva essere esente dall’utilizzare pannelli solari, ma anche celle a combustibile, i sistemi di riciclaggio delle acque, ed anche una tecnologia inventata proprio dalla NASA per le missioni umane e robotiche per l’esplorazione dello spazio.

Gli Stati Uniti inventano l’energia “stradale”

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Ingegneri e ambientalisti di tutto il mondo da sempre si fondono le meningi per cercare di installare quanti più apparecchi per produrre energia rinnovabile possibile, ma la soluzione ce l’avevano sotto il naso e non l’hanno mai nemmeno considerata: le strade. Le autostrade (ma non solo) sono ricche di possibilità per la generazione di energia pulita. Basterebbe infatti allineare piccole turbine eoliche, o tanti pannelli solari, lungo il loro tratto, da poter generare energia in grandi quantità. I pannelli solari grazie all’esposizione senza ostacoli e le turbine eoliche attraverso lo spostamento d’aria dei veicoli.

Secondo Green Inc.,

Pochi Stati sono già a buon punto con la produzione di energia. L’anno scorso, l’Oregon ha iniziato un progetto per una “strada solare” con un pannello solare montato a terra che produceva 104 chilowatt situato presso l’interscambio delle interstatali 5 e 205. Questo pannello ha fornito circa un terzo dell’energia per le luci dell’interscambio. Il Massachusetts ha recentemente annunciato un piano per installare un programma di costruzione di turbine eoliche tanto vaste da dare abbastanza energia a 400 famiglie su un terreno adiacente al Massachusetts Turnpike’s Blandford Rest Area.

Eco-town: l’invenzione inglese prende vita

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Per andarci a vivere ci vorranno ancora 7 anni, ma state sicuri che una volta abitate, certe case non si abbandoneranno più. Stiamo parlando delle case al 100% sostenibili costruite nelle cosiddette eco-town, le città verdi in progettazione in Gran Bretagna.

I progetti odierni parlano di 4 città entro il 2016 con 2.500 abitazioni l’una, un ottimo esperimento che nella mente del suo fautore, il primo ministro Gordon Brown, sarebbero potute essere 10 volte di più, se non si fossero messe di mezzo le amministrazioni locali ed i soliti franchi tiratori. Ma già queste 10 mila case serviranno ad abbattere una grossa fetta di inquinamento. Come? Produzione propria di energia e abbattimento degli sprechi.

Usa-Cina: intesa firmata sulla ricerca verso un futuro rinnovabile

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Le due maggiori responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra al mondo hanno appena ratificato un innovativo accordo di cooperazione sullo sviluppo di tecnologie energetiche pulite. Un centro di ricerca da 15 milioni di dollari avrà sedi sia negli Stati Uniti che in Cina, e segna un passo in avanti verso il miglioramento dei rapporti tra i due Paesi che hanno idee molto diverse sul cambiamento climatico. Forse è ancora più importante sottolineare che questo potrebbe accelerare il processo di sviluppo di tecnologie energetiche più pulite utilizzabili in tutto il mondo.

Il settore delle energie rinnovabili cinese è in aumento. Il Paese è già diventato il più grande produttore di pannelli solari, e i suoi 6 progetti eolici genereranno una quantità di energia senza precedenti: tra i 10.000 e i 20,000 megawatt ciascuno. Ma il centro di ricerca è impostato per concentrarsi su alcuni settori specifici. Secondo l’Associated Press:

il centro si concentrerà sul carbone pulito e su edifici e veicoli, ha detto il Segretario all’Energia degli Stati Uniti Steven Chu. Esso mette in evidenza il potenziale di cooperazione USA-Cina in un settore che Washington dice potrebbe creare migliaia di posti di lavoro.

Vodafone inaugura la prima casa ecologica portatile

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In questo periodo in cui tutte le maggiori multinazionali stanno facendo a gara su chi è più ecologico, poteva mancare in questa corsa anche la gara tra le compagnie telefoniche? Certo che no, solo che rendere ecologica una gara tra gestori diventa alquanto complicato. Ci ha provato comunque Vodafone, che ha realizzato una mini-casa ad energia solare in Spagna per promuovere i propri servizi di telefonia e internet. La casa è adatta per una famiglia di quattro persone e per tutti gli aggiornamenti basta guardare il blog di La Casa Móvil.

Frutto dello studio di design Waskman, viene inagurato lo spazio creativo, spremuto in pochi metri quadrati in cui viene utilizzato solo l’essenziale. Senza dubbio la parete di vetro fa sentire più grande l’appartamento, anche se manca non poco la privacy. Ma entriamo in casa e vediamo com’è formata.

Un monastero inglese diventa ecologico

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The Guardian riporta oggi una notizia piuttosto curiosa: le monache benedettine del convento inglese di Nostra Signora della Consolazione sono andate in cerca di un nuovo monastero. Ma non un monastero qualsiasi. Quello che cercavano era un monastero ecologico.

Il costo di quello individuato dovrebbe essere di circa 4,7 milioni di sterline (5,3 milioni di euro), alimentato a pannelli solari per fornire acqua calda, una caldaia a cippato, alimentata da alberi di provenienza locale e un tetto coperto di erba per meglio isolare gli edifici e attirare la fauna locale. L’acqua piovana raccolta sui tetti sarà raccolta e utilizzata per i servizi igienici e vi sarà anche il trattamento delle acque reflue, direttamente per il sistema fognario.

Partono i primi progetti per il treno solare negli Usa

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Uno dei campi del futuro in cui “sbarcherà” l’ecologia è sicuramente il trasporto pubblico. Tempo fa accennammo al mag-lev train, un treno magnetico sperimentale che avrebbe collegato le città di Detroit e Lansing, in Michigan. Un progetto che sembrava promettente, ma aveva un piccolo problema: sembrava troppo tecnologicamente complicato e costoso per poter essere realistico. Ma intanto non si poteva abbandonare l’idea dei treni ecologici, visto che rimangono uno dei mezzi di trasporto più utilizzati in tutto il mondo.

Come riportare allora il servizio dei treni ad essere più moderno ed ecologico? L’idea del treno solare progettato in Arizona sembra più ragionevole. Soprattutto perché non coinvolge i magneti superconduttori e le batterie a idrogeno, che erano quelle componenti che facevano lievitare le fatture.

Ideato un metodo per far diventare i pannelli solari più potenti e meno costosi

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Uno dei principali svantaggi dell’uso delle energie rinnovabili è sicuramente il costo. Attraverso la tesi “La preparazione e lo studio di pellicole sottili per applicazioni fotovoltaiche” presentato all’Università Jaume I, Teodor Krassimirov ha tentato di rendere lo sviluppo di efficaci pannelli solari più facile e meno costoso.

In questa tesi, egli propone l’uso di metodi di sintesi più economici utilizzando i composti a base di zolfo (calcopiriti) come alternativa a quelli usati fino ad ora. Delle sottili pellicole per le applicazioni fotovoltaiche sono ottenute attraverso costosi processi di sintesi che hanno bisogno di essere ottimizzati. Dice Purificación Escribano, docente di Chimica Inorganica e co-direttore della tesi insieme al docente senior Juan Carda:

Abbiamo deciso di proporre un processo di sintesi a basso costo per la preparazione della pellicola basato sulla struttura della calcopirite come alternativa al silicio, che è un materiale altamente efficiente, ma costoso da ottenere.

Le auto elettriche hanno un nuovo incentivo: 40 stazioni di ricarica nella sola California

Un micro birrificio americano, uno dei più antichi del Paese, è anche uno dei produttori di birra più ecologici. Con risultati non disprezzabili. Nel febbraio scorso si sparse la voce che la Sierra Nevada fece un’alleanza con la e E-Fuel Corp per fare dell’etanolo dagli scarti del lievito di birra. E così, poco tempo prima che la fabbrica di birra fosse andata quasi interamente allo sfascio, grazie alle tecnologie delle celle a combustibile e ai pannelli solari, si è passati al livello successivo. Questo antico birrificio sta diventando il primo fornitore aziendale di reti di stazioni di ricarica ChargePoint, delle stazioni di servizio per auto elettriche e ibride.

Sierra Nevada ha installato le sue stazioni ChargePoint nella rete della sua città, Chico, in California. Le due stazioni di ricarica sono disponibili per tutti i lavoratori della fabbrica di birra con i veicoli elettrici o ibridi. Anche se questo è il primo Chargepoint ad essere installato in una società, stazioni di ricarica come questa, così a portata di mano, stanno già spuntando come funghi in tutta la zona di San Francisco. Tre stazioni di ricarica nel mese di febbraio sono stati installate lungo la strada del municipio di San Francisco. Il suo produttore, Coulomb Technologies, ha intenzione di costruire una rete di 40 stazioni di ricarica lungo le autostrade della California nel corso del solo 2009.

Arrivano in Italia le case ad emissioni zero

Finalmente ci siamo, anche l’Italia è pronta per entrare nella nuova era ecologica, e lo fa partendo da uno dei temi che sta più a cuore degli italiani: la casa. Finora vi avevamo illustrato solo progetti e qualche prototipo di casa ecologica che si era realizzata all’estero, ma dopo tante battaglie e discussioni, è arrivata anche in Italia, per la precisione in Toscana.

Per la fine di questo mese saranno agibili 20 appartamenti di 85 metri quadri l’uno a Follonica, provincia di Grosseto, che saranno completamente autonomi, nel senso che si produrranno energia da soli. Pubblicizzata come “casa a bolletta zero” per ovvi motivi economici, sarebbe più corretto chiamarla “casa ad emissioni zero“, dato che la bolletta è soltanto la mera conseguenza delle iniziative intraprese.

Inventata nanotecnologia in grado di migliorare di 10 volte le prestazioni delle energie rinnovabili

I ricercatori dell Maryland NanoCenter dell’Università del Maryland hanno sviluppato nuovi sistemi per immagazzinare l’energia elettrica derivata da fonti alternative che, in alcuni casi, è 10 volte più efficiente di quella disponibile oggi in commercio.

Al fine di risparmiare denaro ed energia, molte persone acquistano le automobili elettriche, ibride o installano i pannelli solari sui tetti delle loro case. Ma tutti hanno un problema comune, la tecnologia per immagazzinare l’energia elettrica è insufficiente. I sistemi a batteria che si adattano alle auto non possiedono abbastanza energia per la guida a lunga percorrenza, e dopo qualche ora non hanno più una forte accelerazione. Le fonti rinnovabili come il vento ed il solare hanno un notevole aumento di potenza solo per breve tempo, ma i dispositivi per immagazzinare la loro energia sono troppo costosi ed inefficienti per fornire energia sufficiente.