Pannelli solari da sostituire? Ci pensa Ecolight

In Italia esistono 52 milioni di pannelli solari ma, nonostante la sempre maggiore attenzione verso il corretto smaltimento di rifiuti, non esiste nemmeno un punto di raccolta/smaltimento e trattamento di questi moduli. Il più vicino a noi è in Germania, ma possiamo affidarci a ditte tedesche per smaltire i nostri pannelli? E lo spirito ecologico del chilometro zero e dell’abbattimento delle emissioni che fine fa? Per questo la Ecolight è entrata nel mercato proprio con tale intento: ritirare i pannelli solari rotti o vecchi per recuperarne le parti fondamentali.

Smaltimento e riciclo pannelli fotovoltaici, nasce la prima filiera italiana

Ieri parlavamo della crescita della produzione di energia da fotovoltaico in Italia che ha raggiunto gli 11 mila MW installati proprio quest’anno facendoci balzare insieme alla Germania al vertice delle nazioni leader mondiali nel solare fotovoltaico. Nell’ambito della conferenza “Energia: Una nuova politica energetica per la Germania e l’Italia. L’esempio dell’energia solare e dell’elettromobilità”, un evento promosso dall’Ambasciata tedesca, il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi si interrogava sugli scenari futuri dell’energia solare nel nostro Paese: costi, incentivi, capacità della rete di gestire e distribuire una produzione sempre crescente. Ronchi ha insistito anche sulla necessità di pensare alla spazzatura solare ed a tutte quelle componenti di impianti e pannelli che possono essere reimpiegate.

Paesino tedesco produce il 321% di energia in più di quanta gliene serve

Wildpoldsried è un piccolo paesino della Baviera di appena 2.500 anime, che però può essere preso ad esempio da tutto il mondo per la sua scelta di vita sostenibile. Questo piccolo villaggio infatti è in grado di produrre più energia di quanta ne consuma, non di poco, ma ben il 321% in più. Come fa? Con metodi naturali e a basso costo.

Impianto di riscaldamento solare

Un impianto di riscaldamento solare è un metodo per creare energia da una fonte rinnovabile con due finalità: riscaldare l’acqua e creare elettricità. Quando un pannello viene utilizzato per creare acqua calda senza dover ricorrere a caldaia o scaldabagno, si parla di solare termico; quando produce elettricità si parla di fotovoltaico.

Casa passiva: quali impianti di riscaldamento usare?

Una casa passiva, per definizione, non ha bisogno di impianti di riscaldamento o raffreddamento in quanto, per ottenere il certificato di Passivhaus, deve garantire il benessere termico senza alcun tipo di impianto esterno. Eppure delle volte alcuni sistemi “tradizionali” sono ammessi, anche se in proporzioni ridotte. Teoricamente l’unico sistema di riscaldamento che si può usare in una casa passiva è un impianto ad energia rinnovabile, ma come vedremo, non sempre è così.

Riscaldamento a pavimento, cos’è e perché conviene

Il riscaldamento a pavimento è l’ultima invenzione in fatto di riscaldamento sostenibile per le abitazioni. Si tratta di un sistema in cui una serie di tubi attraversano le mattonelle dall’interno, nei quali scorre dell’acqua. Questa può essere riscaldata attraverso diversi metodi, oggi in un’abitazione comune questa viene riscaldata tramite stufa o caldaia, ma per una casa davvero sostenibile il metodo migliore è, almeno per il giorno, il pannello solare termico.

Una volta che l’acqua è riscaldata, può attraversare l’abitazione sotto i nostri piedi o anche lungo le pareti, in modo da dare la sensazione di calore diffuso, senza dover ricorrere a metodi di riscaldamento tradizionali. In più, il sistema funziona anche in senso opposto, e cioè d’estate possiamo far scorrere l’acqua nei tubi ad una temperatura più bassa, intorno ai 15-18 gradi, in modo da raffreddare il pavimento e i muri, e dare una sensazione di freschezza in tutta la casa.

Solyndra, il simbolo della Green economy americana chiude i battenti

La Green economy e le tematiche ambientali sono state tra i punti forza della campagna politica del Presidente Barack Obama che, una volta eletto, ha dovuto fare i conti con il resto degli Stati Uniti, quelli che di ambiente e di eguaglianza ben poco si interessano. Il risultato, dopo i vari fallimenti in diversi fronti, è stato la chiusura di Solyndra, l’azienda della California produttrice di pannelli solari che per evitare la bancarotta aveva ricevuto dal Presidente USA in finanziamento di 535 milioni di dollari. Il fallimento della società ha messo a piede libero 1.100 dipendenti e ha posto fine alle speranze di tanti che avevano scelto Obama per le sue idee moderne e green.

Falsi miti sui pannelli solari

Quali sono i falsi miti sull’energia solare, nello specifico sui pannelli solari? Parliamo di quelle convinzioni spesso insinuate nella mente di conoscenti ed amici che non sono molto esperti dai detrattori dell’energia pulita più democratica che esista. O magari di frasi buttate a caso in trasmissioni televisive da sapientoni che accusano i verdi di essere degli illusi se pensano che si possa generare tutta l’energia che occorre dalle rinnovabili e per dimostrarlo, invece di usare dati attendibili sull’esigenza, per il momento, di un mix con i fossili, dati che tra l’altro esistono e sono veritieri, preferiscono ricorrere a delle supposizioni campate in aria e poco credibili.

Ikea UK annuncia alimentazione al 100% rinnovabile

Ikea si è sempre distinta per i suoi progetti verdi e per il comportamento ecologico che ha sempre tenuto, primo fra tutti l’utilizzo esclusivo di legno sostenibile per la costruzione dei suoi famosi mobili. Ma ora ha deciso di fare di più. Già da qualche anno i lettori di Ecologiae avranno notato che l’Ikea si è come “innamorata” delle energie rinnovabili, tanto da fornire quasi tutti i suoi stabilimenti di pannelli solari. Ma il rivenditore svedese ha deciso di passare ad un livello successivo e, per i suoi stabilimenti nel Regno Unito, ha fissato un obiettivo grandioso: ottenere tutta l’energia di cui hanno bisogno da fonti rinnovabili.

Pannelli solari: Enfinity, adesione a PV Cycle

Il fotovoltaico, tra le tecnologie per le rinnovabili, è il presente ed il futuro per quel che riguarda l’approvvigionamento energetico in tutto il mondo; un buon impianto fotovoltaico, piccolo o grande che sia, dura dai 20 ai 25 anni, ma a fine ciclo occorre chiaramente andare a smaltire quelli che sono i pannelli solari esausti. Ebbene, al riguardo la multinazionale belga Enfinity in data odierna, giovedì 21 luglio del 2011, ha annunciato la propria adesione PV Cycle, un’Associazione che si occupa proprio di andare a riciclare i pannelli solari che giungono a fine ciclo di vita.

Rinnovabili: +32% di investimenti nel 2010

Le rinnovabili hanno fatto un enorme balzo in avanti nell’ultimo anno, in particolar modo grazie alla Cina e all’Europa. In particolar modo i parchi eolici cinesi e i pannelli solari sui tetti europei sono stati i maggiori responsabili dell’incremento degli investimenti del 32% nelle energie verdi in tutto il mondo. A renderlo noto è l’ultima relazione annuale sulle tendenze degli investimenti nelle rinnovabili del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP).

Solare: inaugurata a Catania l’azienda produttrice di pannelli più grande d’Italia

E’ stata inaugurata oggi a Catania la più grande azienda produttrice di pannelli solari d’Italia, e tra le più grandi in Europa. L’obiettivo dei tre colossi che le hanno dato vita, Sharp, Enel Green Power e STMicroelectronics, è di far diventare Catania il punto di riferimento del mercato europeo e Mediterraneo (nel mirino infatti ci sono anche i mercati del Nord Africa e del Medioriente), tanto da far battezzare l’area la Solar Valley del Mediterraneo.

Rinnovabili copriranno il 68% del fabbisogno europeo al 2030

Potranno mai le rinnovabili dare energia a tutta l’Europa? Stando ad un recente rapporto di Greenpeace sembra che questo non sia possibile a breve termine, anche se, nell’arco di appena 20 anni, le fonti alternative potrebbero diventare quelle più utilizzate. E’ quanto emerge da Revolution: battle of the grids, lo studio commissionato dall’associazione ambientalista che ha come obiettivo il tentativo di capire quanto e come le energie rinnovabili possano essere davvero parte del nostro futuro.

Pannelli solari ultraleggeri da “dipingere” su tetti e finestre

Pannelli solari ultraleggeri da dipingere o stampare in base alle diverse esigenze. Arriva dall’Australia, nell’ambito dei progressi delle nanotecnologie applicate all’industria solare, la notizia della messa a punto di nuovi dispositivi installabili sulla superficie degli edifici, realizzati grazie all’impiego di celle solari minuscole. Minuscole è dir poco: pensate che, dalle prime indiscrezioni che trapelano, si tratta di componenti talmente ridotte nelle dimensioni da riuscire a rimanere sospese all’interno di un liquido. A progettare i pannelli, come anticipavamo, un’équipe di ricercatori australiani, afferente all’Università di Melbourne, coordinata da Brandon MacDonald e finanziata dal Csiro, un ente nazionale di ricerca.