Palermo sommersa dai rifiuti, scattano i roghi e lo scarica barile

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Da una parte c’è il sindaco Cammarata che scarica tutta la colpa sul presidente Lombardo, dall’altra il capo della Regione che parla di immobilità del primo cittadino di Palermo. Di mezzo i cittadini e i turisti, milioni di persone che ogni giorno devono fare i conti con l’aria irrespirabile e i sacchetti dell’immondizia da scansare. E’ questa la foto del capoluogo siciliano, definito nei giorni scorsi da Le Monde una “città-spazzatura dimenticata”, e che farà cambiare idea ai molti turisti francesi che volevano passare le vacanze sull’Isola.

Un problema che esiste all’estero, esiste a Palermo e nelle altre aree della Sicilia colpite dall’emergenza, ma che non esiste per il resto d’Italia, che di questa vicenda sa poco o nulla. Come successo per Napoli, dove anziché l’immondizia sono sparite le telecamere, per la Sicilia le televisioni non sono mai esistite, a parte qualche web-tv e qualche coraggioso cronista di carta stampata che ha ripreso lo scempio di una città allo sbando.

Palermo: è emergenza rifiuti, ma nessuno ne parla

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La situazione della città di Palermo, ma in generale quella di tutta la Sicilia, è molto preoccupante, e forse anche più grave di quella di Napoli di qualche anno fa. Ma la differenza con la situazione campana è che la Sicilia è governata da 7 anni dalla destra, e per questo i giornali, e soprattutto le telecamere delle televisioni, fanno finta che tutto va bene.

E’ questo, in sintesi, il grido d’allarme di Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, il quale a sua volta riprende l’allarme lanciato dall’Amia, l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti a Palermo, e che ormai è vicina al collasso. La situazione più critica è quella della discarica di Bellolampo, dove sono stoccate ad oggi circa 100 mila tonnellate di percolato, una sostanza altamente nociva, nota per la sua forte capacità di inquinare le falde acquifere.

Assoambiente: nel giro di due anni l’Italia sarà sommersa dall’immondizia

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Ieri Napoli, oggi Palermo, domani l’Italia. I fenomeni dell’immondizia per le strade e delle discariche stracolme fino al punto di esplodere si sta espandendo a macchia d’olio in tutta la nazione. Secondo Assoambiente, non manca molto al punto di saturazione delle discariche di molte città, ed entro i prossimi 24 mesi o poco più, le situazioni viste in questi giorni potranno ripetersi dappertutto.

Secondo la relazione dell’associazione che riunisce oltre 130 imprese per i servizi ambientali, il sistema dello smaltimento dei rifiuti italiano è molto vecchio, ormai passato. Prevede una percentuale di raccolta differenziata molto bassa, e spesso anche non sfruttata, sperando di riuscire a risolvere il problema con l’accumulo dell’immondizia in discarica che, a forza di cose, prima o poi si riempirà. E siccome molte discariche sono già vicine al colmo, le conseguenze saranno due: o sforare i limiti di legge (ed in Italia non sarebbe una novità), o chiuderle e finire con l’immondizia per le strade.

Palermo invasa dall’immondizia, si teme una Napoli-bis

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La città di Palermo, ma probabilmente buona parte della Regione Sicilia, rischia di passare un’estate di fuoco non soltanto a causa del calore dei mesi estivi, ma per il problema che lo scorso anno, ma in parte ancora oggi, ha vissuto la Campania: l’emergenza rifiuti.

Da una settimana infatti i lavoratori dell’Amia, agenzia municipalizzata che si occupa dello smaltimento dell’immondizia, sono in sciopero per mancanza di fondi e di attrezzature che la Regione non mette a loro disposizione. Un problema grave visto che è bastato uno stop di una settimana per far sprofondare un’intera città come quella di Palermo, una delle più grandi d’Italia, completamente nell’immondizia.