Expo 2015: niente orti, meglio la tecnologia

Due anni fa l’Italia vinse il concorso per ottenere l’Expo 2015 grazie al suo progetto verde, basato sul cibo biologico e sul concetto, ribadito spesso sia su queste pagine che da tutti gli ecologisti, della necessità di ritornare alle origini, con l’orto comunitario ed il cibo a chilometro zero. Una volta che la manifestazione è stata ottenuta e sono partiti i progetti però, ecco che i soliti imprenditori senza scrupoli cominciano ad allungare i propri tentacoli per tentare di rovinarlo.

L’idea che il visitatore possa camminare in un orto globale è stata ridotta a qualche esposizione qui e là: in pratica l’orto è stato trasformato in un supermarket. Anzi di più, nel supermarket del futuro, come annunciato dai suoi ideatori. Sembrava strano che imprenditori del commercio mondiale e del cemento potessero lasciar spazio al verde e alla coltivazione locale, e così vogliono trasformare un progetto ecologicamente perfetto in una colata di sabbia e calcestruzzo in cui il cibo ritorna ad essere confezionato, anziché colto dalla terra.

Il Principe Carlo avvia il tour ecologico per la Gran Bretagna

Il principe Carlo parte in tour. Non per promuovere il suo nuovo CD, ma piuttosto per diffondere lo stile di vita sostenibile. La prima novità, trattandosi di un erede al trono, è che il viaggio sarà fatto in treno, uno personale alimentato da bio-combustibili e che funzionerà anche da appartamento. I biglietti per chi vorrà visitarlo sono gratuiti.

Nei suoi viaggi andrà a visitare tutti i progetti verdi avviati in tutto il Paese in cui le persone comuni stanno facendo la differenza con l’installazione di pannelli solari, l’impianto di alberi e la coltivazione dell’orto comunitario.

Alla Garbatella nasce il primo orto comunitario di Roma, economia solidale km zero

orto in città RomaE’ stato inaugurato questa mattina, nell’ambito delle iniziative per la Festa delle cultura, il primo orto comunitario di Roma. Situato alla Garbatella nell’area verde compresa tra via Rosa Raimondi Garibaldi e via Cristoforo Colombo, fornirà ai cittadini romani prodotti rigorosamente biologici, a km zero, che potranno coltivare direttamente negli appezzamenti predisposti. I primi quindici sono stati assegnati già da qualche mese: due dei quali a scopo didattico, per un totale di 40 mq adibiti ad orto comunitario per i prossimi quattro anni.

Un’economia solidale, quella che ha ispirato la nascita dell’orto comunitario, che mira a rispettare l’ambiente e ad incentivare l’agricoltura biologica, perseguendo al contempo un fine ben più pratico: alleggerire le spese delle famiglie sempre più insostenibili per via delle conseguenze della crisi economica. In vista anche dei sacrifici previsti dalla recente manovra correttiva del governo, niente di meglio che puntare su frutta e verdura a buon mercato e di qualità, optando per un menù chilometri zero.