Energia nucleare

Energia nucleare

Il sole e le stelle sono apparentemente fonti inesauribili di energia. La loro energia è il risultato di reazioni nucleari, in cui la materia viene convertita in energia. Oggi siamo in grado di sfruttare tale meccanismo ed usarlo regolarmente per generare energia. Attualmente, l’energia nucleare fornisce circa il 16% dell’elettricità mondiale (quasi tremila terawatt/ora). A differenza delle stelle, i reattori nucleari che abbiamo oggi lavorano sul principio della fissione nucleare. Gli scienziati stanno lavorando negli ultimi anni per realizzare i reattori a fusione che hanno il potenziale di fornire più energia con meno svantaggi dei reattori a fissione, il principale dei quali sono le scorie radioattive.

I cambiamenti possono verificarsi nella struttura dei nuclei degli atomi. Questi cambiamenti sono chiamati reazioni nucleari. L’energia creata in una reazione nucleare si chiama energia nucleare o energia atomica. L’energia nucleare è prodotta artificialmente dall’uomo in operazioni sotto il controllo umano, ma può essere prodotta naturalmente, come quella del sole. Ma in questo caso non è gestibile.

Nucleare, a gennaio conosceremo i siti delle prime due centrali

Ormai ci siamo, il Governo è partito ed ora non lo ferma più nessuno. Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, entro gennaio 2011 sapremo dove verranno costruite le prime due centrali nucleari italiane. Per ora nessun rappresentante di Governo ha il coraggio di rivelare il nome dei siti per non incorrere in proteste. Sarebbero di certo un gran numero di voti persi nel caso in cui si andasse alle elezioni prima di allora.

Sono in molti ad essere convinti che si tratterà dei siti dove erano presenti le vecchie centrali ormai dismesse, ma Saglia ha annunciato che le bocche rimarranno cucite fino al nuovo anno. Ad ottobre poi il Consiglio dei Ministri redigerà un “decreto per la strategia nucleare“, le cui anticipazioni fanno già venire i brividi.

Nucleare in Italia, Greenpeace punta il dito contro le banche che guadagnano sull’atomo

banche nucleari
Quando si chiedono finanziamenti alle banche per progetti sulle rinnovabili, a volte capita di sentirsi rispondere “non ci sono soldi”, oppure “aspettiamo che passi la crisi”. Ma dal 2000 al 2009, dunque anche nel pieno della crisi economica, le banche di tutto il mondo hanno finanziato l’industria del nucleare per la folle cifra di 175 miliardi di euro, di cui oltre la metà, 92 miliardi, pagati dalle prime 10 (BNP, Barclays, Citi, Société Générale, Crédit Agricole/Calyon, Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank, HSBC, JP Morgan e Bank of China).

Si tratta di investimenti considerati sicuri dalle banche, dato che poi a ripagarli saranno gli Stati, e di conseguenza i cittadini, i quali sicuramente non corrono il rischio di insolvenza che hanno i privati che vogliono investire su sole, vento, acqua e geotermia. Il sito internet nuclearbanks.org ha pubblicato un rapporto, ripreso poi a livello mondiale da Greenpeace, in cui svela quali sono le banche che ci guadagnano in questo investimento, e fa capire come mai ora potremmo ritrovarci le centrali anche in Italia.

Nucleare, una maxi stangata per le tasche degli italiani

nucleareNucleare italiano. Tema scottante degli ultimi mesi. Dopo le prime polemiche che hanno diviso il Paese è seguito un periodo di disinteresse e relativo silenzio sulla riconversione all’atomo in Italia. Nelle ultime settimane si è tornato a parlarne perchè sono trapelate indiscrezioni sulle regioni che dovrebbero ospitare o che comunque sono ritenute più idonee per la costruzione delle centrali. Si parlava di una lista di siti papabili inviata dall’Enel al governo. Ma la notizia è stata smentita. Nel frattempo, il decreto legislativo sul nucleare previsto dalle Legge Sviluppo è stato approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei ministri.

Le regioni che ospiteranno le centrali avranno milioni e milioni di euro come risarcimento e per i comuni saranno previsti sgravi fiscali. Si parla anche di ulteriori compensazioni economiche e di un alleggerimento sulla bolletta per gli italiani, ma c’è chi non è affatto convinto che le cose andranno così.

Ecco come si schierano i candidati alle europee sul ritorno al nucleare

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Mancano ormai pochi giorni alle elezioni europee, e questo è il momento in cui i politici sono più “sensibili” alle problematiche sociali. In questi casi diventa molto facile porgli domande ed ottenere risposte, ed una delle risposte che, in ambito ambientale, gli italiani aspettano con più ansia è quella sul nucleare.

Da tempo Greenpeace ha sposato la posizione antinuclearista, e qualche settimana fa ha inviato una lettera ai maggiori esponenti delle prossime elezioni, facendo due domande molto semplici: in che modo si schieravano nei confronti del ritorno al nucleare in Italia, e se erano d’accordo alla costruzione degli Epr, i reattori nucleari di nuova generazione, che il Governo italiano sta cercando di reintrodurre nel nostro Paese. I partiti interpellati sono stati PD, IDV, PDL, SL, UDC e Lega Nord, a cui si dovrebbe aggiungere anche Rifondazione-PDCI che però si era già schierata in precedenza contro il ritorno al nucleare.

Nucleare, Ecodem diffonde le “vere” cifre dell’accordo italo-francese

Alexandra Prokopenko, vittima disastro di Chernobyl

Alexandra Prokopenko, vittima disastro di Chernobyl

Ci stanno raccontando un mucchio di p… ehm di bugie sul nucleare e su questo tanto discusso accordo Berlusconi-Sarkozy, che più che un patto tra due nazioni mi sembra a tutti gli effetti un accordo tra due persone. Primo, e forse anche ultimo motivo più che sufficiente senza citarne altri, perchè il nucleare in Italia sono in molti a non volerlo, prime tra tutte alcune delle regioni che dovrebbero ospitarlo, tra cui si vocifera la Sardegna, e ricordiamo che lì la destra ha appena vinto le elezioni, ma ad installarsi in casa propria un bel reattore non ci pensa proprio. Piuttosto dovranno passare sul mio corpo, tuona Ugo Cappellacci, il neo-eletto presidente fino a qualche giorno fa abbracciato amabilmente in campagna elettorale a Berlusconi. Arriverà anche ad Arcore questo urlo di dissenso di un  membro del suo stesso partito?

D’altro canto Berlusconi se la cava con i paroloni non compresi dalla massa, come al solito, e snocciola con soddisfazione una sintesi dell’accordo che poco dice del dove, come, quando e a che costo procederemo:

La Francia ci trasmetterà il suo know how e sarà più facile il passaggio dell’Italia al nucleare.

Ad ogni modo l’Ecodem che rappresenta gli ecologisti democratici (un altro di quei gruppi ambientalisti che secondo l’informazione pubblica è meno reticente verso il nucleare?) ha diffuso i dati veri sull’accordo nucleare italo-francese. Le vere cifre. Sentiamo un po’ nel Paese delle mezze verità dov’è andata a finire stavolta l’altra metà.

Scajola: occorre mix di nucleare e rinnovabili

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Abbiamo seguito da vicino, durante la corsa alle elezioni, il problema delle risorse energetiche e l’approccio dei diversi programmi dei partiti in lizza per il governo del Paese.
Nel manifesto programmatico del Pdl, tra le sette missioni presenti, una menzione sull’energia nucleare c’era.

Dei rischi del nucleare abbiamo già ampiamente trattato, oggi torniamo a discuterne viste le recenti dichiarazioni del neo-ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola:
Si tratta di un problema enorme per il nostro paese: non possiamo continuare a dipendere solo dal petrolio, dobbiamo pensare a un mix che va dal nucleare alle rinnovabili.