Questa volta facciamo un salto da Abu Dhabi, nel cuore del deserto, a
Manhattan, ossia al centro del mondo. Ci troviamo a
New York, ma non per parlare di tecnologia, di grattacieli e di auto che riempiono le strade, bensi’ di
paradisi della natura: i
Community Gardens. L’
East Village è una zona famosa per i suoi appartamenti di tendenza, per la presenza di locali storici, di gallerie d’arte e di negozi vintage ma la sorpresa è che tra le mura di questi immensi palazzi si nascondono
oasi, nelle quali i clacson e la confusione sono solo un lontanissimo ricordo. Queste aree negli anni ’70 erano i
ghetti, in cui vivevano stipati gli immigrati dell’Europa dell’est e, i
giardini erano delle discariche, lotti di terreno in disuso, che dopo picchetti e proteste questi abitanti sono riusciti ad ottenere.
Grazie ad una iniziativa promossa dall’Associazione no-profit
Green Thumb (ma ce ne sono anche altre), i Community Gardens sono delle realta’, dei gioielli creati dai volontari di questo quartiere, per uscire dal degrado, e che oggi custodiscono gelosamente. Ogni giardino è diverso da un altro, ognuno ha una storia e rispecchia la personalita’ di chi lo cura, ma tutti hanno un denominatore comune, cioe’ lo scopo di rendere migliore la vita di chi viveva e vive all’East Village.