Energia solare, in arrivo le nano-antenne

Arrivano dalla fucina del MIT, il Massachusetts Institute of Technology (USA), le nano-antenne, in grado di catturare ed immagazzinare l’energia solare con un’efficienza senza paragoni.
Realizzate nell’ambito delle nanotecnologie, potrebbero dare vita a celle fotovoltaiche con una resa energetica fino a 100 volte superiore a quelle attuali.

I ricercatori che le hanno realizzate descrivono il loro lavoro sulla rivista di divulgazione scientifica Nature Materials. Si tratta di antenne composte da nanotubi di carbonio a forma di minuscoli clindri, che garantiranno la possibilità di ottenere pannelli solari allo stesso tempo più piccoli e più potenti, senza dover necessariamente andare ad occupare tutta (o quasi) la superficie dei tetti, come avviene oggi.
Sui tetti, spiega Michael Strano, l’ingegnere chimico che ha guidato la ricerca,

basteranno piccole zone nelle quali le nuove celle fotovoltaiche equipaggiate con le nano-antenne cattureranno i fotoni e li immagazzineranno.

Biotecnologie, in futuro in tavola carne geneticamente modificata

mucche geneticamente modificateStando alle stime di alcuni studiosi, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi di persone entro il 2030, il che rappresenterà una delle sfide più importanti per l’agricoltura che dovrà fornire cibo sufficiente per soddisfare la domanda, secondo quanto sostiene Rod Hill, uno scienzato della University of Idaho, che si occupa di scienze animali.

Hill e Larry Branen, suo collega della Idaho che studia invece scienze alimentari, hanno organizzato un simposio nel corso del meeting annuale dell’American Association for the Advancement of Science iniziato il 17 febbraio scorso, per studiare i modi in cui la biotecnologia potrebbe fornire animali sani in quantitativi abbondanti in modo da garantire gli alimenti necessari per soddisfare le esigenze future.

Fornire biocarburante dal sole? Adesso si può

Gli alberi utilizzano la luce del sole per assorbire l’anidride carbonica, e l’acqua come un combustibile. Si tratta di una strategia elegantemente semplice, che utilizza fonti di energia rinnovabili per milioni di anni. Perché non fare la stessa cosa, e creare combustibile dal sole? Gli scienziati stanno rapidamente sviluppando la capacità di lavorare sulla stessa linea della natura, o almeno ci provano.

Una nuova ricerca mette in evidenza le opportunità e le potenzialità di questo entusiasmante passo. La vita è costruita su scala nanometrica, dal più piccolo virus alla più grande sequoia. La nostra capacità di valutazione tra pari in questo mondo si è rapidamente sviluppata nei passati cinquant’anni, eppure la nostra capacità di manipolare la materia su scala è appena cominciata ad emergere. Il potenziale per le nanotecnologie, come quelle in corso di elaborazione dello scienziato Craig Grimes e dei suoi colleghi della Pennsylvania State University, mostrano alcune dei più brillanti possibilità.

Una carta assorbente per ripulire i mari: la straordinaria invenzione contro le macchie di petrolio

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Francesco Stellacci è uno scienziato italiano che lavora presso uno dei più prestigiosi istituti di ricerca Usa, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove è professore nel dipartimento di ingegneria e scienza dei Materiali.
E’ sua l’idea di una carta assorbente per ripulire i mari dagli idrocarburi, un’invenzione che ha davvero dello straordinario, non c’è che dire.

Si tratta di un foglio di carta assorbente capace di “asciugare” una quantità di liquido pari a venti volte il suo peso.
La carta può essere utillizzata più volte, basta strizzarla proprio come si farebbe con il panno per lavare i pavimenti. Solo che invece di acqua sporca, ne viene fuori petrolio, ovviamente riutilizzabile.
I mari ne escono puliti e non dobbiamo trivellare altri pozzi devastando l’habitat già in pericolo dei poveri orsi. Sembra perfetto!

Le nanovernici: senza cromo, amiche dell’ambiente, in arrivo dal progetto Multiprotect

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Fanno parte delle nanotecnologie e sono uno dei risultati del progetto europeo Multiprotect: si tratta delle nanovernici, un prodotto innovativo per proteggere dalla corrosione alluminio, magnesio e leghe d’acciaio senza ricorrere al cromo.

E’ proprio la mancanza di questo metallo pesante a renderle ecologiche, dal momento che la dispersione del cromo nell’ambiente è il problema principale delle normali vernici.