Google Timelapse ci mostra quanto è cambiata la Terra negli ultimi 30 anni

timelapseGoogle Earth Engine con la sua funzione Timelapse (più precisamente Landsat Annual Timelapse 1984-2012) ci mostra come è cambiata la Terra negli ultimi 28 anni. Si tratta di uno strumento semplicemente straordinario: una mappa del globo zoomabile a piacimento che ci permette di vedere l’evoluzione (o l’involuzione) di determinate zone o anche città nel corso del tempo.

Conferenza di Doha, cosa si evince dai primi dibattiti

La 18ma conferenza mondiale sui cambiamenti climatici che si sta tenendo a Doha, vede svilupparsi il dibattito tra le oltre 190 nazioni coinvolte nei negoziati. Ma cosa si evince dai primi dibattiti? Anzitutto i paesi del blocco Basic (Brasile e Cina in primis) ribadiscono che la responsabilità del successo o fallimento dei negoziati è in mano ai paesi ricchi, e l’UE, la Svizzera e l’Australia si dichiarano pronte a firmare la seconda parte del protocollo di Kyoto.

Greenpeace, uragano Sandy indotto da mutamenti climatici, siamo tutti in pericolo

L’uragano Sandy che sta colpendo gli Stati Uniti e che ha già provocato 48 morti, lasciando al buio 8 milioni di persone e portando al blocco di 3 centrali nucleari, è un evento indotto dai mutamenti climatici, mutamenti climatici che minacciano tutti, non solo gli USA, avverte Greenpeace. Senza un brusco cambio di rotta entro le nostre politiche energetiche e di ecosostenibilità in genere, eventi simili non potranno che moltiplicarsi.

Barriere coralline, il 70% a grave rischio entro il 2030

Le barriere coralline sono a grave rischio, come è noto, e un nuovo studio internazionale sostiene che addirittura il 70% di esse potrebbe essere compromesso entro il 2030 anche se si dovesse cogliere l’obiettivo di una limitazione ai 2 gradi del riscaldamento globale. Pessime notizie quindi, quelle divulgate dagli studiosi  autori dello studio internazionale organizzato dall’Istituto di ricerca sull’impatto climatico (PIK) di Potsdam in Germania e di recente pubblicato su Nature Climate Change.

Coltivazione senza arare: la nuova tecnica per aumentare l’assorbimento del carbonio in modo naturale

aratro

Una nuova idea potrebbe rivoluzionare il sistema dell’agricoltura, ma al tempo stesso risolvere anche il problema dei mutamenti climatici: la “no-till farming“, coltivare senza arare. Il concetto si basa sul fatto che quando le colture sono piantate senza arare, il suolo trattiene più di carbonio, il che significa meno emissioni nell’atmosfera.

Ma gli scienziati non sono del tutto sicuri che questa tecnica possa davvero recuperare carbonio meglio rispetto all’agricoltura convenzionale. Lo scienziato Michel Cavigelli del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti concorda sul fatto che la tecnica usata nelle zone rurali del Maryland può servire per contenere più carbonio nei campi arati.

Cambiamenti climatici, adesso a migrare sono gli alberi

alberi neve

Prima erano soltanto gli uccelli che migravano. Poi con i mutamenti climatici hanno cominciato a migrare altre specie. Successivamente è toccato all’uomo, “sfrattato” dalle condizioni di vita divenute impossibili. Fino ad arrivare alla vegetazione di mezzo mondo. I cambiamenti nella temperatura sono così netti che anche gli alberi hanno deciso di migrare verso posti più accoglienti.

Ne è convinta Melanie Harsch, ricercatrice del Bio-Protection Research Center della Lincoln University, in Nuova Zelanda, la quale ha notato, seguendo dai provenienti da 166 siti di foreste e boschi di tutto il mondo, che dal 1900 ad oggi quasi tutti hanno subito degli spostamenti verso climi più favorevoli.

Record di caldo nel mese di luglio: diminuiscono i ghiacci ed aumenta il livello del mare

sun-traffic

Un nuovo record legato ai mutamenti climatici va registrato oggi, anche se ne avremmo fatto volentieri a meno: gli oceani della Terra sono stati i più caldi della storia durante lo scorso mese di luglio. Ad affermarlo è stato uno studio del National Oceanic Atmospheric Administration.

La temperatura superficiale del mare è stata la più calda registrata per il mese di luglio, superando il precedente record stabilito nel 1998 in base ad un’analisi del NOAA’s National Climatic Data Center in Asheville, NC. La temperatura combinata tra la superficie terrestre media e gli oceani del mese di luglio 2009 è classificata al quinto posto tra i più caldi del mondo, secondo una rilevazione che ha avuto inizio nel 1880.

Riscaldamento globale: anche gli uccelli si stanno rimpicciolendo

aquila in gabbia

Tempo fa ci siamo occupati di un fenomeno strano che stava accadendo in Scozia. Una specie tipica di pecora si stava rimpicciolendo a causa del riscaldamento globale. Sembrava dovesse essere un accadimento speciale, ed invece secondo alcuni ornitologi, pare essere un evento piuttosto diffuso, anche tra gli uccelli.

Esistono infatti alcune specie di volatili, a diverse latitudini, specialmente più verso Nord, che lentamente e progressivamente stanno diventando sempre più piccoli. E’ noto infatti che gli uccelli che vivono vicino all’Equatore sono più piccoli rispetto a quelli che vivono nei territori freddi alle estremità del mondo. Questo è un adattamento evolutivo in quanto un animale piccolo disperde il calore molto più velocemente rispetto ad uno più grande.