Con l’estate torna l’allarme incendi nel nostro Paese e nelle regioni che affacciano sul Mediterraneo. Per monitorare e intervenire sulla formazione di incendi boschivi, l’Unione europea ha promosso il progetto Effis (European forest fire information system): un sistema di informazione in grado di prevedere il rischio incendi nell’arco di sei giorni, in base al meteo. Il proliferare dei roghi che interessa principalmente terreni agricoli (42%), foreste e boschi (22%), lo scorso anno ha visto andare in fiamme 56.164 ettari di terreno protetto dei siti Natura 2000, pari al 33,5% del territorio incendiato.
monitorare incendi boschivi
Emergenza clima ed incendi, un binomio pericoloso per il Pianeta
L’ultimo rapporto della Fao punta il dito sulla prevenzione degli incendi che, sempre più frequenti nel nostro Paese e nel resto del mondo con l’arrivo dell’estate, rischiano di peggiorare ulteriormente l’emergenza climatica e accrescere il riscaldamento globale. Nella quinta Conferenza Internazionale sugli Incendi Boschivi che si è tenuta a Sun City, in Sudafrica, la Fao ha chiesto ai Paesi
di adottare strategie più integrate per la gestione degli incendi boschivi e di migliorare il monitoraggio delle emissioni di gas serra da essi provocati, in quanto contribuiscono al riscaldamento globale.
L’analisi condotta dalla Fao ha preso in esame gli ultimi grossi incendi che si sono verificati negli ultimi anni in Australia, Brasile, Indonesia, ma anche Grecia, Usa, Russia e Israele. Solo nel mese di febbraio 2009 gli incendi hanno causato la morte di 173 persone in Australia e di 62 in Russia, senza dimenticare la devastazione di oltre 2,3 milioni di ettari di foreste.
Il top dell’energia ecologica: elettricità dagli alberi
Inserire gli elettrodi nei tronchi d’albero per raccogliere l’energia può sembrare fantascienza, ma l’idea è reale e attira sempre più interesse. Se davvero dovesse funzionare, le foreste potrebbero dare elettricità ad una rete di sensori per monitorare la salute degli ecosistemi o per segnalare immediatamente gli incendi boschivi.
I primi esperimenti sono stati effettuati su una “batteria di patate” perché il materiale vegetale può essere una fonte di elettricità. In questo caso, l’energia proviene da reazioni di ossidazione e riduzione negli elettrodi, che sono fatti di due metalli diversi, di solito in rame e zinco. Lo stesso effetto si pensava si celasse nei tronchi d’albero che si pensava potessero fornire di corrente la terra vicina. Ma l’anno scorso la squadra di Andreas Mershin all’MIT ha dimostrato che usando elettrodi fatti dello stesso metallo si riesce a produrre corrente in maniera diversa. Mershin pensa che l’elettricità derivi da una differenza di pH tra l’albero e il suolo, uno squilibrio chimico gestito dai processi metabolici dell’albero.