Una tragedia annunciata quella di Messina. Ma in Italia mettere in guardia dai pericoli di un’edilizia troppo invasiva e di un disboscamento suicida a poco serve. Sono documenti, relazioni, che finiscono in un cassetto, mettendo a tacere la coscienza di chi li ha redatti, non solleticando nemmeno quella di chi dovrebbe leggerli, e non giungengo neanche sul tavolo di chi dovrebbe prendere provvedimenti. Un non-iter, insomma, che ha portato alla morte nel fango di decine di innocenti, mentre nel fango e nella vergogna dovrebbero essere seppelliti i veri responsabili della tragedia. La situazione della provincia di Messina non è certo un caso isolato.
In Italia i comuni a rischio frane sono 5.500. A denunciarlo è Antonio Coviello, docente nella Seconda Università di Napoli ed esperto del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRAT). Coviello ha elencato i comuni nei quali il rischio di calamità naturali, più alto a Sud con 82 comuni in pericolo nella sola Campania, è tale da necessitare un cambio immediato nei piani regolatori degli stessi.