Approvato il piano Mom per salvare la foca monaca

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La foca monaca si sta riaffacciando in Italia, non facciamola sparire. Con questo grido l’Unione Europea, ed in particolare i Paesi del Mediterraneo, hanno deciso di preservare dall’estinzione uno degli animali più belli, ma anche a maggior rischio del mondo. Fino a qualche decennio fa la foca monaca popolava tutto il Mediterraneo, ed in Italia le maggiori concentrazioni erano presenti in Sardegna e Liguria.

Poi la devastazione del suo habitat naturale e la caccia senza regole hanno fatto sparire questo animale dalle coste italiane, spagnole e francesi, permettendogli di sopravvivere soltanto in Grecia, peraltro in soli 300 esemplari. Per questo il Mom, l’associazione ellenica per lo studio e la protezione della foca monaca, ha approvato un nuovo piano secondo il quale si prova a far moltiplicare gli esemplari degli animali non solo in Grecia, ma in tutto il Mediterraneo. E siccome già le prime foche stanno facendo capolino in Toscana, è un’occasione che nemmeno noi italiani dobbiamo lasciarci sfuggire.

Cambiamenti climatici: l’Italia pagherà le conseguenze maggiori

Un processo lento, doloroso, che cambierà definitivamente la geografia ed il modo di vivere delle popolazioni, soprattutto di quella italiana. Stiamo parlando dei cambiamenti climatici, stimati in qualcosa di simile alla catastrofe dalla Commissione Europea sull’ambiente che sta tirando le somme sugli ultimi risultati delle prime previsioni da presentare dopodomani al mondo intero, e di cui vi diamo già un’anticipazione.

Almeno per quanto riguarda l’Europa, se non dovessero essere prese abbastanza misure per fermare quest’ondata di surriscaldamento che minaccia la Terra, le regioni che pagheranno il prezzo più alto saranno quelle del Mediterraneo, e quindi Spagna, Grecia, ma soprattutto Italia. Anzi il nostro Paese sarà probabilmente quello che pagherà di più le conseguenze, visto che una buona parte dell’economia si basa anche sulla neve, che lentamente sparirà, e sul turismo, spazzato via nel giro di pochi anni.

Squali del Mediterraneo a rischio estinzione

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Gli squali del Mediterraneo stanno scomparendo. La percentuale di riduzione dei grandi predatori ha superato negli ultimi due secoli il 97%.
A lanciare l’allarme è Francesco Ferretti, ricercatore maceratese 31enne, che collabora con le università canadesi più prestigiose.
Sono state analizzate venti specie di squali delle ottante presenti nel mar Mediterraneo: tra queste quindici sono risultate biologicamente estinte.
Altre cinque sarebbero in grave pericolo: verdesca, squalo volpe, squalo martello, smeriglio e mako.

La ricerca di Ferretti dal titolo Il declino degli squali in Mediterraneo, pubblicata dalla rivista scientifica Conservation Biology, ha individuato alla base di una riduzione così drastica gli effetti della pesca a strascico.
Questo tipo di pesca colpisce senza distinzioni tutte le specie presenti nei fondali, inclusi i grossi predatori del mare.

Le vacanze al mare? Scegliete le bandiere blu

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Si avvicinano le vacanze, o meglio è tempo di prenotare i soggiorni nei luoghi di villeggiatura. C’è chi pensa ad avventurosi itinerari all’estero, chi preferisce la calma dei tour culturali organizzati, il vacanziero amante delle ferie in montagna e… e tutti gli altri, beh, tutti gli altri optano per le ever green vacanze al mare, tra ombrelloni, sole, tuffi refrigeranti, parole crociate, e notti che non finiscono mai.

Per chi ha intenzione di non rinunciare alla classica settimana al mare, è bene sia informato su quali sono le acque più pulite e le spiagge premiate quest’anno dalla Bandiera blu, il vessillo che svetta sul mare doc.
A questo proposito, in controtendenza con gli altri anni, c’è un netto incremento dei riconoscimenti alle spiagge italiane.

Punteruolo Rosso: continua l’attacco alle nostre palme

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La presenza del Punteruolo Rosso (Rhynchophoreus Ferrugineus) il coleottero che uccide le palme, è sempre più dannosa. Il suo arrivo in Italia dall’Egitto risale al 2004 circa, quando la sua presenza fu documentata in Campania e Toscana, per essere poi scoperto in Lazio, mentre ora è la Sicilia ad essere attaccata.

La pericolosità del Punteruolo Rosso è evidenziata nelle liste dell’EPPO e, sebbene per la Comunità Europea non sia un animale da quarantena, bastano le stragi sui nostri litorali e classificare il suo arrivo alla stregua di un’emergenza fitosanitaria per le palme, soprattutto per il genere Palma della Canarie (Phoenix), la più diffusa lungo le coste del mediterraneo.