Quest’oggi vi riferiamo una notizia del tutto particolare. Si tratta di un ritrovamento nella giungla dello Yucatan, in Messico, ma questa volta non si tratta di una specie sconosciuta o di nuovi esemplari in via d’estinzione, ma di una incredibile città Maya (forse una capitale) con 15 piramidi.
Maya
I Maya scomparvero per i cambiamenti climatici, è ufficiale
In un post di qualche mese fa intitolato “Le 6 civiltà scomparse a causa dei cambiamenti climatici” inserimmo i Maya tra queste grandi civiltà del passato, spiegando che una delle ipotesi plausibili che gli scienziati hanno accreditato che possono aver portato alla loro estinzione potesse essere i cambiamenti climatici. Oggi ne siamo certi. Lo conferma uno studio recentemente pubblicato su Science, il quale conferma che i Maya si ritrovarono, intorno all’anno 1100 dC, a fare i conti con uno dei cambiamenti climatici più potenti della storia della Terra.
I primi ambientalisti furono i Maya 3000 anni fa
In molti potrebbero pensare che la “vecchia scuola dell’ecologia”, cioè gli inventori dell’ambientalismo, si possa attribuire agli hippie degli anni ’60. Ma in realtà i figli dei fiori si possono indicare piuttosto come i “nipoti” dei primi ambientalisti, e cioè i Maya che cominciarono queste pratiche 3000 anni fa. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science conclude che gli antichi Maya, non solo praticavano efficacemente la gestione e la conservazione forestale, ma anche che, quando abbandonarono la pratica, questo fu dannoso per l’intera civiltà.
I ricercatori hanno scoperto che i Maya vietavano il taglio degli alberi in alcune aree fino al tardo periodo Classico. Dopo una cruenta battaglia, la ricostruzione della città di Tikal richiese tantissime risorse, e i nuovi governanti decisero di sfruttare le foreste proibite per ottenere la legna di cui avevano bisogno.