L’inquinamento da pesticidi porta ad un incremento di uropatie tra neonati

neonato africano

Le donne che vivevano in villaggi irrorati con il DDT per ridurre la malaria, hanno dato vita al 33% in più di neonati con difetti urogenitali alla nascita. Questo è avvenuto tra il 2004 e il 2006, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Urology BJUI . Secondo tale ricerca, le donne che erano rimaste in casa nei villaggi disinfestati invece, avevano il 41% di possibilità in più di partorire figli con queste malattie, come la mancanza dei testicoli o problemi con l’uretra o il pene.

Gli autori suggeriscono che questo accade perché hanno passato la maggior parte del loro tempo nelle case in cui il DDT, ancora comunemente usato per uccidere le zanzare che causano la malaria, veniva spruzzato quotidianamente, anziché andare in luoghi non contaminati.

La mosca tsè tsè invade l’Africa a causa del riscaldamento globale

mosca tsè tsè

La mosca tsè tsè è una della specie di insetti più pericolose al mondo. Da secoli esse vivono in Africa, nelle zone molto calde, come la savana, ma a causa del riscaldamento globale stanno cominciando a “migrare” verso le città. Fino a questo momento infatti le già travagliate cittadine dei Paesi del Terzo Mondo finivano con il vedersela, oltre che con la povertà e la guerra, anche con le zanzare ed altri tipi di insetti che trasportavano malattie come la malaria. Ma mai fino ad oggi hanno dovuto combattere con la mosca tsè tsè.

Questi ditteri africani trasportano il virus responsabile della tripanosomiasi, la cosiddetta “malattia del sonno“, una condizione che attacca il sistema nervoso e, se non curata, porta al coma e alla morte. Secondo l’Oms tale malattia colpisce ogni anno dalle 50 alle 70 mila persone, ma a breve potrebbe aumentare a dismisura il suo contagio, in quanto la mosca che la trasmette sta cominciando a popolare le città.

7 aprile: un primo passo verso la soluzione del riscaldamento globale

a_singer_climate1.gif

Il 7 aprile prossimo, in tutto il mondo si terrà la giornata mondiale della Sanità, che avrà come tema “proteggere la salute dal cambiamento climatico“.
Il problema, sollevato dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della Sanità, si incentra sul fatto che le morti dovute al riscaldamento globale e all’inquinamento non riguardano più soltanto gli orsi polari, i pinguini o alcune specie di piante rare, ma comincia a coinvolgere anche l’uomo. Secondo le loro stime dall’agosto del 2003 ci sono state ben 44.000 morti dovuti alle ondate di caldo, e le nuove concentrazioni di popolazione in macro-zone hanno aumentato il diffondersi di malattie come la malaria. Ma anche le inondazioni (e non soltanto quelle dello Tsunami), siccità e tornado sono causati dai cambiamenti del clima, e anch’essi sono stati responsabili di decine di migliaia di vittime.