Anche il Papa lancia un messaggio ambientalista

papa benedetto xiv

Come gli altri suoi “colleghi” leader delle altre religioni mondiali, anche Papa Benedetto XVI ha voluto far sentire la sua voce a proposito della lotta al cambiamento climatico. Per farlo ha usato il suo tradizionale discorso di inizio anno, recitato ieri, invitando la gente, non solo i fedeli, ma anche coloro che credono in un’altra religione, o gli atei, a cambiare il proprio stile di vita per salvare il pianeta, dicendo che la responsabilità ambientale è un fattore essenziale per la pace globale.

Ricordando che i leader mondiali erano riuniti a Copenaghen il mese scorso per la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, il Papa ha detto che un’azione a livello personale e comunitaria può essere altrettanto importante per la salvaguardia dell’ambiente.

Tuttavia, in questo momento, vorrei sottolineare l’importanza delle scelte degli individui, delle famiglie e delle amministrazioni locali per preservare l’ambiente

ha detto il Papa alle migliaia di fedeli riuniti in piazza San Pietro.

Obama lancia l’allarme, Hu Jintao risponde: i leader mondiali uniti contro il riscaldamento globale

obama all'Onu

Circa 100 capi di Stato (tranne quello italiano) si sono riuniti nel palazzo delle Nazioni Unite di New York questa mattina per una conferenza senza precedenti sulla lotta al cambiamento climatico. Il miglior risultato lo abbiamo avuto con i leader più attesi, come Obama ed il presidente cinese Hu Jintao, i quali hanno riconosciuto che un accordo è un obiettivo importante, ma hanno anche sottolineato le proprie esigenze.

I negoziatori hanno discusso per raggiungere un accordo per ridurre le emissioni globali entro dicembre, in occasione del meeting di Copenaghen, e gli organizzatori delle Nazioni Unite sperano che questo evento darà ai colloqui un nuovo slancio politico.

Il presidente asiatico ha ammesso che la Cina ha compiuto grandi passi in avanti nello sviluppo, ma è ancora relativamente in ritardo in termini di ricchezza procapite, ma soprattutto nella lotta contro le emissioni. La causa di tale ritardo è la scarsità di capitale e tecnologia, ma soprattutto perché

i Paesi in via di sviluppo hanno limitate capacità e mezzi per affrontare il cambiamento climatico.

Perché il comportamento comune non è ecologico? Ecco i motivi degli psicologi

psicologo

Alcuni studi effettuati negli Stati Uniti hanno rivelato il perché è così difficile per il cervello umano comportarsi adeguatamente per migliorare il pianeta. La domanda che si pongono in molti è: se tutti conoscono le buone norme per mantenere pulito il mondo, perché sono in pochi ad adottarle? A risponderci ci ha pensato l’American Psychological Association (APA) che ha appena completato uno studio sul perché le persone sono così lente quando si tratta di lotta al cambiamento climatico. La loro conclusione? Semplice. E’ psicologica.

La relazione afferma che vi sono una serie di barriere mentali che impediscono alle persone di agire, anche se sono convinte che il cambiamento climatico sia una grave minaccia. Ma risalendo nell’elenco delle priorità personali, nella maggior parte dei casi il cambiamento climatico non è considerato un pericolo immediato e, quindi, la necessità di agire è meno urgente.