Le migliori città europee nella lotta ai cambiamenti climatici

migliori città europeeQuali sono le migliori città europee nella lotta ai cambiamenti climatici? Quali le città che si distinguono per le azioni green del presente e i piani di ecosostenibilità del futuro? Uno studio pubblicato su Climate Change Letters svela che la Gran Bretagna è all’avanguardia, che l’olandese Groningen punta ad anticipare gli obiettivi del 2050 al 2025, e che in Italia l’unica città a spiccare è Padova.

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Obama: “l’America combatterà i cambiamenti climatici”

obama america cambiamenti climaticiCome preannunciato, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pronunciato il discorso, che potremmo definire storico, presso la Georgetown University, riguardante la lotta ai cambiamenti climatici. Si tratta in tutto e per tutto della prima volta, in quasi 6 anni dall’inizio della sua carriera da presidente, che pronuncia parole chiare e precise che riguardavano il tema ambientale. Ed è stata la prima volta nella storia che un presidente americano pronunciasse le parole “lotta ai cambiamenti climatici”.

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Supercomputer contro i cambiamenti climatici avviato in USA

supercomputer cambiamenti climatici usaLa lotta ai cambiamenti climatici si fa anche attraverso le simulazioni degli scenari che comprendono migliaia di variabili. Per effettuare tali calcoli ci vogliono dei computer potentissimi, e per questo negli Stati Uniti hanno avviato proprio in questi giorni quello che è stato soprannominato un “supercomputer”. Si tratta di una specie di mainframe dedicato esclusivamente alla raccolta dei dati e ai calcoli che riguardano i mutamenti climatici.

Vendola e Schwarzenegger, la futura coppia della green economy

Ieri c’è stato un incontro tutt’altro che usuale tra l’attuale governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, ed il governatore della California Arnold Schwarzenegger. La cornice del dibattito è stata l’R20 (Regions of Climate Action – Regioni Mondiali per l’azione climatica) di Davis, l’ultimo dei meeting tra i politici pro-rinnovabili prima del congresso di Cancun che si aprirà a fine mese.

Qui il leader di Sinistra Ecologia e Libertà e l’ex Terminator hanno discusso delle politiche da intraprendere nella lotta ai cambiamenti climatici e di investimenti sulle energie rinnovabili, fino a comporre, insieme ad altri loro omologhi, un documento da presentare al COP16 per instradare la discussione verso una scelta più verde.

Negoziati di Copenaghen: l’Ue approva il testo da discutere col resto del mondo

parlamento europeo lussemburgo

Gli allarmismi di scienziati ed esperti sono stati ascoltati. Chi temeva che l’Unione Europea, divisa tra scettici e realisti, potesse prendere sottogamba il prossimo incontro di Copenaghen, promosso dall’Onu, in cui si discuterà del futuro delle politiche mondiali sull’ecologia, può tirare un sospiro di sollievo.

L’Unione Europea ha approvato il testo di partenza, che anche se non è completamente rivoluzionario, è meglio (molto meglio) di quanto ci si poteva aspettare all’inizio. Tempo fa infatti il Parlamento europeo aveva ratificato l’accordo famoso del 20-20-20, il quale prevedeva una diminuzione delle emissioni del 20% entro il 2020. A tale risoluzione si opposero numerosi Paesi, tra i quali l’Italia, che avevano chiesto una soglia più bassa, intorno al 13%. Non solo le richieste dell’Italia non sono state accolte, ma la soglia è stata alzata fino al 30%. Un buon passo in avanti, anche se alcuni Paesi non europei hanno stabilito che per il 2020 tenteranno di arrivare quanto più possibile vicino al 100%.

Lotta ai cambiamenti climatici: la grande mano dell’Asia povera

vie d'acqua a seoul

Chi l’ha detto che l’Asia non contribuisce alla lotta ai cambiamenti climatici? Spesso si sente parlare di impegni importanti presi dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti, e solo raramente c’è qualche accenno a quanto fa (o promette di fare) la Cina. Ma in realtà, nonostante l’alto tasso di povertà, molti Paesi asiatici si stanno impegnando per non lasciar solo l’Occidente in una battaglia che interessa tutto il mondo.

Ad esempio la Corea del Sud sta tentando di recuperare le vie d’acqua antiche, sepolte nelle loro tombe di cemento. Per la prima volta dopo la guerra di Corea, le famiglie possono guardare le carpe nuotare anche nel centro di Seoul. Ma è indubbio che la maggior mano in Asia proviene dal Giappone.

Il Paese più ricco del Continente punta tutto sul risparmio energetico. Un esempio ingegnoso può essere quello di Hokkaido, una delle città in cui spesso nevica, la quale ha deciso di inviare carichi di neve nelle zone più calde, dove viene utilizzata per ridurre le temperature nelle abitazioni, senza sprecare la preziosa energia elettrica per i condizionatori. Oppure le batterie ad urina. Può sembrare un’assurdità, ma i giapponesi hanno inventato una batteria che, una volta esaurita, si ricarica semplicemente facendovi sopra la pipì. Gli ioni nelle urine provocano una reazione chimica che produce energia elettrica. Vendute in tutto il Giappone, queste batterie possono essere ricaricate fino a cinque volte e sono di sicuro funzionamento.

Scandalo in Brasile: tremila imprese fornivano legno da foreste protette in tutto il mondo

deforestazione-amazzonica

Il Brasile è uno dei Paesi maggiormente sotto la lente d’ingrandimento della comunità internazionale a proposito della lotta ai cambiamenti climatici. Responsabile della maggiore deforestazione del mondo, a causa della continua distruzione della foresta Amazzonica, l’enorme Stato sudamericano non ha ratificato finora nessun trattato internazionale, accettando le linee di principio soltanto con molte riserve. Da oggi potrebbe essere accusato di un problema in più.

Se state cercando di acquistare dei prodotti che utilizzano legname sostenibile, materiale cioè che, nonostante sia proveniente dal Brasile, abbia ottenuto le autorizzazioni e adottato le norme ecologiche, soprattutto se originario dello Stato di Pará, potreste avere una brutta sorpresa. Mongabay, uno dei blog più attenti all’ambiente, segnala che un procuratore federale brasiliano ha avviato un’inchiesta su alcune società carioca sospettate di raccolta illegale di legno da aree protette proprio in quello Stato. Dopo aver raccolto illegalmente il legname, secondo gli investigatori, questo veniva fatto arrivare negli Stati Uniti dove otteneva l’eco-certificazione, e da cui poi veniva spedito nell’Unione europea e nei mercati asiatici.

Principe Carlo d’Inghilterra, l’alfiere della cultura ambientale in visita in Italia

Che il Principe Carlo, erede del trono d’Inghilterra, ci tenesse all’ambiente, questo era risaputo. Vi avevamo già raccontato del mese scorso quando, in un meeting con i più importanti industriali del mondo, spiegò che al mondo restavano altri 100 mesi di tempo per invertire la rotta, per evitare di andare verso una deriva catastrofica, il cosiddetto punto di non ritorno.

Evidentemente quel 100 non era detto così per dire, perché a distanza di un mese, in visita a Roma, Carlo ha ribadito che mancano 99 mesi al punto di non ritorno. Praticamente un count-down. Magari in questo modo lo prendono sul serio. Il cruccio principale che tormenta il futuro Re d’Inghilterra è il pensiero che un giorno i suoi nipoti potranno vivere in un mondo climaticamente sconvolto, e possano pensare che all’epoca (cioè oggi) i suoi antenati non hanno fatto niente, o non hanno operato a sufficienza, per evitare questo disastro.

Pdl: “L’effetto serra non esiste”

Una volta era soltanto Berlusconi che, vuoi per guasconeria o per un eccesso di simpatia, ogni tanto se ne usciva con delle sparate di cui milioni di italiani si vergognavano. Ma visto che continuava a prender voti, anche i suoi alleati hanno apprezzato questa tecnica di dire frasi senza senso, e non vogliono essere da meno. Si spiega solo così il documento presentato da 37 senatori del Popolo della Libertà e firmato da Dell’Utri, Nania e Poli Bortone. Lo possiamo spiegare in questo modo perché se veramente ci credono, ci sarebbe da preoccuparsi.

Secondo questi luminari del Governo italiano, l’effetto serra non esisterebbe, sarebbe soltanto un invenzione di alcuni scienziati per vendere i libri, e l’effettivo innalzamento delle temperature che si sta verificando in questi anni sarebbe dovuto a cause non dipendenti dall’uomo. La loro tesi è sostenuta da qualche isolato scienziato che afferma (nel rapporto Stern) che questo problema è solo marginale. Se è per questo, esiste anche qualche scienziato che afferma che l’Aids non esiste, o qualche storico che afferma che i campi di concentramento non sono mai esistiti, eppure nessuno si sogna di dargli ragione. Ma dal Pdl ci si può aspettare di tutto, anche questo.