Il Governo favorisce le Eco-mafie

In campagna elettorale Berlusconi ha promesso che non avrebbe mai fatto un indulto o un condono edilizio se l’avessero eletto. Ma come spesso accade per i politici, le promesse lasciano il tempo che trovano, e così il Governo ha deciso di preparare l’Italia al più grande condono edilizio della sua storia.

Sulla tutela dell’ambiente l’Italia sta arretrando e questo rischia seriamente di essere un regalo alle ecomafie e alla criminalità ambientale.

Esordisce così il comunicato stampa diramato da Legambiente che riguarda le nuove norme edilizie che il Parlamento sta discutendo, e che cambieranno per sempre lo scenario italiano. Il pericolo infatti, avvertono da Legambiente, è che si torni all’abusivismo edilizio ed alle costruzioni senza regole degli anni ’60, quelle descritte perfettamente dal film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, in cui speculatori senza scrupoli, grazie all’assenza dello Stato, hanno potuto fare il bello ed il cattivo tempo nelle costruzioni cittadine, creando migliaia di edifici brutti ed insicuri.

“Rinnovabili 2009” Legambiente ottimista sul futuro energetico dell’Italia

Sole, acqua, vento, terra e biomasse. 5 semplici parole che vogliono dire energia pulita, ambiente più vivibile, meno spese e più salute per i cittadini, ed in molti casi anche posti di lavoro, che in questo periodo hanno il loro peso. Tutte parole che piacciono a tutti i cittadini del mondo, compresi quelli italiani, tranne che alla nostra classe dirigente, troppo occupata a far tornare l’Italia indietro di 30 anni con il nucleare piuttosto che pensare all’energia del futuro.

Oggi Legambiente presenta il rapporto “Rinnovabili 2009”, il quale dimostra la situazione dell’energia pulita in Italia. Una situazione migliore del previsto, anche se ancora non sufficiente se confrontata con quella di altri Paesi. La prima buona notizia è che, ad oggi, i comuni italiani che hanno installato almeno un impianto ad energia rinnovabile sono saliti a 5.991, un ottimo numero considerando che fino allo scorso anno essi erano poco più di tremila.

Accordo sul nucleare Berlusconi-Sarkozy, miope e pericoloso per Legambiente

Ieri ascoltando uno dei principali tg nazionali una frase ha colpito la mia attenzione:

Anche gli ambientalisti più reticenti, vista la crisi energetica, stanno rivalutando il nucleare come soluzione.

D’altra parte l’associazione pro-ambiente più attiva sul territorio italiano, Legambiente, che certo rappresenta una larga fetta di ambientalisti, definisce miope e pericoloso l’accordo Berlusconi-Sarkozy (perchè definirlo un’intesa Italia-Francia mi sembra assurdo, visto che noi cittadini italiani non siamo stati interpellati su temi così importanti). Anche i Verdi si pronunciano contro il nucleare. Qualcosa non torna. Ma al di là delle incongruenze ed incoerenze nei servizi dei telegiornali, alle quali siamo tutti tristemente abituati (ma non certo rassegnati), viene da interrogarsi sulla fattibilità di questi quattro presunti, ipotetici reattori di terza generazione.

Stopthefever.org, il nuovo sito di Legambiente in cui si calcola il vostro impatto ambientale

Quanto consumo percorrendo il tragitto da casa al bar prendendo l’auto? E quanta CO2 produco utilizzando le lampadine ad incandescenza piuttosto che quelle ad alta efficienza? E quanto consumo facendo la lavatrice a 90 gradi anziché a 40? Ma soprattutto, quanto inquinamento in meno produrrei con alcune piccole attenzioni?

A questa e a tante altre domande da oggi può rispondere il nuovo sito internet di Legambiente stopthefever.org. Si tratta di un sito a dir poco perfetto in cui, suddivise in quattro categorie, ci sono tutte le possibili cause di inquinamento da noi prodotto, volontariamente ed involontariamente, ma soprattutto il calcolo di quanto inquinamento noi produciamo. Tutto in una sorta di videogioco.

Legambiente, ecco come disperdiamo il nostro calore

L’allarme lo stiamo lanciando da mesi: il modo migliore per migliorare la propria efficienza energetica a basso costo sono gli infissi, e l’isolamento termico in generale della propria casa. Adesso Legambiente, in collaborazione con Epson e con lo studio dell’ingegner Vittorio Bardazzi di Prato, ha fotografato gli edifici abitativi di quattro delle città principali italiane, Roma, Milano, Firenze e Bolzano. Le fotografie erano “termiche”, permettevano cioè di rilevare la quantità di calore che si trovava di fronte alla macchina fotografica. E i risultati sono stati terribili, ma prevedibili.

L’isolamento termico delle città italiane è il peggiore d’Europa. Nei Paesi freddi (Scandinavia, Germania, ecc.) tutte le abitazioni sono fornite di doppi infissi, ed in alcuni casi anche tripli. Ciò non consente al calore di disperdersi nell’ambiente, mantenendo la casa calda, ed al contrario, d’estate, permettono di mantenere la casa fresca non facendo entrare il calore. In Italia? Tutto il contrario.

Italia a rischio multa, per il protocollo di Kyoto non si è fatto nulla

Un miliardo e mezzo di euro. A tanto ammonta l’ammenda per l’Italia rea di non aver attuato i parametri del protocollo di Kyoto, fino al 2008. Secondo il dossier Kyoto, elaborato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, tra i Paesi industrializzati che hanno ratificato il trattato, l’Italia risulta come al solito all’ultimo posto, dato che non ha preso alcun tipo di provvedimento per ridurre l’inquinamento. Anzi, ha fatto solo danni.

I dati completi arrivano finora fino alla fine del 2006, che riguardano cioè i primi due anni da quando il Protocollo è stato firmato. Ebbene, secondo questi dati, Germania e Gran Bretagna sono state le due nazioni che più si sono impegnate per ridurre l’inquinamento, ottenendo un vero e proprio abbattimento delle emissioni. L’Italia è stata l’unica nazione in cui queste emissioni, anziché diminuire, sono aumentate.

Cgil si allea con Legambiente: “subito 350 mila posti verdi”

Il “Green New Deal” di Obama arriva anche in Italia. Ma non dalla parte politica (sarebbe troppo bello), ma da quella sindacale, oltre che nell’ambito delle associazioni ambientaliste, che questo new deal lo hanno ispirato. A recepire per prima l’importanza delle iniziative messe in atto dal neopresidente americano nel nostro Paese è stata la Cgil, sempre combattiva quando si tratta di posti di lavoro, che insorge contro le iniziative (o meglio le non-iniziative) del Governo in materia ambientale.

In una recente manifestazione che ha visto coinvolti, come in un’alleanza, il sindacato dei lavoratori e Legambiente, la contestazione mossa al Governo è stata che mentre in tutto il mondo, addirittura in Cina, la politica prende provvedimenti per investire sull’ambiente e di conseguenza creare migliaia di posti di lavoro, l’Italia come al solito recepisce tardi e male queste direttive, in molti casi senza un vero risultato.

L’Italia frana e i comuni stanno a guardare

I recenti eventi accaduti in Calabria, in cui un’intera regione sta collassando su sè stessa, hanno riacceso il dibattito sullo stato idrogeologico in cui versano i comuni italiani. Le varie amministrazioni locali, da questo punto di vista, non hanno tanti compiti da svolgere, in quanto la tutela del territorio è insita nel proprio mandato. Teoricamente sarebbero soltanto due i provvedimenti da prendere: fare attività di pianificazione urbana, delocalizzando le aree a rischio ed adeguando quelle zone pericolose in maniera tale che non possano arrecare danno a nessuno; e pianificare un piano di emergenza, aggiornato e soprattutto conosciuto dalla popolazione, che serve ad evitare guai peggiori quando accadono disastri naturali.

Invece, come abbiamo potuto vedere in questi giorni, non solo in Calabria, ma anche in altre zone d’Italia, l’unica cosa che le autorità locali sono in grado di fare è chiedere l’aiuto della protezione civile dopo che il disastro è accaduto (senza far nulla per evitarlo) e poi piangere sulla spalla dello Stato, chiedendo lo stato di calamità naturale. Vista la situazione, Legambiente ha voluto fare un’indagine sui comuni italiani, e ha notato che ben il 70% di essi è a rischio di disastro idrogeologico.

Aperto in provincia di Brescia il primo supermercato ecologico

Nell’immaginario collettivo i grandi supermercati sono spesso associati al concetto di spreco, soprattutto spreco di alimenti e di energia. Oggi vogliamo stravolgere un pò questa immagine negativa dei grandi magazzini parlandovi di un’importante progetto realizzato in provincia di Brescia, il Simply Sma del gruppo Auchan. Si tratta del primo supermercato ecologico italiano ed è stato inaugurato il mese scorso a Botticino, a pochi chilometri dall’inceneritore più discusso d‘Italia. L’ecocompatibilità della struttura, come spiega anche Carlo Delmenico, Direttore Responsabilità Sociale d’Impresa SMA S.p.A., è stata ottenuta sviluppando azioni mirate all’interno di quattro importanti settori.

Mal’aria industriale, Taranto in cima alle città più inquinate dalle fabbriche

C’è qualcosa nell’aria, è mal’aria. Recita così lo slogan di Legambiente per promuovere la campagna di sensibilizzazione sull’inquinamento atmosferico causato dalla industrie, nell’ambito del consueto appuntamento annuale sulla qualità dell’aria nelle città italiane. Questa edizione si concentra proprio sui veleni prodotti dalla fabbriche, e non a caso il dossier Mal’aria è stato presentato ieri a Taranto, capoluogo pugliese che ospita lo stabilimento dell’Ilva, sotto accusa da anni per l’immane quantità di emissioni nocive non solo per l’atmosfera, ma soprattutto per la salute dei cittadini, che continuano ad ammalarsi di tumori e malattie respiratorie anche gravi.

In cima alla lista nera redatta dall’associazione ambientalista sui comuni più irrespirabili figura proprio Taranto. Pensate che lo stabilimento siderurgico dell’Ilva produce da solo il 92% della diossina totale e ben il 95% degli idrocarburi policiclici aromatici (Pcb9)

Buon Natale con l’eco-regalo

Avete fatto tutti i regali di Natale? Per i soliti ritardatari, o per chi ha a cuore l’ambiente, Greenpeace, Legambientee tante altre associazioni ambientaliste consigliano il regalo ecologico. Ogni associazione mette a disposizione dei suoi iscritti, ma anche di utenti esterni, dei cataloghi con prodotti eco-sostenibili ed iniziative importanti.

Un esempio? L’adozione dell’animale a distanza, proposta ovviamente dal WWF. L’associazione animalista propone di far “festeggiare” il Natale a specie in via d’estinzione, sottoscrivendo un’adozione per farla rimanere nel suo habitat naturale, così come avviene con i bambini africani. In cambio al sostenitore verranno inviati un peluche, un messaggio di auguri personalizzato, un certificato e una scheda dell’animale, e da quest’anno anche uno screensaver e uno sfondo per il computer. Non a caso si tratta di regali digitali, in modo da salvare centinaia di alberi dalla distruzione per fornire la carta per auguri, foto e quant’altro come avveniva una volta. Tra gli animali che è possibile adottare, oltre alle razze già presenti negli altri anni come gli elefanti, o il finanziamento per salvare i cani dal maltrattamento, da quest’anno si potranno aiutare anche pinguini, foche e orsi polari.

11 Dicembre, tutti in piazza in favore del clima

Ieri vi avevamo riportato la notizia dei tagli all’ambiente e allo sviluppo ecologico portati dal Governo, che andavano ad incidere direttamente sulle tasche di quei cittadini che tentavano di salvare l’ambiente in maniera privata, cioè installando impianti elettrici ad energia rinnovabile per le proprie case oppure che facevano installazioni di apparecchiature a risparmio energetico.

Oggi Legambiente ha subito reagito alla proposta del Governo e ha indetto una manifestazione che si terrà l’11 dicembre prossimo davanti Palazzo Chigi per far sentire la voce di tutti gli italiani che hanno una coscienza civica, e che ci tengono alla salute dell’ambiente.

Partita la raccolta firma per dire no al nucleare

Il nucleare è un’energia pericolosa e antiambientalista, e per questo va ostacolata. E’ con quest’intenzione che Legambiente ha indetto una campagna di raccolta firme contro il nucleare, per far sentire il proprio dissenso alla politica italiana che pare non aver imparato nulla dalla storia, e che in campo energetico vuol tornare indietro di 30 anni.

Secondo il Governo Berlusconi infatti il nucleare in Italia dovrebbe arrivare a coprire circa il 25% del fabbisogno energetico nazionale. Per raggiungere quest’obiettivo alquanto assurdo, si dovrà far fronte ad un esborso di tantissimi miliardi pubblici, per ottenere forse la metà del previsto e forse tra 20 anni. Tutto questo non va bene, perchè toglie risorse alle rinnovabili, più economiche e soprattutto disponibili da subito, ed è per questo che noi di Ecologiae.com e Legambiente diciamo di no al nucleare.