In Italia la produzione di latte è in calo, l’import dall’estero è forte e la crisi è ora sotto gli occhi di tutti dopo la denuncia di Coldiretti. Si stima che siano ancora attive nel nostro paese circa 36 mila stalle, in grado di produrre 110 milioni di quintali di latte, quantità ormai non di troppo superiore a quella relativa alle importazioni, stimate in 86 milioni di quintali.
latte
Alimentazione sostenibile, dal Summilk idee per latte 100% green
Summilk, il convegno mondiale sulla filiera latterio-casearia, si è svolto in questi giorni a Parma. Lo slogan per quest’anno è stato
Produrre di più, consumando di meno
Eh sì, perché come tutti sappiamo il latte, nutrimento principale per bambini ed adulti, è uno degli alimenti più consumati al mondo ma anche tra quelli meno sostenibili: solo nelle stalle si produce il 93% delle emissioni di anidride carbonica dell’intera filiera di produzione che, in cifre, è pari a 1.328 milioni di tonnellate di CO2 ossia a 2,7% delle emissioni totali. Le idee per ridurre le emissioni inquinanti e il metano prodotto dai bovini di allevamento, sono state presentate al summit, scopriamole anche noi.
Uova alla diossina: CIA, prodotti italiani sono sicuri
Per quel che riguarda l’allarme sulle uova alla diossina occorre evitare nel nostro Paese gli allarmismi. Questo perché i controlli in Italia funzionano e perché quindi anche per questo i prodotti italiani sono sicuri e si deve evitare che si generi un effetto psicosi tale da danneggiare il settore agricolo.
E’ questa, in estrema sintesi, la posizione della CIA, Confederazione Italiana Agricoltori, sui casi, in Germania, di uova con contaminazione da diossina che, tra l’altro, hanno portato alla chiusura di numerose fattorie. Al riguardo la CIA sottolinea come grazie all’etichettatura d’origine le autorità preposte possono rintracciare le uova importate e toglierle dal mercato italiano a fronte comunque di livelli di importazione di uova dalla Germania che sono molto ridotti.
Uova alla diossina in Germania, rischi per l’Italia minimi per Fazio
Diossina, torna l’allarme. La notizia della recente chiusura di ben 4700 allevamenti animali in Germania, la maggior parte dei quali localizzati nella Bassa Sassonia, ha scatenato il panico in tutta Europa, Italia inclusa. La contaminazione delle uova, in misura esorbitante visto che si tratta di quantitativi tossici fino a 77 volte superiori al livello consentito, sarebbe dovuta all’impiego nei mangimi di residui di biodiesel, un combustibile tossico se immesso nella catena di produzione alimentare.
E sarebbero tremila le tonnellate di grassi alimentari contenenti diossina, giunte agli allevatori, tramite 25 diversi fornitori. Sotto accusa lo stabilimento di produzione Hales e Jentzsch, che si trova nello stato federale di Sleswig Holstein, nella Germania settentrionale. E’ stata aperta un’inchiesta dalla magistratura tedesca contro l’azienda, imputata di comportamento criminale.
Ed il pericolo si fa concreto non solo per i consumatori tedeschi, ma anche per i Paesi che hanno importato prodotti a base di uova ed uova contaminate.
Si è infatti già appreso che sia in Olanda che in Gran Bretagna sarebbero state distribuite sia uova che mangimi contaminati dalla diossina.
Spesa sfusa dal Piemonte al Lazio, a quando il resto dell’Italia?
La spesa ecologica al supermercato: si puo’ fare
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Mozzarella alla diossina: sotto sequestro 82 allevamenti nell’agro aversano
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