Plastic Vortex Art in Progress si svolgerà a Ecomondo oggi pomeriggio dalle 15.00 nella sala Rovere, al Padiglione A6. L’idea parte dall’isola di spazzatura che galleggia sulle acque dell’Oceano Pacifico, circa 4 milioni di tonnellate di rifiuti, per lo più sacchetti di plastica a cui, a breve, si aggiungeranno altre tonnellate di detriti provenienti da Fukushima. Un progetto di EcoArt Project per non dimenticar e per sensibilizzare sul riciclo dei rifiuti e sul recupero di materia.
isola dei rifiuti
Mediterraneo di plastica, un continente di spazzatura sommerso dalle acque
Un’isola di rifiuti che galleggia nel mare, più alta di quella che si trova nell’Oceano Atlantico, è stata individuata nel Mediterraneo, tra Italia, Spagna e Francia.
E’ quanto emerso dal rapporto L’impatto della plastica e dei sacchetti sull’ambiente marino, realizzato da Arpa Toscana e Arpa Emilia Romagna, struttura oceanografica, per Legambiente; presentato in Senato da Francesco Ferrante, senatore del PD, da Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, e da Fabrizio Serena, responsabile area mare di Arpa.
Isole dei rifiuti? Addio, con l’eco-progetto di Electrolux
Dopo l’ultimo rapporto di Greenpeace sulla salute delle acque dell’Oceano Antartico e la scoperta dell’ennesima isoletta galleggiante di buste di plastica, e rifiuti del progresso, la società svedese Electrolux propone un’idea alquanto interessante e provocatoria: trasformare la plastica raccolta negli in Oceani in aspirapolveri.
Gli elettrodomestici sostenibili non saranno venduti, ma verranno messi in bella mostra nelle vetrine dei negozi con il solo scopo di sensibilizzare- chi ancora non lo fosse- alle tematiche ambientali e ai danni provocati dall’inquinamento da plastica.
Maldive: un Paradiso inquinato
Anche le isole tropicali hanno i loro problemi di inquinamento. Anzi, forse sono ben peggiori dei nostri. Chi pensa che stare alle Maldive sia la cosa più bella del mondo, forse non sa in che condizioni vivono alcuni abitanti di quei luoghi, specialmente quelli meno accessibili ai turisti. Tutte le isolette della Repubblica asiatica infatti stanno avendo sempre più problemi con lo smaltimento dei rifiuti, tanto addirittura da sommergere alcune di esse, fino a non lasciare nemmeno un lembo di terra incontaminata.
La situazione peggiore è a Thilafushi, un’isoletta dell’atollo di Kaafu la quale, nonostante sia molto vicina alle zone turistiche, è letteralmente immersa dalla spazzatura, tanto da diventare l’isola dei rifiuti più grande del mondo. Tutto ciò è dovuto a due fattori fondamentali: il primo è che la raccolta differenziata o il riciclo non esistono. Queste parole sono letteralmente sconosciute in una terra che viene fatta rimanere volontariamente arretrata; e poi perché, data la sua assenza di turismo, concentrato su altri atolli, viene utilizzata come discarica a cielo aperto. Prima vi convergeva l’immondizia della sola capitale Malé, vista la vicinanza; oggi arriva quella di tutta la Repubblica (circa 300 tonnellate al giorno).