strage balene carne cani

Ecologia, balene: cacciate per poi divenire carne per cani

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Tra pochi giorni centinaia di balene verranno uccise per essere trasformate in carne in scatola per cani. Nella caccia ai mammiferi marini, tra le specie a rischio estinzione, sono coinvolti tutti a partire dall’Islanda, luogo da dove proviene il baleniere; all’Olanda da cui le carcasse di balena prenderanno il largo; al Giappone dove i grandi mammiferi verranno trasformati in carne per cani. E’ possibile fermare il massacro firmando una petizione.

caccai balene islanda

L’Islanda abolisce il Ministero dell’Ambiente, e le balene?

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L’Islanda ha deciso di abolire il Ministero dell’Ambiente, una scelta che certamente farà discutere nel resto del Mondo e in Europa. Il Paese peraltro aveva progettato di entrare nell’Unione europea, ma probabilmente questa notizia non aiuterà il Paese. Ma perché questa decisione? E cosa accadrà della flotta di baleniere?

energia islanda rinnovabili

Energia, Islanda alimentata al 99,5% dalle rinnovabili

energia islanda rinnovabiliFinora gli unici Paesi che si erano avvicinati al 100% di fabbisogno energetico nazionale ottenuto grazie alle rinnovabili erano soltanto delle isolette minuscole delle dimensioni di una città. Per questo la notizia eccezionale è che ora anche delle vere e proprie nazioni come l’Islanda si stanno avvicinando a questa soglia. Il Paese dei Geyser, grande più o meno quanto tutto il Nord Italia, è alimentato quasi esclusivamente dall’energia idroelettrica e dal geotermico.

animali a rischio estinzione

Ambiente, le balenottere dell’Islanda sono salve per il 2012

animali a rischio estinzioneLa motivazione non è certo ambientale o etica, ma quel che conta è il risultato e in questo caso sarà il medesimo: le balenottere dell’Islanda, grandi mammiferi marini a rischio estinzione, potrebbero non essere cacciate per il 2012. Il motivo reale? il governo non ha rinnovato la deduzione fiscale prevista per i cacciatori dei grandi cetacei che non potranno essere rimborsati per i lunghi periodi trascorsi in mare.

Eruzione vulcano Islanda, la nube di cenere tarpa le ali ai voli internazionali


Eruzione vulcano Islanda: in principio fu Eyjafjallajkull, e che lo pronunciamo a fare, ora è la volta di Grimsvotn di eruttare con conseguenze che travalicano i confini nazionali. Sull’isola ieri sera i collegamenti aerei internazionali sono stati ripristinati con la riapertura del principale aereoporto Keflavik, ma la nube di cenere sollevatasi dal cratere del vulcano, una massa calda di polveri e gas, come ben sappiamo dai disagi procurati l’anno scorso, si sposta e sorvola i cieli arrivando a compromettere i voli di numerosi Paesi e bloccando di fatto i canali aerei tra vaste aree del mondo.

Oggi sono stati segnalati disagi nei collegamenti tra la Scozia e Londra e fra Stavanger e Haugesund, nella Norvegia occidentale, con la soppressione in totale di ben 252 voli, almeno stando ai dati forniti dalla Eurocontrol di Bruxelles, l’associazione dei controllori di volo europei.

Energia pulita: le nazioni più green? 7 su 10 sono in Europa

Quando si parla di energia pulita prodotta a livello nazionale, si pensa immediatamente a due Paesi: la Cina e gli Stati Uniti. In effetti si tratta delle due nazioni che producono la maggior quantità di energia pulita da tutte le fonti rinnovabili messe insieme. Ma a guardarla bene può sembrare un’ovvietà dato che sono anche i due Paesi più grandi al mondo, se si esclude la Russia che è molto estesa ma in larga parte disabitata. E così viene da domandarsi quali siano i Paesi che si possono definire davvero attenti all’energia pulita.

L’unico modo per scoprirlo è di rapportare la quantità di energia rinnovabile prodotta alla popolazione, per avere un numero concreto di kw per abitante, e così scopriamo che uno dei Paesi più piccoli ed insignificanti a livello politico ed economico del mondo, è però il più pulito di tutti: l’Islanda. La piccola isola ai margini dell’Europa conta poco più di 300 mila abitanti ed è alimentata da ben 12.661 chilotonnellate di energia pulita: in pratica l’80,6% degli abitanti riceve energia da fonti non inquinanti.

Eruzione vulcano Islanda, gli effetti sul clima

L’eruzione del vulcano Eyjafjallajkull in Islanda, che ha sollevato un’immensa nube di cenere (più precisamente una massa calda di polveri e gas proiettata nell’atmosfera a una quota di 4/5 Km ), ha messo in ginocchio il traffico aereo europeo interessando dapprima la Gran Bretagna, e paralizzando poi anche Belgio, Olanda e Danimarca, Germania, Norvegia e ora avvicinandosi anche all’Italia. Oggi si apprende che sono stati annullati ben 60 voli in Toscana, molti dei quali sono tappe di scalo di compagnie low cost come Ryanair, Easyjet, Norvegian. No e Transavia che hanno parecchi voli destinati a Regno Unito, Irlanda, Francia, Danimarca, Olanda, Germania e Norvegia.

Il disagio immediatamente visibile è stato per l’appunto il blocco dello spazio aereo nord-europeo, ora la nube si sta spostando verso sud-est, provocando problemi con i voli addirittura in Medio Oriente. Ma quali saranno gli effetti della nube di cenere sul clima, se dovesse spingersi fin nella stratosfera?

L’Islanda offre ospitalità ai server mondiali per risparmiare sul loro raffreddamento

islanda

Tra i campi dello scibile umano che più si stanno dando da fare in favore della svolta ecologica, probabilmente al primo posto c’è l’informatica. Dopo aver inventato i computer senza materiali inquinanti, quelli a risparmio energetico e tutti i dispositivi per evitare lo spreco di ogni centesimo di elettricità, dall’Islanda arriva la soluzione per quello che è sempre stato uno dei problemi principali dell’informatica, ma che mai si sono riusciti a risolvere: il raffreddamento dei server.

Provate a mettervi sulle gambe un pc portatile. Dopo qualche ora di utilizzo vi renderete conto che diventa incandescente. Ora immaginate un armadio pieno di circuiti simili a quelli del vostro portatile, ma che assiste migliaia di pc. Sono i server, i quali per funzionare hanno bisogno di essere raffreddati di continuo, visto che sono in attività 24 ore su 24. Secondo la società di ricerche Idc, l’industria informatica è responsabile del 2% delle emissioni globali di CO2, quanto l’industria aerea, e per la gran parte (tra il 40 ed il 60%), sono attribuibili all’energia che ci vuole per raffreddare i server. Dall’Islanda hanno trovato la soluzione: metterli sotto ghiaccio.

Caccia scientifica, moratoria balene a rischio

baleneIslanda e Giappone rischiano di far saltare la moratoria sulla caccia alle balene per scopi commerciali. L’allarme è stato lanciato in questi giorni da Greenpeace, dopo la notizia di una richiesta per la riapertura della caccia alle megattere, che verrà presentata dalla Danimarca, per conto, della Groenlandia, sul tavolo della 61/a sessione annuale della Commissione baleniera internazionale (Iwc), che si riunisce dal 22 al 26 giugno a Madeira in Portogallo.

Le megattere sono specie protetta dal 1963 e fungono da modelle per il whale watching. A quanto pare, la Groenlandia vorrebbe poter cacciare 10 megattere all’anno in acque territoriali europee per motivi di sussistenza. Ma, sempre secondo Greenpeace, si tratterebbe di motivazioni false, perchè gli esemplari uccisi ogni anno dalle popolazioni locali soddisfano appieno il fabbisogno del Paese, tanto da non sfruttare nemmeno la totalità delle quote consentite. Ma a preoccupare gli animalisti è soprattutto la ripresa della caccia in Giappone e Islanda.

Che cos’è l’energia geotermica?

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Ultimamente stiamo sentendo parlare di geotermico come la nuova energia rinnovabile del futuro. E’ molto importante perchè sembrerebbe che ce ne sia talmente tanta disponibilità da scalzare la produttività delle altre fonti rinnovabili, e ce ne sia in quantità sufficiente per tutto il mondo. Ma che cos’è?

L’energia geotermica si basa su un principio molto semplice. Gli studiosi lo definiscono un frigorifero al contrario, cioè come un frigorifero trasferisce aria fredda in un ambiente caldo, l’impianto geotermico trasferisce calore ad un ambiente freddo. Questo calore però non viene prodotto dalla combustione di carbone, petrolio, o altri materiali inquinanti, ma ce lo fornisce la Terra stessa.
Per questo si chiama geotermico, perchè prende il calore da fonti geologiche.