Rinnovabili: +32% di investimenti nel 2010

Le rinnovabili hanno fatto un enorme balzo in avanti nell’ultimo anno, in particolar modo grazie alla Cina e all’Europa. In particolar modo i parchi eolici cinesi e i pannelli solari sui tetti europei sono stati i maggiori responsabili dell’incremento degli investimenti del 32% nelle energie verdi in tutto il mondo. A renderlo noto è l’ultima relazione annuale sulle tendenze degli investimenti nelle rinnovabili del Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP).

Investimenti energia rinnovabile: nasce il Fondo EEEF

Si chiama European Energy Efficiency Fund (EEEF), ed è un nuovo Fondo che nella giornata di ieri, venerdì 1 luglio del 2011, è stato presentato a Bruxelles in base ad un progetto promosso dalla BEI, la Banca Europea per gli investimenti, dal colosso bancario tedesco Deutsche Bank, dalla Commissione Europea, ma anche dalla nostra Cdp, la Cassa Depositi e Prestiti. L’obiettivo del Fondo, in particolare, è quello di favorire lo sviluppo, sul territorio dell’Unione Europea, di progetti di energia rinnovabile e per l’efficientamento a livello energetico.

Investimenti energie rinnovabili: il ruolo delle banche

Si terrà il prossimo 16 e 17 giugno del 2011, a Roma, “Green Energy: rinnovare il credito alle energie rinnovabili”, il primo Forum incentrato sull’energia verde, un settore che, in accordo con quanto mette in risalto l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, risulta essere di grande interesse per gli Istituti di credito.

Al punto che oramai in Italia tutti i Gruppi bancari hanno attivato degli appositi desk dedicati solo ed esclusivamente alle fonti rinnovabili; il tutto a fronte, in accordo con i dati forniti dall’ABI, di un impegno delle banche pari a 13 miliardi di euro complessivi, tra eolico e fotovoltaico, tra leasing e project financing andando a considerare solo gli impianti di taglia industriale.

Investimenti fotovoltaico: Adiconsum, valorizzare le rinnovabili

L’Italia ha preso precisi impegni con l’Europa in materia di riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), ma anche riguardo agli investimenti nelle fonti rinnovabili. A ricordarlo è l’Associazione Adiconsum dopo che, di recente, con il quarto Conto Energia, gli incentivi al fotovoltaico sono stati oggetto di una rimodulazione. Gli incentivi, lo ricordiamo, vengono “scaricati” sulla collettività, ed in particolare sulle bollette energetiche che pagano le famiglie.

L’Associazione dei Consumatori ritiene fondamentale la valorizzazione delle rinnovabili, ragion per cui occorre spingersi anche nell’ottica della massima valorizzazione delle fonti di energia in modo tale che, anche attraverso un migliore dispacciamento, le bollette della luce possano essere, a parità di consumi, meno salate. Per questo, al fine di andare a valorizzare le rinnovabili in Italia, ed in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno, l’Adiconsum è favorevole all’investimento di Terna a patto che il tutto venga regolato dall’AEEG, l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas.

Quarto Conto Energia: Anie/Gifi, bozza decreto preoccupa

Il GIFI, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane, aderente a Confindustria ANIE, prendendo a riferimento le indiscrezioni di stampa sui contenuti relativi alla bozza di decreto per le incentivazioni sulle rinnovabili, ha espresso una forte preoccupazione. Questo perché, se le indiscrezioni fossero confermate, le nuove tariffe, secondo il GIFI, “andrebbero totalmente contro lo sviluppo del mercato fotovoltaico“.

Di conseguenza, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane auspica nel contempo nella responsabilità di Paolo Romani, il Ministro allo Sviluppo Economico, affinché il nuovo sistema di incentivazioni per il fotovoltaico da mettere a punto con il nuovo Conto Energia, il quarto, “permetta all’Italia di arrivare alla piena competitività“. A rischio, in base ai livelli di incentivazione che la stampa in queste ore sta riportando, sarebbero sia i diritti già acquisiti, sia gli investimenti delle imprese della filiera che sono in corso. Ma come sono strutturate queste nuove incentivazioni?

Rinnovabili, Assosolare protesta: “il Ministro Romani interrompe i rapporti con noi”

Ad una prima apertura arrivata un paio di settimane fa dal Governo che sembrava andare incontro alle associazioni di categoria per quanto riguarda il quarto conto energia, abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo. Peccato però che la gioia sia durata poco perché, come al solito, in Parlamento si è tornato a parlare sempre dei soliti problemi di una persona sola, mentre quelli di migliaia di imprenditori sono stati lasciati fuori.

Non ne possono più le piccole e medie imprese che hanno investito nelle rinnovabili, ed ora non hanno una legge di riferimento, e nonostante chiedano di continuo che il Governo faccia la sua parte, o che almeno ci sia un incontro, dall’altra parte sembra non esserci nessun interlocutore.

Solar Revolution Summit 2011: a Roma il 15 e 16 Marzo

Si terrà il 15 ed il 16 marzo 2011, a Roma, presso il Palazzo Rospigliosi, al numero 43 di via XXIV Maggio, il Solar Revolution Summit, un appuntamento di grande rilevanza ed attrazione a livello nazionale ed internazionale nel corso del quale, nella due-giorni, ci si confronterà sulle prospettive e sui temi chiave legati allo sviluppo della filiera del solare sia in Italia, sia nei mercati esteri.

All’evento saranno presenti i principali player del comparto unitamente ad analisti, banche, rappresentanti delle istituzioni, ma anche esperti ed investitori a livello nazionale ed internazionale. Allo stato attuale, in particolare, è stata confermata la presenza all’evento dell’Ing. Gianni Chianetta, Presidente di Assosolare, del Capo Segreteria Tecnica della Direzione per l’Energia del Ministero per lo Sviluppo Economico, Luciano Barra, del Direttore Generale del Ministero per l’Ambiente, Corrado Clini, e del Capo Unità Fonti Rinnovabili dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, Andrea Galliani.

Rinnovabili, Obama le rilancia nel suo discorso sullo Stato dell’Unione

Il discorso sullo Stato dell’Unione 2011 di Barack Obama ha fatto il giro del mondo grazie, oltre che alle tematiche economiche, anche al ritorno del tema ambientale, che le politiche intraprese negli ultimi due anni dal Presidente degli Stati Uniti sembravano aver lasciato un po’ da parte.

Uno dei passaggi più importanti è stato l’aver messo in evidenza l’importanza di massicci investimenti nelle nuove tecnologie, in particolare nell’energia pulita. Facendo riferimento alle rinnovabili, Obama ha detto che questo è il “momento-Sputnik della nostra generazione”, riferendosi al sorpasso alla Russia nella corsa allo spazio. Ciò significa che, nonostante gli States al momento siano rimasti indietro nella ricerca, è arrivato il momento di raddoppiare gli sforzi. Ma non si tratta dell’unico elemento importante del discorso di Obama in termini di clima, energia e ambiente.

Compagnie petrolifere e green new deal di Obama, l’America spaccata in due sull’energia

L’amministrazione Obama vuole ridurre il consumo di petrolio, aumentando le forniture di energia rinnovabile e riducendo le emissioni di anidride carbonica nell’ambizioso sforzo di compiere una vera e propria rivoluzione energetica nell’arco di appena una generazione. Il Green New Deal di Obama, è stato soprannominato.

Ma c’è chi non approva affatto la svolta ecologica, e non fatichiamo a credere che in prima linea sul fronte dei no ci siano proprio le lobby del petrolio, quelle rappresentate da Bush prima e dallo sconfitto McCain poi, per intenderci. Ma la perdita delle elezioni da parte dei repubblicani è equivalsa ad una rinuncia alla battaglia per il potere economico da parte dei gruppi petroliferi che ne appoggiavano e sponsorizzavano la candidatura? A quanto pare no, ne parla anche l’edizione del New York Times on-line di oggi, aprendo il dibattito su quella che è una vera  e propria faglia tra Obama e i grandi petrolieri che non vedono di buon occhio i mega-investimenti nelle rinnovabili, nè tantomeno una perdita di importanza del predominio del petrolio tra le risorse energetiche.