Da qualche mese sono stati avviati tutti i progetti per espandere l’area dell’aeroporto di Ciampino. Si tratta di una scelta azzardata che ha fatto infuriare molte associazioni ambientaliste, prima di tutto perché questo allargamento comporterà l’esproprio di terreni agricoli. Ma la questione al centro dell’attenzione oggi non è questa ma l’inquinamento acustico. Già oggi infatti il secondo aeroporto di Roma provoca una quantità di rumore di poco sopra la soglia. Il problema ora è duplice, e cioè che i voli sono aumentati, e che ingrandendo l’area l’inquinamento sarà ancora più forte.
inquinamento acustico
Auto elettriche troppo silenziose, costrette a far rumore
Le auto elettriche, come sappiamo, hanno una serie indiscutibile di vantaggi. Non inquinano, hanno costi di gestione quasi nulli, permettono di entrare in qualsiasi area cittadina, di parcheggiare ovunque e tanti altri piccoli vantaggi. Ce n’è uno che viene spesso sottovalutato ed è quello dell’inquinamento acustico. Le auto elettriche sono silenziosissime, tanto che nella maggior parte dei casi un pedone distratto può non accorgersi nemmeno che sta arrivando. Ma non sempre è un vantaggio.
Ecologia, è l’aeroporto di Torino il più green d’Italia
Cominciamo il nuovo anno con una notizia molto incoraggiante per il nostro Paese e per l’ecologia: l’aeroporto di Torino si classifica come il più green d’Italia, e del Mondo, per la tutela dell’ambiente. E’ difatti l’unico scalo in tutto il Pianeta ad aver ricevuto la certificazione Iso 50001, rilasciata dall’ente Tuv-Italia per il sistema di gestione dell’energia.
Greenpeace, Mar Mediterraneo il più inquinato dagli idrocarburi
Alessandro Gianni di Greenpeace parla dello stato di salute del Mar Mediterraneo, il più inquinato in assoluto dagli idrocarburi, e parla di forme di inquinamento ben conosciute ed evidenti e di altre forme di inquinamento, meno note e più subdole.
Italo, il treno di Montezemolo è anche ecologico
Ha fatto tanto parlare di sé nei giorni scorsi perché era “il treno di Montezemolo“. Si era parlato della novità dopo oltre un secolo di egemonia delle Ferrovie dello Stato, perché era un treno super-lusso, perché era molto costoso e per tanti altri aspetti. Ma è passato stranamente inosservato anche il lato ecologico di Italo. Sì perché la Nuovo Trasporto Viaggiatori, la compagnia fondata da Montezemolo, Della Valle e gli altri soci, si è concentrata anche su questo punto di vista, senza stranamente pubblicizzarlo molto.
Inquinamento acustico in mare, stop alle barche
Dopo lo stop della pesca nel Mediterraneo arriva un altro divieto per salvare il mare nostrum: lo stop all’inquinamento acustico provocato dai rumori delle barche. L’allarme arriva da una ricercatrice del Cnr, Giuseppina Buscanino, che ha riscontrato in alcune specie marine un forte stress che induce i pesci a cambiare le loro abitudini comportamental
Monitorando il comportamento dei tonni in relazione al passaggio delle barche abbiamo individuato il rumore come una possibile causa del cambiamento delle rotte di questa specie. Ad esempio, nel tempo si è registrata una riduzione dei passaggi su una delle rotte secolari dei tonni, quella tra Favignana e Levanzo.
Treno Verde Legambiente, PM10 oltre i limiti per 29 capoluoghi italiani
Il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato giunge al capolinea e tira le somme sullo smog e l’inquinamento acustico nelle città italiane. Un bilancio finale infausto per ben 29 capoluoghi, soffocati dalle polveri sottili e off-limits, a soli quattro mesi dall’inizio del 2011, a causa dei livelli di PM10 che oltrepassano i limiti consentiti oltre i 35 giorni concessi dalla normativa UE.
I vagoni più neri di polveri sono quelli, dato ahinoi scontato, che hanno viaggiato sui binari di Milano e Torino, seguiti da Verona e Brescia. In tutto, le stime parlano di ben 6 milioni di italiani che respirano l’irrespirabile, con le nefaste conseguenze sulla salute che tristemente conosciamo, a scapito soprattutto di bambini, anziani, malati cronici e soggetti allergici ed asmatici.
Ecologia del suono e ambiente nell’Archivio Italiano dei Paesaggi Sonori
E’ nato l’Archivio Italiano dei Paesaggi Sonori (AIPS) per promuovere la cultura dei paesaggi sonori attraverso mixed media, performances e workshop per dar voce alla natura, per creare quell’unione tra musica e ambiente, tra ancestrale e mitico, tra uomo e natura. Come si legge nel manifesto dell’AIPS
Eʼ solo attraverso la musica che lʼuomo può trovare la genuina armonia tra il proprio mondo interiore e il mondo esterno a lui. E sarà nella musica che lʼuomo creerà i modelli più perfetti di quel paesaggio sonoro ideale che vive nella sua immaginazione.
Le parole sono quelle di Raymond Murray Schafer, il compositore ambientalista canadese che nel 1977 ha introdotto il concetto di Soundscape, tradotto in italiano come Paesaggio Sonoro, per promuovere una nuova ecologia del suono, sensibile all’inquinamento acustico e al mondo che cambia e non è più in grado di ascoltare la natura.
Smog
Smog
Lo smog, dall’unione dei termini inglesi smoke (fumo) e fog (nebbia) indica una forma di inquinamento atmosferico. La parola viene coniata nei primi anni del secolo scorso, in occasione di un convegno sulla salute dei cittadini (1905). Stava ad indicare un particolare fenomeno atmosferico, oggi invece lo smog è una forma di inquinamento che si manifesta con nebbia e foschia negli strati più bassi dell’atmosfera, e con specifiche condizioni atmosferiche, quali l’assenza di vento e le inversioni termiche nelle basse quote.
Lo smog di cui si parlava nel secolo scorso, lo smog di tipo tradizionale, rappresentava invece la coltre di nebbia che si diffondeva nelle città industriali, a cominciare da Londra, dove i fumi emessi dalla combustione del carbone, ricchi di zolfo, si combinavano con l’acqua atmosferica formando uno strato di nebbia composta da acido solforoso e acido solforico, irritante per gli occhi e per le vie respiratorie, ma anche dannoso per gli ecosistemi acquatici e per le piante. Inoltre la forte acidità dello smog di Londra, anche detto smog invernale perché si manifesta in uno specifico periodo dell’anno, corrodeva edifici e monumenti.
L’inquinamento acustico negli oceani uccide i pesci
La quantità crescente di inquinamento acustico di origine umana nell’oceano potrebbe portare lontano dai propri habitat i pesci, trascinandoli così verso una morte certa, avverte una nuova ricerca effettuata da un team inglese che ha studiato la Grande Barriera Corallina. Dopo essersi sviluppati per settimane in mare, i pesci tropicali nati da poco contano sui rumori naturali per trovare la barriera corallina dove possono sopravvivere e prosperare. Tuttavia, i ricercatori hanno scoperto che l’esposizione al rumore artificiale rende i pesci “confusi”, tanto da venir attratti dai suoni sbagliati.
In precedenti ricerche, il dottor Steve Simpson, Primo Ricercatore presso l’Università di Bristol School of Biological Sciences ha scoperto che i pesci appena nati usano i suoni emessi dagli altri pesci, gamberi e ricci di mare, come punto di riferimento per trovare le barriere coralline. Con l’inquinamento acustico umano dalle navi, impianti eolici e la proliferazione petrolifera in aumento, vengono messi in pericolo.
Formula 1, la rivoluzione ecologica scende in pista
L’annuncio fatto già qualche anno fa potrebbe finalmente venire attuato a breve: la Formula 1 diventerà più rispettosa dell’ambiente. Lo sport più inquinante per antonomasia è stanco di essere additato come l’unico ad andare in controtendenza rispetto a tutti gli aspetti della vita umana in evoluzione, continuando ad emettere miliardi di tonnellate di Co2 ogni anno. Per questo, grazie anche alla pressione degli sponsor, ha deciso di tagliare le proprie emissioni del 15% entro il 2013.
La decisione è arrivata a seguito delle richieste di molti degli sponsor principali, i quali stanno incassando le proteste dei clienti che li accusano di ipocrisia. E’ inutile infatti portare avanti campagne pubblicitarie nel rispetto dell’ambiente, per poi pagare macchine che consumano centinaia di litri di benzina ogni Gran Premio, e che producono tonnellate di Co2 in centinaia di modi diversi.
Gruppo Alis, lotta agli inquinanti per tutelare gli ambienti di vita
Ambiente e salute, un connubio indissolubile messo oggi a dura prova dalla presenza di inquinanti negli ambienti di vita. Sul luogo di lavoro così come negli spazi della vita privata, a minacciare la nostra incolumità lo spettro dell’inquinamento acustico, dei contaminanti presenti nei terreni e nelle acque, la pessima qualità dell’aria, senza contare vecchi ma tuttora irrisolti problemi come il ben noto nodo dell’amianto, la cui presenza/resistenza in molti edifici pubblici e privati rappresenta un grave fattore di rischio per la salute pubblica.
La soluzione consiste nell’affidarsi a dei professionisti per la bonifica degli spazi lavorativi e domestici, consulenti tecnici ed esperti capaci di restituirci un ambiente di vita salubre, al riparo dai principali fattori di rischio afferenti all’inquinamento ambientale. Preservare il territorio, garantendo ai più ambienti abitativi e lavorativi che rispettino le norme di sicurezza vigenti e non mettano a repentaglio la salute dei cittadini. Questa la mission del Gruppo Alis, dal 2009 in prima linea nell’erogazione di servizi e consulenza nei settori della sicurezza sul lavoro e dell’igiene ambientale con una vasta offerta che si rivolge sia ai privati che alla pubblica amministrazione e che può contare su un know how decennale.
Trenitalia inagura il “Treno Verde”
Da oggi e fino al primo di aprile in giro per la Penisola potremo ammirare l’ultimo nato in casa Trenitalia, il treno verde. Si tratta di un’iniziativa che se da un lato tende a ridurre le emissioni del trasporto su rotaia, dall’altro serve a far conoscere i vantaggi e tutte le informazioni che riguardano l’ambientalismo alle migliaia di persone che sceglieranno di salirci sopra.
Ogni treno sarà composto da quattro carrozze in tutto, tre aperte al pubblico ed una di servizio. Raggiungerà la velocità massima di 160 km/h e sarà trainato da una locomotiva di ultima generazione che, dicono dall’azienda, tiene sotto controllo l’inquinamento sia da emissioni, che quello acustico.
I maggiori porti italiani diventano verdi
Seppur con ritardo rispetto al resto del mondo Occidentale, pare che la rivoluzione verde stia per cominciare anche in Italia. Dopo le sperimentazioni di successo nei porti di Los Angeles, Juneau e Seattle (Usa), Vancouver (Canada), Goteborg (Svezia), Lubecca (Germania), Zeebrugge (Belgio), e tre porti in Finlandia, anche l’Italia avrà i suoi porti verdi.
Il primo a vedere questa importante trasformazione sarà Civitavecchia, ma ad esso seguiranno anche Venezia e La Spezia, sperando che dopo di essi anche gli altri si adegueranno. Ma in cosa consiste questa conversione? Il sistema più rivoluzionario si chiama “cold ironing“, un meccanismo attraverso il quale le navi vengono alimentate da terra, permettendo lo spegnimento dei motori ausiliari di bordo. Non solo la nave, ma tutta la banchina sarà elettrificata, e questa elettricità non proverrà dalle centrali a carbone o a petrolio, ma tutta o in gran parte, sarà generata dalle rinnovabili, con solare ed eolico in testa.