Sono meno ‘appariscenti’ dei rifiuti solidi urbani e talvolta non è semplice neppure fornirne una definizione esaustiva. Eppure la produzione di rifiuti speciali è per volume diverse volte superiore a quella dei rifiuti urbani ed è al centro di una complessa macchina che ne gestisce la raccolta ed il riciclo. Anche in un anno di crisi economica come il 2014, la produzione di rifiuti speciali in Italia è aumentata generando anche un intenso scambio con l’estero. Al tempo stesso l’Italia si conferma tra i paesi virtuosi in Europa nella gestione di questa classe di rifiuti. A tracciare questo scenario è il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2016 redatto dall’ISPRA e presentato proprio in queste ore. I dati del documento analizzano produzione e gestione dei rifiuti speciali nel 2014.
inceneritori
Inceneritore di San Rocco a Cremona, chiusura a rischio dopo la classificazione R1
Il presidente dell’associazione CreaFuturo di Cremona lancia un avvertimento: l’inceneritore di San Rocco, vecchio impianto che almeno in teoria dovrebbe chiudere entro tre anni, potrebbe invece restare in attività, a causa del cambio di classificazione da R1 a D10.
L’inceneritore di Torino spento a febbraio per problemi dell’impianto
Presto spento l’inceneritore di Torino: la società che gestisce l’impianto del Gerbido, la Trm, ha ammesso i problemi con il termovalorizzatore e l’eccesso di emissioni inquinanti, oltre il tetto massimo consentito. L’impianto tuttavia tornerà nuovamente in funzione, continuando senza dubbio ad alimentare le grandi proteste dei cittadini per l’inquinamento, i danni alla salute e il pessimo odore.
A Civitavecchia un inceneritore per distruggere le armi chimiche
Per Civitavecchia diviene concreto il rischio di un nuovo inceneritore, o meglio un ossidatore termico, preposto alla distruzione delle armi chimiche della seconda guerra mondiale, sinora colate in blocchi di cemento poi depositati a contatto con gli agenti atmosferici.
Erri De Luca, la lotta NO TAV esempio di coscienza civile per il territorio
Il famoso e bravissimo scrittore italiano Erri De Luca è di recente finito sotto ai riflettori e al centro delle polemiche per aver ammesso di aver partecipato alle azioni dei NO TAV, le cui proteste secondo lo scrittore “sono il punto più alto che ha raggiunto la coscienza civile del Paese”.
Inceneritore di Parma acceso, le parole di Pizzarotti e le precisazioni WWF
Inceneritore di Parma acceso dopo una lunghissima battaglia portata avanti dai cittadini e dal sindaco a 5 Stelle Federico Pizzarotti, che ha scritto una lunga e interessante lettera ai cittadini. E intanto arrivano anche le precisazioni del WWF Parma dopo alcune discusse dichiarazioni da parte di un attivista.
L’inceneritore di Parma bloccato dopo 3 giorni, manca l’agibilità
Dopo soli 3 giorni di attività l’inceneritore di Parma è stato bloccato: per l’amministrazione comunale manca l’agibilità. Si apre quindi una nuova clamorosa pagina per il forno di Ugozzolo, dopo la richiesta di procedere dell’Iren al Comune, con agibilità parziale, il rifiuto del comune e la decisione della società di precedere lo stesso.
Termovalorizzatore di Parma, battaglia sulle strade e nelle sedi istituzionali
Il termovalorizzatore di Parma ha bruciato i primi rifiuti, ma i cittadini non demordono: è battaglia sulle strade anche senza i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che dal canto loro promettono una parallela battaglia nelle sedi istituzionali. Tutti contro l’inceneritore, quindi, ma l’inceneritore, intanto, comincia a funzionare.
Inceneritore di Albano, arriva il via libera dal Tar e scoppiano nuove polemiche
Per il Tar del Lazio l‘inceneritore di Albano, a due passi da Roma, si può costruire: la sua realizzazione era stata solo sospesa, e ora arriva la conferma che il progetto va avanti. Con il via libera scoppiano subito nuove polemiche, in particolare sulle rilevazioni relative all‘inquinamento.
Inceneritore di Parma, dimensioni eccessive, preoccupazione tra i cittadini
L‘inceneritore di Parma entrerà in funzione nell’arco di qualche mese ma l’associazione Gcr (Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma) lancia l’allarme con tanto di dati alla mano: è di dimensioni eccessive, perché sia efficiente occorrerà importare rifiuti o rallentare la differenziata.
Inceneritore di Torino, ecco il costo delle malattie che causerà
L’inceneritore di Torino, costruzione discutissima, è costato 259 milioni di euro e brucerà un ammontare di spazzatura pari all’80% dei rifiuti che la provincia di Torino manda in discarica. Ma causerà una straordinaria quantità di malattie, come ben documentato da alcuni rinomati scienziati del Politecnico. Ecco il costo delle malattie che l’inceneritore di Torino causerà: alcune cifre su cui riflettere bene.
Clini professore per un giorno, da che pulpito viene la predica
Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, in questo momento in cui vi scrivo, sta tenendo una lezione all’istituto ”Luigi Settembrini” di Roma in cui illustra l’importanza del rispetto per il territorio. Una iniziativa giusta e di grande appeal, non c’è che dire. Se però si fermasse qui. Perché il tema del discorso sarà la gestione dei rifiuti pericolosi. Ed il dato preoccupante è che ad illustrare come si smaltiscono i rifiuti pericolosi è la stessa persona che qualche giorno fa aveva affermato che gli inceneritori non fanno male.
Corrado Clini, il nuovo ministro comincia male: si a nucleare, TAV e inceneritori
Il primo giorno in cui si è insediato, abbiamo tessuto le lodi del neo-ministro dell’Ambiente in quanto tecnico molto preparato, che da vent’anni dirige il Ministero e si è speso molto nella ricerca. Già il secondo giorno, scavando nel suo passato, qualche dubbio ci è venuto, ma oggi che siamo appena al terzo giorno del suo mandato, siamo già pentiti di aver affermato che con lui siamo al sicuro. Ha rilasciato poche interviste finora Clini, ma anche quelle poche sono bastate a far imbestialire gli ambientalisti.
Rifiuti, bombe a Napoli e roghi a Palermo
I 10 giorni promessi da Berlusconi sono finiti, e la situazione è peggiorata. Nella giornata di ieri 3 bombe a mano sono state trovate nascoste tra i rifiuti di Napoli. Per fortuna sono state disinnescate, evitando una strage che era in programma per questa notte. L’intento era chiaro, creare quanto più caos possibile (come se già non ce ne fosse) perché allo scontento dei cittadini si mescolano sempre le “teste calde”.
Cava Vitiello è momentaneamente bloccata, cava Sari è limitata, e Napoli e provincia sono sommerse da migliaia di tonnellate di rifiuti. Per tentare di risolvere la situazione, il Governo ha dato pieni poteri al presidente della Regione, Stefano Caldoro, il quale ha immediatamente deciso la cancellazione delle discariche di Terzigno, Andretta e Serre, ed avviato nuovi progetti per gli inceneritori (probabilmente uno a Salerno ed uno a Napoli). Fino ad allora però i rifiuti dovranno essere trasportati altrove. Il problema è proprio questo: dove?