ISPRA Rifiuti Speciali

Rifiuti speciali, tasso di riciclo sopra il 75%

ISPRA Rifiuti Speciali
Sono meno ‘appariscenti’ dei rifiuti solidi urbani e talvolta non è semplice neppure fornirne una definizione esaustiva. Eppure la produzione di rifiuti speciali è per volume diverse volte superiore a quella dei rifiuti urbani ed è al centro di una complessa macchina che ne gestisce la raccolta ed il riciclo. Anche in un anno di crisi economica come il 2014, la produzione di rifiuti speciali in Italia è aumentata generando anche un intenso scambio con l’estero. Al tempo stesso l’Italia si conferma tra i paesi virtuosi in Europa nella gestione di questa classe di rifiuti. A tracciare questo scenario è il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2016 redatto dall’ISPRA e presentato proprio in queste ore. I dati del documento analizzano produzione e gestione dei rifiuti speciali nel 2014.

L’inceneritore di Torino spento a febbraio per problemi dell’impianto

inceneritore torinoPresto spento l’inceneritore di Torino: la società che gestisce l’impianto del Gerbido, la Trm, ha ammesso i problemi con il termovalorizzatore e l’eccesso di emissioni inquinanti, oltre il tetto massimo consentito. L’impianto tuttavia tornerà nuovamente in funzione, continuando senza dubbio ad alimentare le grandi proteste dei cittadini per l’inquinamento, i danni alla salute e il pessimo odore.

L’inceneritore di Parma bloccato dopo 3 giorni, manca l’agibilità

TO GO WITH THE STORY by Andrew BEATTYADopo soli 3 giorni di attività l’inceneritore di Parma è stato bloccato: per l’amministrazione comunale manca l’agibilità. Si apre quindi una nuova clamorosa pagina per il forno di Ugozzolo, dopo la richiesta di procedere dell’Iren al Comune, con agibilità parziale, il rifiuto del comune e la decisione della società di precedere lo stesso.

Termovalorizzatore di Parma, battaglia sulle strade e nelle sedi istituzionali

TO GO WITH THE STORY by Andrew BEATTY AIl termovalorizzatore di Parma ha bruciato i primi rifiuti, ma i cittadini non demordono: è battaglia sulle strade anche senza i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che dal canto loro promettono una parallela battaglia nelle sedi istituzionali. Tutti contro l’inceneritore, quindi, ma l’inceneritore, intanto, comincia a funzionare.

Inceneritore di Torino, ecco il costo delle malattie che causerà

L’inceneritore di Torino, costruzione discutissima, è costato 259 milioni di euro e brucerà un ammontare di spazzatura pari all’80% dei rifiuti che la provincia di Torino manda in discarica. Ma causerà una straordinaria quantità di malattie, come ben documentato da alcuni rinomati scienziati del Politecnico. Ecco il costo delle malattie che l’inceneritore di Torino causerà: alcune cifre su cui riflettere bene.

clini professore per un giorno predica

Clini professore per un giorno, da che pulpito viene la predica

clini professore per un giorno predicaIl Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, in questo momento in cui vi scrivo, sta tenendo una lezione all’istituto ”Luigi Settembrini” di Roma in cui illustra l’importanza del rispetto per il territorio. Una iniziativa giusta e di grande appeal, non c’è che dire. Se però si fermasse qui. Perché il tema del discorso sarà la gestione dei rifiuti pericolosi. Ed il dato preoccupante è che ad illustrare come si smaltiscono i rifiuti pericolosi è la stessa persona che qualche giorno fa aveva affermato che gli inceneritori non fanno male.

Corrado Clini, il nuovo ministro comincia male: si a nucleare, TAV e inceneritori

Il primo giorno in cui si è insediato, abbiamo tessuto le lodi del neo-ministro dell’Ambiente in quanto tecnico molto preparato, che da vent’anni dirige il Ministero e si è speso molto nella ricerca. Già il secondo giorno, scavando nel suo passato, qualche dubbio ci è venuto, ma oggi che siamo appena al terzo giorno del suo mandato, siamo già pentiti di aver affermato che con lui siamo al sicuro. Ha rilasciato poche interviste finora Clini, ma anche quelle poche sono bastate a far imbestialire gli ambientalisti.

Rifiuti, bombe a Napoli e roghi a Palermo

I 10 giorni promessi da Berlusconi sono finiti, e la situazione è peggiorata. Nella giornata di ieri 3 bombe a mano sono state trovate nascoste tra i rifiuti di Napoli. Per fortuna sono state disinnescate, evitando una strage che era in programma per questa notte. L’intento era chiaro, creare quanto più caos possibile (come se già non ce ne fosse) perché allo scontento dei cittadini si mescolano sempre le “teste calde”.

Cava Vitiello è momentaneamente bloccata, cava Sari è limitata, e Napoli e provincia sono sommerse da migliaia di tonnellate di rifiuti. Per tentare di risolvere la situazione, il Governo ha dato pieni poteri al presidente della Regione, Stefano Caldoro, il quale ha immediatamente deciso la cancellazione delle discariche di Terzigno, Andretta e Serre, ed avviato nuovi progetti per gli inceneritori (probabilmente uno a Salerno ed uno a Napoli). Fino ad allora però i rifiuti dovranno essere trasportati altrove. Il problema è  proprio questo: dove?