etichetta clima proposta legambiente

Etichetta per il clima, la nuova proposta di Legambiente

etichetta clima proposta legambienteAcquistereste mai un prodotto alimentare che per arrivare dalla terra alla vostra tavola inquina quanto un SUV? Probabilmente no, ma ancor più probabilmente lo fate tutti i giorni. Sicuramente ciò accade con i prodotti provenienti dall’altra parte del mondo che durante tutto il processo di lavorazione emettono CO2 senza che il consumatore ne sappia nulla. Per questo Legambiente, in collaborazione con IEFE-Bocconi e Ambiente Italia, ha proposto una “etichetta per il clima“.

inquinamento malpensa ue mora italia

Inquinamento Malpensa, l’UE mette in mora l’Italia

inquinamento malpensa ue mora italiaL’aeroporto di Malpensa inquina talmente tanto da aver costretto l’Unione Europea ad aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. Ma non solo. Il problema non sono soltanto le emissioni, ma l’intero impatto che la struttura ha su uno dei polmoni verdi dell’Italia, il Parco del Ticino, Sito di Interesse Comunitario. La vicenda va avanti da oltre dieci anni, e la Corte d’Appello di Milano aveva già dato un segnale all’Italia in questo senso, condannando il Ministero dei Trasporti e la Società Esercizi Aeroportuali (Sea) per un totale tra le varie spese di circa 7 milioni e mezzo di euro.

acquisti sostenibili

Ecologia, Etichetta ambientale, “Una scelta che fa la differenza”

acquisti sostenibili

Più volte noi di Ecologiae ci siamo occupati di shopping sostenibile, consigliando i nostri lettori nella  spesa e nell’acquisto di prodotti a basso impatto ambientale, ma anche nel consumo di cibi amici del Pianeta e di stagione. Ora è tempo è di parlare di etichette ambientali. Ogni prodotto ha un proprio impatto sull’ambiente, dovuto al consumo di risorse e materie prime per la sua realizzazione e il suo confezionamento e lo smaltimento del packaging, ma anche dovuto alle emissioni di CO2 e di gas serra per la distribuzione e per l’intera filiera di produzione.

Eolico, turbine con gli ultrasuoni per salvare i pipistrelli in California

I detrattori dell’eolico si concentrano spesso sull’impatto visivo delle pale, uno scenario, quello dei parchi eolici, che a loro dire appesantisce e deturpa l’immagine del paesaggio. Questione di gusti, per molti altri, noi inclusi, l’energia eolica regala un tocco di pulito e di speranza ad un territorio che altrimenti sarebbe ulteriormente devastato dai fossili. Ad ogni modo, se proprio si volesse rimproverare qualcosa alle turbine eoliche, parlando di impatti negativi, più che sull’estetica, il dito si potrebbe puntarlo sulle conseguenze degli impianti su chirotteri ed uccelli. I volatili non avvertono la presenza delle turbine e spesso ne sono vittime. Un problema sempre più avvertito con l’aumento del numero di impianti, tanto che l’American Wind Energy Association in collaborazione con altri enti di ricerca governativi da tempo studia soluzioni adeguate ad arginare quello che è un fenomeno sempre più diffuso.

Cosmetici, ecologici o dannosi per l’ambiente?

In estate più che in inverno creme per il corpo, latti solari, shampoo e balsamo per proteggere i capelli dal sole, ma anche lozioni per il trucco e creme da barba sono molto usate in Italia e in Europa. Una recente ricerca ha stimato che ogni giorno in tutta l’Europa vengono consumati circa 2 milioni di tonnellate di prodotti cosmetici. Questi prodotti quanto rispettano l’ambiente e il nostro corpo? E’ difficile dirlo perché nel nostro Paese non esistono norme che regolino l’impatto ambientale di creme e prodotti per la persona. Per questo Ermete Realacci, grazie alla collaborazione con SkinEco (Associazione Internazionale di Dermatologia Ecologica o Ecodermatologia) ha presentato un progetto di legge a favore della chimica verde.

Energia dalle maree, tra vecchie barriere e nuovi impianti

Energia dalle maree: quali prospettive si aprono, dopo decenni di tentativi, per lo sfruttamento delle masse d’acqua in movimento? Facciamo un salto nel passato, per la precisione una sosta nel lontano 1967, anno della costruzione della prima grande  centrale adibita allo scopo sull’estuario del fiume Rance, in Francia. Una diga e 24 turbine a bulbo realizzate in un’area in cui la marea raggiunge i 13,5 metri di dislivello. Incredibile ma vero, ancora oggi  l’impianto è perfettamente funzionante, con all’attivo 480 GWh di produzione annuale. L’energia viene prodotta dall’affluire e defluire dell’acqua all’interno di un bacino. Il flusso acquista velocità passando attraverso dei tunnel ed innesca il movimento delle turbine a loro volta collegate a generatori.

Fiere a basso impatto, partecipazione remota con l’Alias

Partecipare alle fiere o ad altri eventi commerciali senza spostarsi dalla sede dell’azienda. A fare le veci di visitatore ci sarà un alias, fisicamente in loco al posto nostro. Si chiama BCA, acronimo di Biz Connection Alias, ed è un servizio studiato per ridurre le emissioni degli spostamenti aziendali e dunque i costi di voli e soggiorni che variano da uno a quattro giorni (in media) in altre città, oltre che per ottenere un risparmio considerevole di tempo e di risorse umane, personale da impiegare nelle trasferte che si ritrova libero e che può essere assegnato ad altri incarichi in azienda.

Fonti rinnovabili: Regione Puglia, parte censimento impianti

E’ stata presentata in data odierna, venerdì 15 aprile 2011, la procedura, rigorosamente telematica, che dà il via nella Regione Puglia al censimento degli impianti di produzione di energia con le fonti rinnovabili che sono autorizzati con la cosiddetta “DIA”, la Dichiarazione di Inizio Attività rilasciata dai Comuni pugliesi.

A darne notizia è stata Loredana Capone, vicepresidente della Regione Puglia nonché assessore regionale allo Sviluppo economico, sottolineando come da un lato l’Amministrazione continuerà a promuovere sul territorio l’energia pulita prodotta con le fonti rinnovabili, ma dall’altro con la nuova procedura telematica si rende necessario, a protezione del territorio, conoscere il numero di impianti che sono stati autorizzati dai Comuni pugliesi con la Dichiarazione di Inizio Attività, e soprattutto dove si trovano.

Fotovoltaico: Puglia, via libera all’anagrafe degli impianti

Via libera, nella Regione Puglia, all’istituzione dell’anagrafe degli impianti fotovoltaici. Questo grazie ad un accordo che in data odierna, lunedì 14 marzo 2011, è stato sottoscritto dalla Regione Puglia, dall’Anci e dall’Upi. Trattasi, in accordo con quanto dichiarato da Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, di un protocollo di rilevante importanza in quanto si potranno sia rendere omogenee le azioni per l’avvio dei controlli, sia fornire al servizio della Regione, delle Province e dei Comuni l’anagrafe con la consapevolezza che quella dell’energia rinnovabile rappresenta un’opzione strategica in quanto offre zero inquinamento e vantaggi dal punto di vista economico.

Contestualmente, il Governatore della Regione Puglia ha posto l’accento sul fatto che occorre anche essere consapevoli del fatto che occorre sia preservare bene il paesaggio, sia andare a tutelare quelle aree che rigidamente devono essere sottoposto a vincolo. L’anagrafe, quindi, servirà proprio per questo, ovverosia per controllare, preservare, ma anche guardare meglio in profondità al fine di impedire che lo sviluppo delle rinnovabili vada a creare danni al territorio.

Pellicce, un impatto ambientale insostenibile

Le pellicce oggi sono completamente nonsense. Se un tempo, tanti e tanti anni fa, nelle tribù ataviche erano in qualche modo giustificate dal doversi coprire in climi gelidi, in mancanza d’altro, le signore coperte di volpi, visoni ed ermellini che girano in centro sentendosi chic certo non stanno vestendo il loro istinto di sopravvivenza, quanto piuttosto saziando una vanità macchiata di sangue.

Dire no alle pellicce, preferendo il sintetico, non equivale soltanto a difendere il diritto alla vita degli animali barbaramente uccisi per soddisfare il capriccio delle donne bene, disposte a pagare migliaia di euro e ad alimentare un mercato crudele, oggi sappiamo che vale molto di più ed è un gesto ecofriendly in senso lato.
Eh già perché un recente studio realizzato da Ce Delft ha calcolato l’impatto ambientale della produzione di pellicce e i dati non sono affatto confortanti.

eolico parco più grande del mondo

Eolico off-shore a Pantelleria, la centrale che non s’ha da fare

Il progetto di una centrale eolica off-shore nelle acque di Pantelleria (a 35-26 miglia nautiche dalle coste siciliane) non ha ricevuto il via libera dalla Commissione tecnica per la verifica dell’impatto ambientale. La Regione Sicilia si era opposta e anche Greenpeace ne aveva osteggiato la realizzazione dichiarando che, pur essendo, come d’altra parte è noto, più che favorevole all’eolico, l’opera in questione avrebbe messo a rischio l’ecosistema dei banchi di Talbot, Avventura e Pantelleria nel Canale di Sicilia.

Il progetto bocciato prevedeva l’installazione di un parco eolico da 228 MW composto da 38 pale da 6 Mega Watt ciascuna, con un diametro del rotore pari a 126 metri.

Bare ecologiche, come essere ambientalisti anche dopo la morte

Forse hai fatto del tuo meglio per vivere una vita eco-friendly: hai riciclato, hai preferito la bicicletta all’auto, hai sostenuto la causa verde. Quindi, quale modo migliore per far riposare le tue spoglie mortali di una bara sostenibile? Prima o poi è una cosa che capiterà a tutti, e dunque è meglio prendere in considerazione l’impatto ambientale che di solito segue alla sepoltura tradizionale.

Al convegno del mese di ottobre della National Funeral Directors Association, diverse aziende hanno messo in mostra alcune nuove innovative bare verdi, che sono realizzate con materiali biodegradabili come ad esempio il vimini o del giornale riciclato. Secondo una recente ricerca un quarto degli americani preferirebbe avere un funerale ecologico, dunque il momento per le aziende del settore sembra propizio.