Che le energie rinnovabili costituiscano oramai una fetta importate del mix energetico del mondo è un dato di fatto. Ma è soprattutto in prospettiva che queste nuove fonti di energia verde si candidano a diventare la risposta portate alla domanda di energia nel mondo. Un percorso partito già nel secolo scorso e che sta ora arrivando rapidamente alla piena maturità. Dati in questo senso sono stati da poco diffusi dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) e sono riferiti al 2014. A sostenere la crescita delle energie rinnovabili sono soprattutto i settori del solare e dell’eolico che non a caso sono anche quelli che raccolgono i maggiori investimenti e posseggono probabilmente i maggiori margini di crescita.
IEA
Rinnovabili in costante crescita nei prossimi anni secondo la IEA
E’ giunto il momento di lasciare il passo alle economie emergenti. poco male quando si parla di energie rinnovabili. Sì perché una delle principali cause dell’inquinamento è il forte utilizzo di carbone ed altri combustibili fossili che aumentano vertiginosamente le emissioni di CO2. Per questo molti Paesi hanno deciso di investire più nel settore “pulito” che in quello inquinante. Secondo l’ultimo rapporto della IEA, nei prossimi 5 anni la produzione di energie rinnovabili continuerà ad un ritmo sostenuto, e lo dovremo soprattutto ai Paesi in via di sviluppo.
Petrolio: il picco? C’è già stato nel 2006
Era un po’ che non si sentiva più parlare del “picco di petrolio“, quel fenomeno, presunto o reale, che vuole un momento in cui si registra una produzione massima di petrolio a livello mondiale, seguita da un periodo di calo costante di estrazione, fino al totale esaurimento. Questo forse perché i cosiddetti “catastrofisti” si sono concentrati maggiormente sull’esaurimento di un altro combustibile fossile più attuale, l’uranio per l’energia nucleare, e per questo hanno tralasciato l’oro nero. Ma quando a parlare non è l’amico della Terra di turno, ma la IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia), qualcosa cambia.
Fino a poco tempo fa l’Agenzia non aveva mai riconosciuto pubblicamente il picco del petrolio, e ancora oggi usa raramente tale termine, ma nell’ultimo anno l’argomento è stato riconosciuto come “molto reale”. In un recente rapporto intitolato World Energy Outlook si legge un grafico (che troverete dopo il salto) che mostra come i giacimenti di petrolio hanno superato il picco circa quattro anni fa, comprese le stime più probabili per il futuro.
Consumo energetico in calo: luci ed ombre di una buona notizia
L’Iea (agenzia internazionale sull’energia) ha diramato oggi dei dati che, a primo impatto, possono sembrare positivi. L’anno 2009 si chiuderà con una riduzione del consumo di energia elettrica a livello mondiale del 3,5% rispetto al 2008. Un risultato storico, dato che dal dopoguerra ad oggi non era mai accaduta una cosa simile, ma che racchiude in sè qualche insidia.
Se da un lato è vero che riducendo il consumo, si riduce anche l’inquinamento, perché meno combustibili fossili si bruciano e meno anidride carbonica si emette nell’atmosfera; è vero anche che questo calo non è dovuto ad una scelta dell’uomo, ma è stata obbligata dalla crisi economica, che ha portato alla chiusura di diverse fabbriche, lasciando a casa milioni di lavoratori.
Energia solare è il futuro dell’Italia, parola di Carlo Rubbia
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Da alcuni mesi lo scienziato italiano è stato incaricato direttamente dal Ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio di formare una task-force per la promozione e la diffusione delle nuove fonti rinnovabili “con particolare riferimento – come si legge nel decreto del ministro – al solare termodinamico a concentrazione”.
Anche internet inquina?
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