Tutti sono a conoscenza delle immani polemiche legate all’acquisto degli F-35 da parte del nostro governo: 13 miliardi di euro il costo (secondo altre stime oltre 15 miliardi), e tra i tanti italiani infuriati per lo spreco immane di denaro pubblico, ci sono anche gli ambientalisti. Lifegate spiega cosa si potrebbe fare per l’ambiente con una cifra così imponente.
Governo
Crocetta, 5 Stelle e governo dicono no al Muos. E vincono salute e ambiente
In Sicilia Rosario Crocetta, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle e anche il governo dicono no al Muos, come è noto, per carenza di studi e dati dagli USA riguardo all’impatto ecologico, ai rischi per la salute e per il traffico aereo derivanti dalle strutture nelle aree protette. E così, alla fine, vincono salute e ambiente.
Rinnovabili, lo stop del governo è per Legambiente un “Autogol clamoroso”
Il governo in questi giorni si sta occupando degli incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili perché, come è stato spiegato sia dai ministri Clini e Passera, ma anche dall’Autorità per l’energia, c’è bisogno di fare chiarezza sul modo in cui gli incentivi tra i più alti d’Europa, vengono distribuiti tra imprese e cittadini. Tuttavia le polemiche ai tagli degli incentivi non arrivano solo dalle imprese del settore, ma anche da alcune associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente che definisce la mossa del ministero dell’Ambiente “un autogol clamoroso” e chiedono anche loro chiarezza sui reali costi delle rinnovabili in bolletta.
Bravo Clini, e basta bugie sui costi delle rinnovabili in bolletta. Gli italiani pagano soprattutto la dipendenza dai combustibili fossili e le troppe centrali termoelettriche a mezzo servizio.
Nucleare, occhio alla truffa!
Nei giorni scorsi i giornali e i telegiornali italiani hanno titolato a tutta pagina che il nucleare non si fa più in Italia e, mea culpa, anche il sottoscritto ci è cascato. A dir la verità qualche sospetto veniva nel leggere il testo con cui si bloccava il ritorno all’atomo in tempi brevi, ma ora quel sospetto è diventato certezza: siamo nuovamente di fronte all’ennesima truffa del Governo Berlusconi.
La situazione è spiegata perfettamente da una semplice frase pronunciata dal comitato promotore del referendum:
Il piano nucleare del Governo non finisce nel secchio, va solo nel cassetto, pronto a tornare in auge alla prima occasione.
Stop al nucleare italiano: quelli che frenano, quelli che tamponano, quelli che non si fermano
Nucleare italiano, la storia infinita già finita? Ai posteri l’ardua sentenza, certo è che ad aprire i giornali oggi, all’indomani di quello che potremmo definire un pit stop del Governo, ti stropicci gli occhi più di una volta perché leggi azioni improbabili vedi promuovere le rinnovabili, cambiare rotta sull’atomo, associati a nomi ancora più improbabili. Che sta succedendo a quelli che cambiare idea dopo Fukushima era inimmaginabile?
C’è chi grida alla truffa, vedi IDV, perché il Governo è indubbiamente spaventato dai recenti sondaggi che vogliono oltre il 50% degli italiani incamminarsi a votare di pancia, post indigestione di radiazioni giapponesi, un popolo pericolosamente in marcia verso le urne, cosciente della sua forza democratica che avrebbe messo pure una bella croce sopra al legittimo impedimento. E lasciamo stare l’acqua che in questa vicenda è la più dimenticata, ma non certo la meno vitale.
Nucleare, stop del Governo alle centrali per evitare il referendum
Finalmente, dopo mesi, per non dire anni, di battaglie, arriva una bella notizia: il Governo ha deciso di ritirarsi sul nucleare, l’atomo non tornerà in Italia né ora né mai. La decisione, inserita nel decreto legge omnibus, torna indietro sulle decisioni che hanno fatto arrabbiare milioni di italiani che vedevano la politica andare contro la volontà dei votanti del referendum del 1987, riprendendo il programma nucleare dopo oltre 20 anni.
La decisione è venuta ovviamente in seguito al disastro nucleare giapponese, dato che ancora ad oltre un mese di distanza non si riesce a trovare il bandolo della matassa, e due incidenti nucleari gravissimi a distanza di 25 anni, dopo quello di Chernobyl, sono davvero troppi. Anche quei pochi italiani che potevano essere a favore del nucleare avevano cominciato a cambiare idea, e dopo la moratoria di un anno voluta pochi giorni dopo il terremoto/tsunami, ci si è resi conto che non ne valeva la pena.
Decreto fonti rinnovabili, associazioni chiedono al Governo di riaprire il confronto
Non si arresta ( e come potrebbe?) l’ondata di contestazioni al decreto sulle fonti rinnovabili formulato dal Governo. Oggi a Roma il mondo delle associazioni che operano nel settore della green economy si è riunito presso il Teatro Quirino nell’ambito della manifestazione Sos rinnovabili.
Anev, Aper, Asso Energie future, Assosolare, Gifi e Ises, in una nota diffusa nelle ultime ore, chiedono al Governo di riaprire il confronto sul decreto, contestando all’Esecutivo che il dl in attuazione della Direttiva 2009/28/, così com’è, non farà altro che bloccare lo sviluppo del settore delle rinnovabili.
Settore che sta vivendo, proprio a causa del decreto, ribattezzato blocca-solare dagli ambientalisti, un momento di instabilità ed incertezza che mina il futuro di intere categorie di lavoratori ed imprenditori che hanno scelto l’energia pulita per investire economicamente, professionalmente ed umanamente.
Prestigiacomo se ne va dal Pdl ma non dal governo
Il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, dopo l’ennesimo litigio con Fabrizio Cicchitto ha annunciato questa mattina Sono amareggiata per come sono andate le cose in aula, pertanto, non mi riconosco più
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Impianto fotovoltaico, ma quanto mi costi?

Infatti costruirsi da soli un impianto a pannelli solari non è mai stato così economico come in questo periodo, e soprattutto facile.