Google ha svelato la sua impronta di carbonio, rivelando un totale di emissioni di 1,5 tonnellate di carbonio all’anno. Il gigante di Mountain View inquina quanto le Nazioni Unite e poco più del Laos, Paese del Sud-Est asiatico. Il colosso non ha voluto specificare di quanto sia aumentato il suo fabbisogno energetico rispetto allo scorso anno pur affermando che c’è stato un aumento considerevole e che i dati, nell’ottica di una politica ambientale e di responsabilità sociale e d’impresa completamente trasparente, saranno presto resi pubblici nell’ambito del Carbon Disclosure Project. Ci sono da fare alcune considerazioni importanti e doverose. Innanzitutto è bene ricordare che Google è da sempre attento al suo impatto ambientale, con un impegno costante nella riduzione delle emissioni, dei consumi ed investimenti considerevoli in opere di compensazione e nelle energie rinnovabili.
Auto ecologiche: Ford e Google sviluppano software per l’eco-guida
I futuri clienti delle automobili Ford un giorno potranno acquistare un’auto con un nuovo software in grado di fargli risparmiare ogni singolo centesimo di benzina. Gli ingegneri americani, in collaborazione con quelli di Google, hanno inventato un sofisticato software intuitivo per analizzare le abitudini di guida, il quale serve per ottimizzare il funzionamento del veicolo e spremere il massimo da ogni goccia di carburante o di chilowattora di energia elettrica (per le auto ibride) del futuro.
Questa settimana, i ricercatori Ford hanno presentato, alla Google I/O developer conference 2011, il programma API di Google Prediction che potrebbe migliorare le prestazioni di un veicolo elettrico ibrido. In questa situazione, ancora teorica, la tecnologia potrebbe aiutare l’automobilista in una lunga serie di azioni che troverete dopo il salto.
Giorno della Terra, il Google doodle dell’Earth day 2011
Google doodle Earth Day 2011
Google celebra l’Earth Day 2011 con un doodle dedicato tutto incentrato sugli animali immersi in una natura da Eden. Non c’è traccia dell’uomo e in pochi centimetri troviamo insieme leoni, panda, pinguini, salmoni, alberi, fiumi, cascate che si animano al passaggio del mouse. Vivi e vitali come oggi molte tra le specie in via d’estinzione purtroppo non sono più da tempo.
E così a Mountain View, da sempre sede di un impegno concreto verso le energie rinnovabili, gli investimenti green ed una attenzione al vivere sostenibile ed al ridotto impatto nei consumi, vedi gli orti dei dipendenti per fare solo un esempio, celebrano il Giorno della Terra mettendo al centro di ogni ricerca del mondo i suoi abitanti e le sue meraviglie. Meraviglie che, al di là del fumetto, Google, più di ogni altro, ci ha aiutato a scoprire ed a riscoprire con i suoi strumenti che arrivano ad osservare fin nell’oceano, ci avvicinano ai pinguini dell’Antartide e senz’altro ci fanno percepire una maggiore vicinanza a foreste, popoli, animali lontani fisicamente da noi ma che risentono delle nostre azioni e del nostro consumismo.
Eolico: Google investe nella centrale più potente del mondo
Il colosso Google sta rapidamente espandendo i suoi tentacoli nel campo dell’energia pulita. Proprio la scorsa settimana abbiamo segnalato l’investimento di oltre cento milioni di euro in un progetto riguardante il solare termico nel deserto del Mojave, e pochi giorni prima in una centrale in Germania. Adesso l’azienda di Mountain View ha deciso di non concentrarsi solo sul solare, ma di avviare investimenti nell’energia eolica e geotermica.
La notizia è arrivata ieri dagli Usa, e parla di un investimento di circa 100 milioni di dollari (circa 69 milioni di euro) nella Shepherds Flat Wind Farm in Oregon. Quando la costruzione sarà completata nel 2012, dovrebbe essere la più potente del mondo, battendo la Roscoe Wind Farm in Texas (627 turbine, potenza di 781,5 MW).
Solare: mega centrale termica progettata da Google darà energia ad oltre centomila case (fotogallery)
Già in passato vi abbiamo riferito di un gran numero di iniziative intraprese dal colosso IT Google nel campo delle rinnovabili. L’impresa che ci giunge oggi da oltreoceano però ha un che di grandioso. Google ha annunciato un investimento da 168 milioni dollari (circa 115 milioni di euro) nell’impianto solare BrightSource Energy della Ivanpah ubicato nel deserto del Mojave, in California.
La fattoria solare avrà una capacità di 392 MW, in grado di fornire energia a circa centomila abitazioni e, secondo gli annunci di Google, riuscirà ad evitare l’emissioni di CO2 per la produzione di energia equivalenti all’eliminare più di 90.000 automobili dalla strada per tutta la durata di vita dell’impianto che dovrebbe attestarsi intorno ai 25 anni.
Google sempre più solare: annunciata centrale in Germania da 18,65 Mw
Fino ad oggi Google, una delle aziende IT più impegnate al mondo nel campo dell’ecologia, aveva incanalato il suo impegno, e milioni di dollari, in investimenti che potessero rendere la sua attività più green. Ad esempio aveva investito molto, come spiegato anche su queste pagine, in server alimentati dalle rinnovabili, in sedi ad alta efficienza energetica o nel trasporto sostenibile dei suoi dipendenti.
Ora pare che l’azienda di Mountain View abbia deciso di allargare il suo campo d’azione al di fuori delle attività strettamente legate all’informatica, e vuol investire in vere e proprie centrali elettriche. Ovviamente alimentate dalle rinnovabili. Per farlo ha deciso di iniziare dall’Europa, ed in particolare nel Paese che più di tutti sembra impegnarsi nel campo, la Germania. Google ha infatti annunciato di voler avviare una centrale solare fotovoltaica da 18,65 Mw.
Google heart box: l’orto organico del Google campus
I Googlers, gli ingegneri informatici che hanno creato la macchina dell’onniscienza, la macchina che ti corregge quando sbagli una parola, l’oracolo che quasi capisce cosa stai cercando un attimo prima che tu lo abbia realmente pensato tra un algoritmo e l’altro, i geni di Google zappano e annaffiano.
Nel quartier generale di Mountain View, oltre ai quattro hangar di vetro e cemento alti due piani (e colorati di blu, rosso, giallo e verde, come le lettere del celebre logo), gli svariati edifici per uffici, le palestre, i 17 caffè e le cinquecento biciclette in sharing che i 9000 gli impiegati prendono e lasciano, c’è anche un organic garden. Lavorare la terra rilassa e facilita la concentrazione ed al campus dove tutto è brainstorming l’orto non poteva mancare.
Google investe 5 miliardi di dollari in un mega-progetto eolico
Nella giornata di ieri il colosso Google ha annunciato di voler investire nell’energia eolica in grande stile. Secondo il New York Times, il gigante dei motori di ricerca sta per spendere il 37,5% del capitale azionario per un progetto da 5 miliardi di dollari per creare la “spina dorsale” da 350 miglia (circa 560 km) di turbine per i futuri parchi eolici off-shore sulla costa orientale degli Usa.
La spina dorsale nient’altro sarebbe che una fila di turbine eoliche che partirebbe da New York City e arriverebbe fino al Sud della Virginia, in grado di contribuire per una capacità di 6.000 megawatt di elettricità. Questo progetto prevede un processo di vitale importanza per un ulteriore sviluppo dell’energia eolica offshore, e potrebbe avere enormi implicazioni sulla nascente industria eolica americana.
Google e le palline nemiche dell’ambiente
Non sfugge niente agli occhi attenti degli amici dell’ambiente. Se poi l’imputato è il motore di ricerca più famoso al mondo come sottrarsi e nascondere la gaffe, sempre che di gaffe e non di bufala si tratti? Come avrete di certo notato ieri Google andava a palline, con un logo animato, colorato, divertente, certo, ma poco eco-friendly, tanto che per alcuni questo annullerebbe molti degli sforzi compiuti dal search engine per ridurre la sua impronta, ricordate: l’energia eolica per alimentare i data center?
Ad evidenziare il consumo di energia in più delle palline è stato il sito Downloadsquad, e la notizia oggi è stata riportata in Italia da Giornalettismo.com.
La capacità di elaborazione del nuovo doodle con le sferette che fuggivano all’impazzata all’avvicinarsi del mouse, volendosi fidare dei calcoli riportati da Downloadsquad, richiedeva una spinta al massimo dell’hardware del Pc, con un consumo aggiuntivo stimato fra i 15 e i 20 watt di energia. Non sono grandi cifre, ma provate a moltiplicarle per milioni di utenti che ogni giorno, anche svariate volte al giorno ciascuno, transitano sull’homepage di Google per le loro ricerche in rete:
Probabilmente è più della corrente che lo stato del Wyoming usa in un anno, ipotizzano a Downloadsquad.
Google, energia eolica per alimentare i data center
Dopo le prime avvisaglie di una svolta ecologica del più importante motore di ricerca al mondo, Google ha ufficialmente avviato il suo programma verde. L’aspetto principale per l’azienda che, lavorando sulla rete ha già, per una questione logistica, bassissime emissioni di CO2, era tagliare il proprio “carbon footprint” dal fattore più inquinante della propria attività: i data center.
Secondo il comunicato ufficiale dell’azienda di Mountain View, nei prossimi 20 anni l’energia necessaria per far funzionare tutte le sue macchine non proverrà più da combustibili inquinanti ma dall’energia eolica. L’investimento ammonta a circa 39 milioni di dollari (circa 30 milioni di euro) e prevede che due centrali eoliche del Nord Dakota, sviluppate da NextEra Energy, in grado di fornire elettricità a 55mila abitazioni, convoglieranno la loro energia verso i data center di Google. Inoltre un’altra centrale è ormai ultimata in Iowa, e alla fine di questo mese entrerà nella rete della fornitura energetica dell’azienda. Ma non si tratta dell’unico provvedimento ecologico del colosso di internet.
Quanta energia consumi? Te lo dice Google PowerMeter
Preoccupato dal consumo di energia elettrica, ma non ti rendi conto di quanta ne usi tu in casa? Se in commercio ci sono sempre più dispositivi che conteggiano ogni goccia di elettricità che si consuma in ambito domestico, Google ci mette oggi a disposizione un contatore (gratuito) scaricabile direttamente sul proprio pc per valutare il consumo del computer.
Si chiama Google PowerMeter, e come tutti i prodotti di Google è veloce, facile da usare e molto intuitivo. Esso tiene il conto del nostro consumo di elettricità giornaliero, settimanale e mensile, e ci dà anche consigli su come fare per ridurre il nostro utilizzo di energia.
Un grafico ci mostra l’utilizzo ora per ora con l’onda (come nelle rilevazioni sismiche) che sale e che scende a seconda dell’utilizzo, compreso il periodo di stand-by. Questo serve per farci capire immediatamente se altre applicazioni sono in corso anche senza saperlo. In pratica se dopo aver lasciato il pc in stand-by ci rendiamo conto che ci sono picchi di consumo, significa che c’è qualche programma (forse un virus?) che è in esecuzione senza che ne sapessimo nulla.
Google presenta il PowerMeter, dispositivo che riduce i consumi sul web
Un dispositivo di monitoraggio dell’energia di Google chiamato PowerMeter, verrà immesso sul mercato nel prossimo febbraio. A maggio i produttori hanno annunciato la loro prima serie di utilities che saranno disponibili, le quali potranno servire ad un innumerevole quantità di clienti.
La funzione principale del PowerMeter, come il suo stesso nome suggerisce, è integrare i dati di consumo energetico. È per questo che nel mese di aprile scorso, Google voleva introdurre un contatore intelligente simile, che permetterebbe a chiunque di avere la possibilità di monitorare il proprio uso di energia con il PowerMeter. Ieri, la società ha annunciato la partnership tramite questo primo dispositivo, il quale è fruibile negli Stati Uniti sin da oggi.
Google investe nell’energia solare per abbattere i costi del 60%
Google sta sviluppando alcune nuove tecnologie solari, che ridurranno il costo da 18 centesimi a Kw-h a poco meno di 5. O almeno, questa è la speranza. Come tutti gli altri, Google è deluso dalla mancanza di innovazione nel settore delle rinnovabili, e così ha deciso semplicemente di fare da sé. Almeno questo è quello che il boss Bill Weihl ha spiegato oggi al Global Climate and Alternative Energy Summit organizzato dalla Reuters a San Francisco.
Alla fine il dato non è nemmeno troppo sorprendente. Google costruisce i propri server, in quanto quelli commerciali sono troppo costosi. La società dunque li può rendere più economici e permette al suo software “fatto in casa” di gestire le interruzioni.
Yahoo! diventa il paladino delle zero emissioni dell’industria hi-tech
Le compensazioni di carbonio hanno il loro posto nel sistema di riduzione delle emissioni di imprese ad alta intensità energetica. Ma non dovrebbe essere usato al posto della reale riduzione delle emissioni di carbonio, soprattutto quando si tratta di data center che devono essere resi più efficienti sotto il profilo energetico. Yahoo! sembra d’accordo, ed il sui ultimo passo nella corsa verso la creazione di data center verdi alimentati dalle energie rinnovabili va proprio in questa direzione.
La società sta lavorando per costruire un data center super efficiente, alimentato esclusivamente dall’energia generata dalle cascate del Niagara, insieme ad altri obiettivi, come le compensazioni di carbonio, che per ora non fanno ancora parte del piano.