Lanciato Ibuki, il primo satellite ecologico

Nella gara alla conquista dello spazio, le superpotenze mondiali si sono dimenticate di un aspetto molto importante: le rilevazioni dell’inquinamento dal di fuori della sfera terrestre. Si sono fatti esperimenti veramente su ogni cosa, dalla sopravvivenza degli animali in assenza di gravità al funzionamento delle penne a sfera, ma mai a nessuno è venuto in mente che qui sulla Terra c’è qualcosa che va rilevato molto più urgentemente: i gas serra.

Per questo ieri il Giappone ha lanciato in orbita il primo satellite in grado di rilevare, da un’altezza di 666 chilometri, 56 mila punti sul globo terracqueo e le loro emissioni. Il satellite si chiama “Ibuki“, che in italiano significherebbe “Respiro”, un nome che già fa capire quale sarà la sua impresa.

I treni sexy, romantici e divertenti del Giappone, dimenticate per un momento Trenitalia!

Il treno ha il suo indubbio fascino. Un mezzo di trasporto che non è solo uno tra i meno inquinanti e i più puliti, ma rappresenta molto altro. L’avvento della ferrovia nel lontano Ottocento rivoluzionò infatti il concetto di distanza e contribuì all’allargamento delle frontiere, alla circolazione delle merci, rendendo più piacevoli, sicuri e meno interminabili anche i viaggi.

Ancora oggi, osservare le vecchie locomotive a vapore rende partecipi del significato storico, a tratti suggestivo, del trasporto su rotaia. Ad alcuni ricorda le partenze, ad altri gli arrivi, o ancora le occasioni perse, o peggio è un’associazione alla drammaticità di alcuni momenti storici come avviene per gli Ebrei. Oggi, che urge trovare mezzi di trasporto efficienti e meno inquinanti, ma al contempo veloci, in grado di coprire anche grandi distanze, si ritorna a guardare al treno con fiducia. E fantasia. Lo fanno in Giappone, dove il governo ha avviato una campagna pubblicitaria per invogliare i suoi cittadini all’utilizzo del trasporto su rotaia.

In Giappone un paese a “rifiuti zero”

Un paese a rifiuti zero. Ripensando a questa estate e all’emergenza rifiuti che ha colpito alcune città italiane ed in particolare Napoli, sembra impossibile. Eppure esiste davvero. Si chiama Kamikatsu ed è un cittadina di 2.000 abitanti situata sulle colline orientali del Giappone. Qui il sindaco, Kasamatsu Kasuichi, ha deciso di dichiarare guerra ai rifiuti rivoluzionando il tradizionale metodo di raccolta dell’immondizia. Nessun cassonetto dei rifiuti per le strade del paese e nessun inceneritore, tutto, invece, viene riciclato e compostato dai cittadini di Kamikatsu che hanno imparato anche a utilizzare al meglio gli scarti alimentari. I residenti del piccolo paese giapponese si occupano personalmente di differenziare i rifiuti, separando, come prima cosa, quelli organici da quelli non organici.

Dal Giappone arrivano i giocattoli ecologici

Continuano ad arrivare nuove invenzioni dal Giappone. Stavolta il pensiero è rivolto alle future generazioni, e cioè a sensibilizzare gli uomini del domani sul problema ambientale, facendoli giocare con giocattoli ecologici.

E’ più o meno questa l’intenzione di MIC/CP Tom’s, industria di giocattoli orientale, che ha creato gli Earth Block, dai mattoncini simili ai Lego, con l’unica differenza che anzichè essere di plastica, sono creati con le biomasse.

Come ottenere energia pulita dalle vibrazioni prodotte dal passaggio dei veicoli

Ricavare energia elettrica pulita dalle vibrazioni prodotte dal passaggio dei veicoli. È quello che accade in Giappone e precisamente a Tokyo, sul ponte Goshiki-Zakura-Ohashi che si erge sul fiume Arakawa. Sono stati, infatti, istallati sul ponte una serie di piccoli generatori in grado di trasformare le micro vibrazioni derivate dal via vai dei veicoli in energia.

L’impianto segue il principio su cui si basa il funzionamento delle casse acustiche, che partendo da impulsi elettrici generano vibrazioni che danno origine al suono, ma lo invertono. I generatori posizionati sul ponte a Tokyo, invece, catturano le vibrazioni e le trasformano in energia elettrica.

Adesso l’energia la ricaviamo dalle piante

solarplant1.jpg

Le nostre care piante non servono soltanto per abbellire le nostre case o per fornirci ossigeno. O meglio, il loro compito è stato questo fino ad oggi. Ma da ora tutto cambierà, e oltre a tutti questi compiti, le piante ci forniranno anche…energia elettrica.

L’invenzione, ovviamente, arriva ancora una volta dal Giappone, dove gli scienziati del Sol Levante sembrano saperne davvero una più del Diavolo. I giapponesi infatti hanno costruito una piantina che ha al posto delle foglie delle celle solari organiche ad alta efficienza, in grado di fornire energia solare.

Tra natura e tragedia: tsunami

tsunami.jpg

Uno tsunami è una serie di onde che hanno origine da un terremoto, terremoto sottomarino, attività vulcanica, frane, impatti meteoritici nel mare o vicino ad esso. Molte città che si affacciano sull’oceano Pacifico, principalmente in Giappone ma anche nelle Hawaii, hanno sistemi di allarme e procedure di evacuazione in caso di gravi tsunami. Un evento sismico potenzialmente tsunami-genico può essere predetto da vari istituti di sismologia in varie parti del mondo. Purtroppo però al momento non esiste alcun modello assolutamente affidabile in grado di correlare il verificarsi di un evento sismico alla generazione di uno Tsunami. Questo anche perché non è facile vedere uno tsunami che si avvicina alla costa, infatti l’energia di uno tsunami è costante, in funzione della sua altezza e velocità. Quindi, quando l’onda si avvicina alla terra, la sua altezza aumenta mentre diminuisce la sua velocità. Le onde viaggiano a velocità elevate, più o meno senza essere notabili quando attraversano le acque profonde, ma la loro altezza può crescere fino a 30 metri e più quando raggiungono la linea costiera. Ecco perché gli tsunami causano gravi distruzioni su coste e isole.

Arezzo la prima città italiana ad idrogeno, quindi energia pulita a basso costo

arezzo_piazza-grande1.jpg

La bella notizia la aspettavamo da un pò di tempo, e finalmente è arrivata. Anche le città italiane si stanno attrezzando per funzionare ad idrogeno, una delle energie rinnovabili a basso costo e soprattutto pulite.

L’esempio a tutti lo darà la città di Arezzo, che da domani “viaggerà” ad idrogeno.
L’annuncio lo dà il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, che inaugurerà questa nuova impresa bevendo un “caffè all’idrogeno”. Tranquilli, non c’è dell’idrogeno nel caffè, ma le tubature che daranno la fiamma per alimentare la moka saranno invase da questo gas pulito.

Il lungo cammino verso Kyoto 2: a Bangkok il Giappone contestato dai Paesi in via di sviluppo

il-lungo-cammino-verso-kyoto-2-a-bangkok-il-giappone-contestato-dai-paesi-in-via-di-sviluppo-foto.jpg

Il protocollo di Kyoto, sottoscritto l’11 dicembre del 1997 da più di 160 Paesi, ed entrato in vigore nel 16 febbraio del 2005, prevede l’impegno ad una riduzione delle emissioni di gas serra del 5,2% rispetto a quelle registrate nel 1990. Riduzione da compiersi nel periodo 2008-2012.
Ma si parla già di un Kyoto 2 per fissare nuovi parametri ed obiettivi di riduzione dei gas serra dopo il 2012.

Si è concluso venerdì sera a Bangkok l’incontro, sotto l’egida dell’Onu, dei delegati di più di 160 Paesi, giunti ad un ulteriore accordo per arrivare entro il 2009 ad una nuova risoluzione per la riduzione delle emissioni.

Quasi 1000 balene salvate ogni anno da Greenpeace, ma il Giappone non demorde

balene_salto.jpg

Molte specie di balene sono in via d’estinzione, ma questo sembra importare poco al governo giapponese. Infatti il mercato della carne dei grandi cetacei è il fulcro dell’economia del sol levante, che non si cura del rischio di rimanere senza prede tra qualche decina di anni, ma continua a cacciare quelle che ci sono adesso, indistintamente.

La cosa più grave è che, secondo un sondaggio effettuato dal Nippon Research Center Ltd (membro della Gallup International Association), risulta che l’87% dei giapponesi non sa che la caccia alle balene viene finanziata con i propri soldi.
L’istituto di ricerca ha effettuato questo sondaggio su un campione di 1501 persone che vanno dai 15 ai 60 anni. Da qui è emerso che sono il 25% quelli che si oppongono alla caccia, mentre il 31% la sostiene, ma solo nelle proprie acque.

Arrivano gli aiuti statali per chi investe nelle energie pulite

energia solare

Finalmente qualcosa si sta muovendo anche in Italia nell’ambito della produzione di energia pulita.
Siccome siamo un paese in cui l’iniziativa personale nelle nuove tecnologie va sempre a rilento, ci ha pensato lo Stato a dare quella spintarella in più che ci farà smuovere.
A fine aprile il Mistero dello Sviluppo Economico pubblicherà un bando per incentivare le piccole e medie imprese a produrre energia alternativa in proprio.

Il meccanismo è molto semplice, già sperimentato in altre nazioni come la Germania o il Giappone, che ultimamente stanno investendo in Italia in queste fonti alternative, anche perchè soprattutto per quanto riguarda il sole noi non siamo secondi a nessuno.
Il bando sarà mirato principalmente alla produzione propria di energia elettrica, tramite pannelli fotovoltaici, ma non solo. Andiamo ad analizzarlo.