Rischi nucleari in caso di terremoto, io non sono favorevole e tu?

Fuga radioattiva nella centrale di Fukushima in Giappone, a seguito del violento terremoto di magnitudo 8.9 che ieri ha squassato il Nord-Est del Paese, scatenando un devastante tsunami sulle coste del Pacifico. La gabbia esterna di contenimento di uno dei reattori si è polverizzata a seguito di una violenta esplosione verificatasi durante le scosse di assestamento, il tetto del reattore è crollato. L’impianto di raffreddamento ha forti problemi di tenuta.

Un’area di 20 km intorno alla centrale nucleare è stata evacuata, 45 mila i residenti sfollati. Le autorità giapponesi invitano la popolazione a barricarsi in casa, chiudendo le finestre. Per proteggersi contro le radiazioni, gli esperti hanno invitato gli abitanti a coprirsi naso e bocca con asciugamani bagnati, a lavarsi le mani appena rientrati a casa e ad evitare di consumare verdure, acqua del rubinetto e cibi freschi per scongiurare potenziali rischi prima che siano compiuti tutti gli accertamenti del caso. Cosa può scatenarsi quando esplode un reattore?

Terremoto nucleare su Fukushima, esplode reattore

Quello che si temeva è accaduto. Quanto anticipato ieri, quando la centrale di Fukushima faceva paura per una possible esplosione, si è avverato. Nelle scorse ore una nuvola di fumo bianco si è sollevata dalla centrale, ripresa a debita distanza dagli elicotteri, segno che la tanto temuta esplosione è avvenuta.

Nonostante le strutture antisismiche più avanzate al mondo, il Giappone non ha retto al terribile terremoto di ieri, le cui scosse continuano ancora oggi, e così delle strutture tanto pericolose quanto delicate come quelle nucleari rischiano di combinare un disastro epocale.

Sisma Giappone, allarme nucleare: 11 le centrali chiuse

Terremoto in Giappone: un violento sisma di magnitudo 8.9, mille volte più intenso di quello che ha devastato L’Aquila il 6 aprile del 2009, uno dei più forti degli ultimi 150 anni, ha colpito il Nord-Est del Paese, provocando decine di vittime e scatenando uno tsunami con onde di dieci metri sulle coste. Una nave con cento persone a bordo è stata travolta dalle acque.

Le autorità rassicurano sul pericolo di fughe radioattive dagli impianti nucleari, ma il governo di Tokyo ha proclamato lo stato di emergenza nucleare, chiudendo 11 centrali.

Biodiversità, al via COP10 il vertice di Nagoya

Il vertice di Nagoya, in Giappone, incentrato sulla biodiversità prende il via oggi e vedrà coinvolti 193 Paesi uniti nello sforzo comune di trovare, tempo fino al 29 ottobre prossimo, soluzioni atte a tutelare la diversità biologica, rispettando gli obiettivi firmati dagli Stati membri della Convenzione (Cbd) siglata diciassette anni fa, incentrati su tre punti cardine:

  1. la conservazione della biodiversità;
  2. l’uso sostenibile delle risorse;
  3. la divisione equa dei benefici derivanti dalle risorse genetiche.

La Conferenza delle Parti sulla Convenzione per la Biodiversità (COP10) è, nella definizione del WWF,

il vertice più importante dell’ultimo decennio per la difesa della ricchezza di vita sulla terra.

The Cove, la mattanza dei delfini in dvd

Un mare malato, insanguinato dalle mattanze, saturo di pesce inquinato da mercurio: è quello che fa da sfondo a The Cove, il film-documentario che ha commosso il mondo ed imbarazzato il Giappone, aggiudicandosi il premio Oscar 2010 della categoria.

Prendi Richard O’Barry, l’ex addestratore, pentito, del delfino Flipper, protagonista della famosa serie tivù. Uno che sa il fatto suo sul sorriso, finto, dei delfini in cattività e che ha promesso di fare qualcosa dopo il suicidio dell’animale, avvenuto a riflettori spenti, tra le sue braccia, e non sullo schermo. Il delfino star che smette, volontariamente, di respirare. Così O’Barry a proposito della morte di Flipper.
Fallo incontrare con Louie Psihoyos, regista, fotografo per il National Geographic, amante degli abissi, di un amore profondo che non poteva che venire a galla in una denuncia urlata, uno sdegno approdato nelle sale di tutto il mondo, persino in Giappone, dopo tante polemiche, passato un po’ in sordina in Italia.

Una balena si arena a piazza di Spagna, Greenpeace protesta contro la riapertura della caccia

caccia balene greenpeaceSingolare protesta di Greenpeace questa mattina a Piazza di Spagna, Roma. Gli attivisti hanno arenato una  balena gigante sulla scalinata di Trinità dei Monti. Il cetaceo, lungo 15 metri, fa da sfondo allo striscione: Le balene non sono in vendita.
In occasione dell’apertura della 62esima riunione della commissione baleniera internazionale (Iwc), che inizia oggi ad Agadir in Marocco, Greenpeace fa sentire la sua voce, esprimendo il suo dissenso contro la riapertura alla caccia commerciale delle balene, che metterebbe a repentaglio la moratoria in vigore da 24 anni.

L’Italia si è sempre dichiarata contraria, ma per l’associazione ambientalista non basta. Occorre, infatti, che il nostro Paese si impegni a denunciare la compravendita di voti all’interno dell’Iwc. Stando ad un’inchiesta realizzata dal Sunday Times, sembra infatti che il voto delle nazioni più povere venga acquistato illecitamente da Paesi interessati alla riapertura della caccia: in primis, manco a dirlo, il Giappone.

Dal Giappone arriva il telefono fatto dal legno di scarto

telefono di legno

Il mondo sembrava essersi dimenticato della tecnologia dei telefonini verdi. Ma dopo un piccolo accenno alla batteria solare, ecco ritornare in voga i cellulari ecologici. Il produttore giapponese di tecnologia wireless NTT DoCoMo ha annunciato giovedì scorso di aver creato due prototipi di telefono costruiti con il legno in eccesso derivante da alberi abbattuti durante le operazioni di disboscamento volti a garantire la buona salute delle piantagioni.

I dispositivi sono stati costruiti attraverso la collaborazione tra due delle maggiori aziende mondiali di prodotti tecnologici come Sharp e Olympus, più tanti alberi, i quali fanno parte di un progetto più grande di riforestazione in Giappone. Il modello “sportivo” del prototipo del telefono portatile è fatto dal legno di cipresso, e va sotto il nome di Touch Wood. Nonostante la costruzione in legno, il corpo è resistente all’acqua, insetti e muffe, grazie alla tecnologia 3D di stampaggio a compressione sviluppato da Olympus.

Il Giappone segue gli Usa nella svolta verde

yukio hatoyama

Ormai è chiaro: per vincere le elezioni bisogna avere un programma ecologista. Ce l’ha fatta Obama, l’ha imitato Yukio Hatoyama, il nuovo presidente del Giappone, appena eletto dopo oltre 50 anni di amministrazione dei conservatori liberaldemocratici. Tra le varie promesse di Hatoyama, dall’uscita dalla crisi alle rivoluzioni in stile-Obama, c’era anche quella che più interessa anche a noi, e cioè l’abbattimento delle emissioni.

Il precedente presidente, Tato Aso, aveva fissato il limite alle emissioni, con un obiettivo troppo modesto viste le tecnologie di cui dispone il Giappone, e soprattutto visto che, in quanto seconda economia mondiale, è un forte inquinatore. L’obiettivo era di abbattere le emissioni dell‘8% entro il 2020. Troppo poco. E così il nuovo presidente ha promesso di diminuirle dall’8 al 25% entro il 2020, anche meglio rispetto a quanto promesso dall’Unione Europea. Vediamo come.

Boom di biciclette in Giappone, scoppia il ciclo-pendolarismo

tokyo-biciclette-manifesto

Due tokioti su tre usano le biciclette, secondo un rapporto diffuso dal governo della Capitale giapponese. Questa primavera, R25, una popolare rivista che si occupa di pendolarismo in bicicletta, ha osservato che questa è ora ufficialmente una tendenza.Questa moda è vista come elegante e sportiva al tempo stesso. Per lo scopo è stata anche coniata una nuova parola giapponese: tsuukin-isuto.  Tsuukin è la parola giapponese per il pendolarismo, a cui si aggiunge il suffisso Isuto (il nostro -ista), ed ecco che nasce: tsuukin-i-su-o-tsuukin ist.

Metropolis ha intervistato il proprietario di Y’s Road, un negozio specializzato in biciclette, con punti vendita in tutta la città. A proposito dei loro dati di vendita, essi si sono definiti come “molto sani” per il momento, alla faccia della crisi. Questo è potuto accadere perché nel frattempo, le vendite di autoveicoli sono crollate del 40% in Giappone nel solo mese scorso. Ma anche se le biciclette sportive non sono a buon mercato, i negozianti non notano corrispondenti cali delle vendite.

Caccia scientifica, moratoria balene a rischio

baleneIslanda e Giappone rischiano di far saltare la moratoria sulla caccia alle balene per scopi commerciali. L’allarme è stato lanciato in questi giorni da Greenpeace, dopo la notizia di una richiesta per la riapertura della caccia alle megattere, che verrà presentata dalla Danimarca, per conto, della Groenlandia, sul tavolo della 61/a sessione annuale della Commissione baleniera internazionale (Iwc), che si riunisce dal 22 al 26 giugno a Madeira in Portogallo.

Le megattere sono specie protetta dal 1963 e fungono da modelle per il whale watching. A quanto pare, la Groenlandia vorrebbe poter cacciare 10 megattere all’anno in acque territoriali europee per motivi di sussistenza. Ma, sempre secondo Greenpeace, si tratterebbe di motivazioni false, perchè gli esemplari uccisi ogni anno dalle popolazioni locali soddisfano appieno il fabbisogno del Paese, tanto da non sfruttare nemmeno la totalità delle quote consentite. Ma a preoccupare gli animalisti è soprattutto la ripresa della caccia in Giappone e Islanda.

In Giappone scattano gli eco-punti sugli elettrodomestici

I giapponesi, si sa, per quanto riguarda l’ecologia (e non solo) stanno sempre più avanti rispetto al resto del mondo. Mentre in Italia vengono reintrodotti gli elettrodomestici non efficienti e le lampadine ad incandescenza, la tendenza del resto del mondo, e soprattutto in quello nipponico, è contraria, e cioè si tende a favorire l’economia “verde”.

Per questo dal prossimo 15 maggio, in tutto lo stato del Giappone, nei negozi di elettrodomestici sarà possibile ricevere una eco-card, una tessera per la raccolta punti che non si baserà sul prezzo, ma su quanto il prodotto che acquisteremo sarà ecologico.

In pratica, per favorire l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, i futuristici televisori di ultima generazione (quelli con la predisposizione al digitale terrestre), ma anche frigoriferi, lavatrici, climatizzatori e quant’altro, se avranno ottenuto il certificato che attesta la loro efficienza energetica, potranno regalare una percentuale del loro valore (dal 5 al 10%) al loro acquirente. Una volta accumulata una certa soglia, essa sarà spendibile dalla prossima estate in poi per l’acquisto di prodotti non ancora specificati. Ma vien da sè che saranno senza dubbio ecologici.

Perché le energie rinnovabili dovrebbero farci uscire dalla recessione?

Il Nikkei Business Publications ha recentemente annunciato i risultati di un sondaggio condotto in Giappone effettuato su 1.300 ingegneri del settore manifatturiero, l’attuale leader, se così si può definire, della recessione globale. Essi sono stati invitati a rispondere a difficile domande circa l’impatto della recessione e le misure per farvi fronte.

Sorprendentemente (non tanto per noi ma per la classe dirigente odierna) uno schiacciante numero, la maggioranza di essi, pensa che le celle solari, elettriche, a combustibile, i veicoli ibridi e l’energia eolica potrebbero fornire le scoperte di cui abbiamo bisogno per uscire dalla crisi. I risultati hanno mostrato una forte fiducia degli ingegneri di progettazione e di fabbricazione del Giappone della solida infrastruttura industriale e tecnologica di alto livello, la Nikkei:

La chiave per rompere l’andamento della recessione è lo sviluppo di celle solari, veicoli elettrici, e settore agricolo/alimentare, in ordine decrescente.