22 maggio: giornata mondiale della biodiversità

aquila

Oggi si celebra anche in Italia, nel silenzio più assoluto, la giornata mondiale della biodiversità. Una giornata voluta fortemente dal WWF e da Legambiente per ricordare a tutti quanto importante sia questa parola che per molti è sconosciuta, e quanto sia fondamentale per il futuro dell’umanità.

Biodiversità non significa soltanto varietà animale. Comprende anche il mondo vegetale, e sotto accusa quindi è il fenomeno della deforestazione, che lentamente sta facendo sparire dal mondo alcune delle specie vegetali più rare. Un esempio? Un secolo fa in Italia avevamo 8.000 tipi diversi di frutta, oggi solo duemila. E non si può stare di certo allegri visto che, secondo Biodiversity international, sono a rischio le famose arance di Catania, le ciliege di Pavia, ma anche delle razze di anguria, limoni, e addirittura anche pere e mele, i frutti più comuni che rischiano di sparire dalle nostre campagne.

Da non dimenticare però anche il rischio che corrono gli animali. Sono circa un centinaio le specie che in Italia rischiano di sparire, e non si tratta di animali rari, ma di aquile, orsi, stambecchi e lupi, fino anche alla famosa tartaruga caretta caretta, la foca monaca, il muflone e tanti altri.

G8: il ministro dell’ambiente brasiliano attacca: “Respinte le misure concrete”

Come abbiamo potuto vedere negli articoli precedenti a questo, durante tutto il g8 di Siracusa si sono usate tante belle parole come tutela della biodiversità, incremento nell’utilizzo delle energie rinnovabili, taglio delle emissioni di CO2, ecc. Ma poi, come spesso accade in politica, queste parole sono rimaste tali, e non si sono presi provvedimenti concreti per raggiungere quegli obiettivi.

Un impegno il Ministro dell’Ambiente del Brasile, Carlos Minc, l’aveva proposto. Anzi, più di uno, ma di fronte alla concretezza, molti “grandi capi” sono scappati a gambe levate. Dopo la chiusura del meeting la nostra Ministra Prestigiacomo si è affrettata a precisare che le proposte di Minc sono rimaste tra le possibili soluzioni “da discutere“, ma che non sono state inserite nelle conclusioni o negli impegni da prendere. Minc intanto, da parte sua, si dice deluso del trattamento, anche perché il suo Paese, da sempre al centro di molti problemi legati all’ecologia, sta prendendo già da qualche tempo delle misure per contrastare l’inquinamento e la deforestazione, ma vista la reticenza degli altri Paesi, si sente un po’ isolato. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

G8: ecco la carta di Siracusa sulla biodiversità

A 24 ore dalla chiusura dei lavori del g8 di Siracusa, ecco diffuso il comunicato ufficiale sull’accordo trovato dai ministri dell’ambiente dei Paesi partecipanti (Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Russia) insieme ad altri ministri che hanno accompagnato i lavori (Australia, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Egitto, India, Indonesia, Messico, Repubblica di Corea, Sud Africa, Svezia), i quali si sono assunti l’impegno di perseguire politiche planetarie in favore dell’ambiente, ed in particolare della biodiversità.

Il documento ufficiale è possibile consultarlo tramite questo link. Noi intanto proviamo a riassumere i 24 punti fondamentali su cui si basa l’accordo. Essi partono tutti dalla premessa di riconoscere l’importanza della biodiversità (la quale non è una cosa scontata, visto che sono in molti a darle poca importanza), dalla volontà di porre le basi per uno sviluppo parallelo dell’economia con l’ambiente, e per una partenza da un punto comune per i prossimi trattati, come quello di Copenaghen o di Hokkaido.