C’era grande attesa per la diretta streaming dell’esperimento sulla fusione fredda oggi al laboratorio Defkalion di Milano. L’attesa era grande poiché, come è noto, sul tema della fusione nucleare “fredda” si dibatte da anni tra sostenitori entusiasti e scettici che ritengono le dimostrazioni pratiche poco chiare, se non addirittura truffaldine.
fusione nucleare
Fusione fredda in diretta, il 22 luglio 2013 l’esperimento in streaming
Fusione fredda in diretta: lunedì 22 luglio 2013 l‘esperimento del laboratorio Defkalion Europa, a Milano, sarà trasmesso in streaming alle ore 12 e sarà visibile a tutti attraverso Triwu.it. La curiosità
Fusione nucleare, simulazione dimostra che è possibile
Torniamo a parlare di nucleare, non per riferirvi di qualche incidente o per dimostrare quanto sia pericoloso, ma per parlare di una forma diversa dalla fissione che usiamo oggi, e cioè la fusione nucleare. In linea teorica questa strategia, che per intenderci è quella che fa brillare le stelle, è conosciuta da decenni, ma ancora nessuno era riuscito a metterla in pratica in sicurezza sulla Terra. Un recente studio effettuato in New Mexico però ora ci dà nuova speranza.
Fusione nucleare: avviato progetto che risolverà il problema energetico entro il 2020
La fusione nucleare, questa quasi mitica forma energetica che, dicono, dovrebbe risolvere tutti i problemi energetici mondiali, ha cominciato a muovere i primi passi verso la sua concretizzazione, dopo tanti dibattiti fatti solo sulla carta. Mentre si continuano a spendere miliardi di euro nella fissione nucleare, questa nuova tecnologia si calcola che potrebbe generare 500 milioni di watt di energia entro il 2020. Cifre che nessuna centrale, rinnovabile o meno, potrebbe mai nemmeno sognare.
Centrale nucleare Fukushima, gli scenari della contaminazione
Ne parla all’Ansa il professor Mauro Liberatore, esperto di medicina nucleare dell’Università La Sapienza di Roma, dei rischi di una contaminazione da fuga radioattiva per gli abitanti nell’area della centrale di Fukushima e zone limitrofe.
Liberatore spiega che in questi casi sono tre gli elementi determinanti: lo Iodio 131 (I-131), il Cesio 137 (Cs-137), e lo Stronzio 90 (Sr-90).
A dosi elevate possono scatenare l’insorgenza di tumori, maggiore è la dose di radiazioni assorbita, più alto è il rischio. In molti si saranno chiesti perché alla fetta di popolazione potenzialmente a rischio siano state distribuite pillole di iodio. A questa domanda risponde il professor Paolo Vitti, dell’Istituto di Medicina Nucleare di Pisa:
La contaminazione da radiazioni avviene principalmente in due modi, per irradiazione diretta o per ingestione di cibi contaminati. Le pillole di iodio stabile servono a saturare la tiroide impedendo che venga contaminata dallo iodio instabile che danneggia la cellula a livello di DNA facilitando così l’insorgenza di tumori.