Fukushima, fusione nel reattore uno?

Fukushima, il combustibile nel reattore uno potrebbe essersi fuso. A lanciare l’allarme è stata questa mattina la stessa Tepco, azienda che gestisce l’impianto giapponese in avaria ormai da mesi. Secondo quanto dichiarato dai gestori della centrale, il combustibile nucleare che si trova all’interno del reattore numero uno potrebbe aver subito dei danneggiamenti, a causa dei quali si sarebbe parzialmente fuso e sbriciolato.

A provocare il potenziale danno avrebbe inciso, senza alcun dubbio, la mancata refrigerazione dovuta al sistema di raffreddamento in tilt, emergenza che avrebbe lasciato il combustibile all’asciutto. All’interno del contenitore di pressione, hanno spiegato infatti i tecnici, il livello di acqua è stato registrato ad un’altezza alquanto inferiore al tasso ritenuto sinora presente.

Nucleare Giappone, Greenpeace: “Evacuare la popolazione”

Giappone, centrale di Fukushima: Greenpeace chiede l’evacuazione della popolazione. I tecnici dell’associazione, in loco da giorni, hanno infatti registrato livelli di radioattività elevati nel villaggio di Iitate, localizzato a 40 km a Nord-Ovest dall’impianto in avaria.

Esattamente i livelli di contaminazione rilevati dalla squadra di radioprotezione, sfioravano i 10 micro Sievert per ora (S/h). Benché i confini dell’area di evacuazione distino 20 km da Iitate, la radioattività è talmente alta da poter rappresentare un immediato pericolo, specie per soggetti sensibili come donne incinte e bambini.

Nucleare: Fukushima a rischio fusione, radioattività dell’acqua oltre 1000 volte superiore alla norma

La situazione della centrale di Fukushima continua ad essere un rebus irrisolvibile per le autorità giapponesi. Gli alti livelli di radioattività registrati nelle acque del reattore 2 negli ultimi giorni potrebbero essere collegati ad una “fusione parziale ma temporanea delle barre di combustibile nucleare”. E’ quanto afferma Yukio Edano, ormai diventato il volto pubblico del Governo nell’emergenza nucleare.

Uno stato di emergenza che, in quanto temporaneo, si spera possa rientrare, ma sembra difficile che ciò possa accadere in breve tempo dato che gli operai non possono avvicinarsi al reattore a causa della pericolosità di quelle acque. Per non fare la fine dei due colleghi ricoverati per aver lavorato con i piedi nell’acqua talmente tossica da aver persino attraversato gli stivali e le tute, ora i lavoratori rimangono a distanza di sicurezza e tentano di agire tramite i sistemi d’emergenza meccanici, ma allo stato attuale nessuno sa se qualcosa, qualsiasi cosa, funzionerà.

Centrale nucleare Fukushima, cemento armato sul reattore

Centrale nucleare di Fukushima: dopo i cannoni che sparavano acqua, gli elicotteri che tentavano di avvicinarsi a tutti i costi ai reattori surriscaldati, l’acqua di mare, il tentativo di ripristino dei sistemi di raffreddamento con generatori di elettricità provvisori, l’ultima spiaggia, l’ennesimo disperato tentativo di arginare le fughe radioattive è nel seppellire il reattore nel cemento armato.

E’ trascorsa una settimana dal devastante terremoto di magnitudo 8.9 della scala Richter che ha scosso il Nord-Est del Giappone, scatenando un violento tsunami sulle coste del Pacifico. Centinaia i morti accertati, migliaia i dispersi. I soccorsi resi ancora più difficoltosi dalla mancanza di elettricità e dalle macerie che hanno seppellito interi paesi. L’attenzione del mondo, in queste ore, più che proiettata verso il sisma, il passato, e i suoi danni, è tutta rivolta agli scenari futuri e potenzialmente disastrosi che potrebbero aprirsi alla centrale di Fukushima.