La scoperta è tutta italiana, ma finanziata e realizzata all’estero. Nell’ennesimo esempio di fuga di cervelli, riportiamo la scoperta fatta dalla ricercatrice Maria Capovilla che sin dal 1987, l’anno della sua laurea, annunciava al mondo che gli insetti ed in particolare gli afidi, i parassiti delle piante, sono in grado di trasformare la luce solare in energia, come fanno le piante attraverso la fotosintesi clorofilliana.
fotosintesi
La foglia artificiale che produce energia
Produrre energia da una foglia artificiale in grado di mimare la fotosintesi. Ci sono riusciti al MIT, Massachussetts Institute of Technology. L’annuncio della creazione di una cella solare in miniatura è arrivato la scorsa settimana nell’ambito del 241esimo National Meeting della American Chemical Society.
Lo scienziato David Nocera spera che la sua invenzione possa trasformare le case in piccole stazioni produttrici di energia, garantendo l’autosufficienza energetica alle abitazioni.
Riscaldamento globale, NASA riconsidera il ruolo delle piante nel raffreddamento
Mentre a Cancun la conferenza ONU è ormai agli sgoccioli e si attendono risultati, se non perfetti, almeno incoraggianti per quanto riguarda la riduzione delle emissioni globali e gli altri temi in gioco, la NASA spiega che, in un mondo con livelli atmosferici di CO2 raddoppiati, si potrebbe ottenere un effetto di raffreddamento incrementando considerevolmente il numero di piante ed alberi. Una misura concreta per porre un freno e limitare i danni del riscaldamento globale.
Secondo il modello climatico elaborato dall’Agenzia spaziale USA l‘effetto di raffreddamento sarebbe pari a -0,3 gradi centigradi (C) (-0,5 Fahrenheit (F) a livello globale e -0,6° C (-1,1 F) nelle aree interessate dall’incremento di vegetazione.
Lahouari Bounoua, del Goddard Space Flight Center di Greenbelt, è l’autore principale dello studio pubblicato il 7 dicembre scorso sulla rivista di divulgazione scientifica Geophysical Research Letters.
CO2 (anidride carbonica)
CO2
La CO2, o anidride carbonica, è un composto chimico formato da due atomi di ossigeno ed uno di carbonio. Chiamato anche biossido (o diossido) di carbonio, viene emesso tramite respirazione dalle piante, dagli animali e dagli esseri umani, o con altre forme di inquinamento, alcune legate alle attività umane, altre a processi naturali. Si tratta di un gas a temperatura e pressione standard ed è presente nell’atmosfera terrestre di cui compone lo 0,039% o 388 ppm (parti per milione).
Tutte le forme di vita che respirano, prendono Ossigeno (O) ed espirano anidride carbonica (CO2). Le piante assorbono la CO2 e la utilizzano nel processo di fotosintesi, emettendo a loro volta ossigeno. Mentre l’ossigeno è usato nella respirazione cellulare, l’anidride carbonica è il suo prodotto di scarto. Il biossido di carbonio e l’ossigeno si muovono attraverso l’ecosistema nel percorso chiamato Ciclo carbonio-ossigeno.
Due invenzioni canadesi renderanno il solare più efficiente e meno costoso
Grazie a due tecnologie messe a punto dal professor Benoît Marsan e dal suo team alla Université du Québec à Montréal (UQAM), Dipartimento di Chimica, il futuro scientifico e commerciale delle celle solari potrebbe essere totalmente rivoluzionato. Il professor Marsan ha messo a punto le soluzioni per due problemi che, negli ultimi venti anni, hanno ostacolato lo sviluppo di celle solari efficienti e accessibili a tutti. I suoi risultati sono stati pubblicati in due riviste scientifiche, il Journal of American Chemical Society (OCCAR) e Nature Chemistry.
La prima soluzione riguarda il potenziale non sfruttato dell’energia solare. La Terra riceve più energia solare in un’ora di quanto tutto il pianeta attualmente consuma in un anno. Purtroppo, nonostante questo enorme potenziale, l’energia solare è poco sfruttata. L’energia elettrica prodotta dalle celle solari convenzionali, composte da materiali semiconduttori come il silicio, è di 5 o 6 volte più costosa rispetto alle fonti energetiche tradizionali, come i combustibili fossili o l’energia idroelettrica. Nel corso degli anni, numerosi gruppi di ricerca hanno tentato di sviluppare una cella solare che sarebbe sia efficiente in termini di energia che poco costosa da produrre.
Energia elettrica dalla fotosintesi grazie ad una cella a biocombustibile
Un team di scienziati francesi è riuscito a trasformare l’energia chimica generata dalla fotosintesi in energia elettrica attraverso lo sviluppo di una cella a biocombustibile. Questa innovativa tecnologia offre una nuova strategia per convertire l’energia solare in energia elettrica in modo ecocompatibile e rinnovabile. Inoltre, la cella a biocombustibile potrebbe avere importanti applicazioni mediche.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Analytical Chemistry.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. La fotosintesi è il processo attraverso il quale le piante convertono l’energia solare in energia chimica. In presenza di luce visibile, anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O) si trasformano in glucosio e O2 nel corso di una complessa serie di reazioni chimiche. I ricercatori del Centre de Recherche Paul Pascal (CNRS) hanno sviluppato una cella a biocombustibile che funziona utilizzando i prodotti della fotosintesi (glucosio e O2) ed è costituita da due elettrodi con enzimi modificati.
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