deforestazione Amazzonia

Deforestazione, in Amazzonia raggiunge +26%

deforestazione AmazzoniaLa deforestazione in Amazzonia sta crescendo vertiginosamente e solo nel semestre compreso tra il mese di agosto 2012 e il mese di febbraio 2013 ha distrutto 1.695 km di foresta. L’aumento del fenomeno è del +26% rispetto all’anno scorso e le conseguenze rischiano di avere ripercussioni per l’intero Pianeta.

deforestazione amazzonia -23% un anno

Deforestazione, l’Amazzonia ridotta di un altro 23% nell’ultimo anno

deforestazione amazzonia -23% un annoUna prima stima della perdita di foreste nell’Amazzonia nel periodo agosto 2011-agosto 2012 ha fatto registrare un -23%. Nonostante le politiche di conservazione e la lotta al taglio abusivo delle foreste, più di un quinto della restante foresta Amazzonica è stato perso nell’ultimo anno. I dati, ancora provvisori, provengono dalle fotografie satellitari all’interno del progetto dello Stato brasiliano per la conservazione di uno dei polmoni del pianeta.

deforestazione presidente Brasile perdona distruttori foresta amazzonica

Deforestazione, il presidente del Brasile perdona i distruttori dell’Amazzonia

deforestazione presidente Brasile perdona distruttori amazzoniaDa anni i vari Governi brasiliani che si sono succeduti hanno lottato strenuamente contro la deforestazione illegale del più grande polmone della Terra, la foresta Amazzonica. Ora però che finalmente stava per entrare in vigore una legislazione dura, il presidente Dilma Rousseff ha deciso di alleggerirla un po’. In questo modo tutti gli sforzi che si fanno per proteggere l’area del Rio delle Amazzoni in cui non si può quasi più tagliare nemmeno un albero legalmente, ma dove tutto viene fatto ormai illegalmente, vengono vanificati.

Le nuove 7 meraviglie del mondo quasi tutte asiatiche

Se per diversi decenni le 7 meraviglie del mondo, dalle Piramidi alla Grande Muraglia, sono state sempre le stesse, nell’Era di Internet c’è chi ha voluto mescolare un po’ le carte, ed ha chiesto alla popolazione di internauti di votare le proprie meraviglie. Ma non si è trattato stavolta di votare le più belle opere della storia umana, ma di quelle della natura, visto che si chiedeva agli utenti di votare le 7 meraviglie naturali.

Amazzonia, ucciso l’ottavo ambientalista per le proteste anti-deforestazione

A qualche migliaio di chilometri da noi, in Sudamerica, si sta combattendo una guerra senza che il mondo ne sappia nulla. Ci troviamo in Brasile in uno dei polmoni del pianeta, la foresta Amazzonica, che il Governo afferma di voler difendere, ma solo a parole. Da tempo infatti è in atto una deforestazione selvaggia che va al di fuori delle leggi e che però non sta bene alle popolazioni locali che protestano e, a volte, hanno la peggio.

Deforestazione: persi oltre un milione di km quadrati di foreste in 5 anni

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Tutti gli organismi internazionali che fotografano la situazione ambientale giungono sempre alla stessa conclusione: prima dell’inquinamento, prima della perdita della biodiversità e prima del problema energetico, il vero dramma che sta vivendo l’uomo è la perdita di foreste. Si tratta di un processo avviato già qualche decina di anni fa, ma ormai in continua evoluzione tanto che nemmeno le molte iniziative prese a tutela dell’ambiente sembrano fermare.

Secondo quanto riportano i ricercarcatori delle Università del South Dakota e di Syracuse (New York), nella loro ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States (PNAS), l’ammontare della perdita di foreste, a livello globale, considerando solo gli anni che vanno dal 2000 al 2005 è spaventosa: 1.011.000 km quadrati di aree verdi perse, il 3,1% delle foreste mondiali. Basti pensare, per avere un’idea della grandezza di tali numeri, che questa cifra corrisponde a 3 volte la superficie dell’Italia.

La deforestazione della foresta Amazzonica si è dimezzata nel 2009

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Finalmente una buona notizia: la deforestazione in Amazzonia è scesa del 51% nel periodo che va dall’agosto 2009 al febbraio 2010 rispetto allo stesso periodo 2008-2009, secondo i dati diffusi questa settimana dall’Istituto Nazionale Brasiliano per la Ricerca Spaziale (INPE). Gran parte del progresso è dovuto alla recente istituzione del Brazil Green Arch, Legal Land Program. Il successo di tale programma offre nuove speranze in quanto, se funziona in Brasile, potrà essere replicato in altre parti del mondo.

Dieci mesi fa, il Brasile ha iniziato ad attuare il suo programma contro la deforestazione. Secondo l’INPE, dei 43 comuni con i più alti tassi di deforestazione in Amazzonia, 12 hanno visto i loro tassi diminuire di più dell’80% rispetto al periodo compreso tra agosto 2008 e febbraio 2009, e altri 18 comuni hanno sperimentato un tasso di riduzione della deforestazione tra il 54 e l’80%. Solo un comune ha mostrato un aumento del 34%. L’obiettivo del programma è quello di ridurre la deforestazione dell’80% entro il 2020.

L’urbanizzazione mette a rischio le foreste amazzoniche

foresta AmazzonicaL’urbanizzazione potrebbe avere impatti imprevisti sulle sorti già compromesse della foresta amazzonica, lasciando aree forestali vulnerabili allo sfruttamento da parte di estranei. E’ quanto afferma un recente studio pubblicato sulla rivista Conservation Letters.

Conducendo indagini sul campo nel corso di 10.000 chilometri di viaggio lungo i fiumi dell’Amazzonia, Luke Parry della Lancaster University ha scoperto che c’è un netto calo negli insediamenti rurali, che però non è stato accompagnato da un calo nello sfruttamento della fauna e delle risorse forestali. Il che indica che le popolazioni urbane prelevano un pesante tributo dalle foreste lontane attraverso la caccia, la pesca, il disboscamento e la raccolta.

La deforestazione in Amazzonia continua a ritmi elevatissimi

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Durante il COP15 di Copenaghen, all’inizio di questo mese, il Brasile si è distinto tra le nazioni in via di sviluppo per il suo coraggioso impegno nel ridurre le emissioni di carbonio e ridurre la deforestazione della foresta Amazzonica, ed è stato forse il più deluso dai risultati. L’anno scorso, il Brasile si era impegnato a ridurre la deforestazione dell’80% entro il 2020, e sembrava che fosse sulla buona strada per realizzare tale obiettivo: il tasso di deforestazione era sceso al 64% rispetto al 2005.

Lo scorso novembre, tuttavia, mentre il mondo si preparava alla conferenza di Copenaghen, e mentre il Brasile si preparava a fare la sua parte per trovare una soluzione ai cambiamenti climatici, 75 chilometri quadrati di foresta amazzonica sono stati distrutti.

Lula annuncia il taglio di emissioni del Brasile e avvia una nuova politica per salvare l’Amazzonia

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Il presidente brasiliano Lula ha promesso nella giornata di ieri che il suo Paese avrebbe ridotto le sue emissioni di CO2 dal 36,1% al 38,9% entro il 2020, assicurandosi così un posto come protagonista tra i leader al COP15. Con il suo modo di fare piuttosto “colorito”, ha sostanzialmente evitato un’attenta e pacata discussione politica, adottata da molti suoi colleghi, quando si parla di soluzioni al cambiamento climatico, colpendo con un tono serio e forte sulla questione che lo ha reso popolare tra gli ambientalisti.

Ha parlato in difesa della foresta pluviale della propria nazione, l’Amazzonia, perché vuol tutelare la sua funzione vitale per l’ecosistema globale, prendendo iniziative per rapidamente porre fine alla deforestazione. Finalmente un’iniziativa politica decisa in materia ecologista. Peccato però che i comportamenti politici visti a Copenaghen non vadano nella stessa direzione, e per ora abbia annunciato un’amnistia per coloro che non rispettano la legge.

Scandalo in Brasile: tremila imprese fornivano legno da foreste protette in tutto il mondo

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Il Brasile è uno dei Paesi maggiormente sotto la lente d’ingrandimento della comunità internazionale a proposito della lotta ai cambiamenti climatici. Responsabile della maggiore deforestazione del mondo, a causa della continua distruzione della foresta Amazzonica, l’enorme Stato sudamericano non ha ratificato finora nessun trattato internazionale, accettando le linee di principio soltanto con molte riserve. Da oggi potrebbe essere accusato di un problema in più.

Se state cercando di acquistare dei prodotti che utilizzano legname sostenibile, materiale cioè che, nonostante sia proveniente dal Brasile, abbia ottenuto le autorizzazioni e adottato le norme ecologiche, soprattutto se originario dello Stato di Pará, potreste avere una brutta sorpresa. Mongabay, uno dei blog più attenti all’ambiente, segnala che un procuratore federale brasiliano ha avviato un’inchiesta su alcune società carioca sospettate di raccolta illegale di legno da aree protette proprio in quello Stato. Dopo aver raccolto illegalmente il legname, secondo gli investigatori, questo veniva fatto arrivare negli Stati Uniti dove otteneva l’eco-certificazione, e da cui poi veniva spedito nell’Unione europea e nei mercati asiatici.

Nasa World of Change: ecco come abbiamo cambiato la Terra in pochi anni

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Il nostro Pianeta esiste da miliardi di anni, e tutti gli sconvolgimenti che ci sono stati, sono avvenuti tutti per cause naturali ed in periodi lunghi milioni di anni. Solo una cosa poteva cambiare questa tendenza, l’uomo, che è stato capace nel giro 10-20 anni di distruggere tutto intorno a sè.

In occasione del decimo anniversario dell’osservatorio terrestre della Nasa, l’agenzia spaziale americana ha deciso di pubblicare sul proprio sito internet le crude immagini che ritraggono una creature sofferente e morente: la Terra. La prima è la più terribile, ed è quella pubblicata sopra. Si tratta del buco dell’ozono fotografato alla sua prima rilevazione, nel 1979, e alla sua ultima, nel 2008. In meno di 30 anni si può notare come il forellino che c’era sull’Antartico è diventato una voragine, il che spiega come mai i ghiacciai del mondo si stiano sciogliendo con questa velocità.