Foche e leoni marini simpatici (gallery)

foca simpatica gallleryLe foche e le otarie, dette comunemente leoni marini, appartengono entrambi alla famiglia dei Pinnipedi ma il loro destino è ben diverso: le foche rischiano l’estinzione e i leoni marini, no; anche se in passato si sono verificate delle situazioni particolari che hanno causato la morte di centinaia di esemplari lungo le coste del Pacifico.

Mar Mediterraneo, foca monaca, capodoglio e delfino a rischio

Un nuovo studio dell’Unione mondiale per la conservazione della natura conferma il grave rischio d’estinzione nelle acque del Mar Mediterraneo per le specie foca monaca, capodoglio e delfino comune. Non si registrano, purtroppo, miglioramenti nelle condizioni di queste specie, a causa della mancanza di rigorose leggi e di forti iniziative volte alla loro protezione.

Ecosistemi a rischio: individuate 13 aree nell’Artico

Le 13 aree più a rischio per la biodiversità e il patrimonio naturalistico si trovano nell’Artico, tra esse lo Stretto di Bering e la costa del Mare di Barents. Nel circolo polare artico l’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) ha individuato 77 aree da tutelare.

Nel rapporto annuale, pubblicato oggi, si evince che gli ecosistemi marini più ricchi del Polo Nord sono a rischio a causa del riscaldamento globale del Pianeta che favorisce lo scioglimento dei ghiacciai marini e l’acidificazione degli oceani. A queste cause si aggiungono ora anche attività umane prima non presenti nell’area e in grande espansione, come la pesca e i trasporti marittimi, l’esplorazione per cercare gas e petrolio nei fondali artici. Tra gli effetti più imminenti ci sarà la perdita della fauna selvatica dell’artico: orsi polari, balene, trichechi, foche ed uccelli.

Foche, un massacro con licenza di uccidere

Come ogni anno la Primavera da stagione di risveglio alla vita si trasforma in un incubo per le foche canadesi, perseguitate, bastonate, scuoiate vive dal loro peggior predatore: l’uomo. Rimasto cacciatore, più che per sopravvivenza, per perpetrare un hobby cruento: l’assassinio più infame e violento che si possa immaginare, ai danni di migliaia di adulti e cuccioli di foca, indifesi, con gli occhi sbarrati dal terrore. Lo sguardo perso, strappato del diritto di vivere, si svuota dell’anima e va incontro ad una morte dolorosa, lenta, tra le più atroci sofferenze.

La mattanza inizia ogni anno alla fine di marzo. Il 97% delle foche uccise ha meno di tre mesi di vita. Gli animali non vengono finiti, ma lasciati soffrire, feriti e agonizzanti. Spesso vengono scuoiati, impalati su dei ganci e trascinati sul ghiaccio mentre sono ancora vivi. I veterinari affermano che morire così è disumano. Disumano come questo massacro.

Inquinamento costiero mette a rischio le foche

Tempi duri per le foche. Oltre alla cruenta mattanza che si ripete ogni anno a Primavera, a preoccupare è l’inquinamento delle acque costiere, dannoso per gli animali. L’organismo degli esemplari di Phoca vitulina che vivono negli estuari o lungo le coste risulta infatti altamente contaminato.

A dirlo è un recente studio europeo pubblicato sul Marine Pollution Bulletin, a cui ha partecipato attivamente soprattutto la Spagna, e i cui risultati avvertono del pericolo che corrono questi mammiferi nei porti di tutta Europa.

Foche salve, arriva l’embargo dell’Unione europea

Il 20 agosto 2010 l’Unione europea ha dato il via all’embargo dei prodotti derivati dalle foche. Si tratta di carni, pelli per pellicce, ma anche di olio e organi, senza dimenticare le molto ricercate capsule di omega 3.

Il bando all’import di prodotti derivati dalla caccia dei pennipedi arriva dopo l’embargo deciso nel 2009 dalla Commissione europea ed entrato in vigore solo da alcuni giorni, ma con delle eccezioni.

Foche canadesi, previsto un nuovo massacro

cucciolo foca grigiaE’ solo un’ipotesi, ma é talmente raccapricciante da aver sollevato le immediate proteste di media ed ambientalisti canadesi. Siamo nell”isola di Sable, una tra le riserve naturali più ricche e suggestive del Canada tanto che le autorità vorrebbero farne un parco nazionale.
C’è in previsione il massacro di 220 mila esemplari di foche, sulla costa Est del Canada, al largo del porto di Halifax. E se si pensa che in totale la colonia é composta da 300 mila foche grigie, non si può che convenire che si tratti di vero e proprio genocidio.

Un omicidio di massa premeditato per rispondere alle lamentele e alle difficoltà economiche dei pescatori della zona. Da anni lamentano che le foche facciano incetta di merluzzi per cibarsi e che nelle reti da pesca ci sia un bottino troppo magro.

Gli orsi polari stanno morendo di fame

Nuovo allarme per gli orsi polari, anche se in realtà la soglia di guardia degli scienziati non si è mai abbassata e i mammiferi dei ghiacci non hanno mai cessato di essere in pericolo. Stavolta a preoccupare gli esperti è la dilagante denutrizione registrata su un vasto campione di esemplari, causata dallo scioglimento dei ghiacciai in conseguenza dell’aumento delle temperature.

Le lastre di ghiaccio sempre più sottili, sempre più frammentarie e il riscaldamento delle acque che provoca una diminuzione anche nella fauna ittica, mettono a rischio l’approvvigionamento alimentare degli orsi, che risultano denutriti e provati dalla caccia infruttuosa. Pensate che il numero di orsi sottoalimentati è triplicato negli ultimi 20 anni.

Allarme WWF: tra 50 anni non ci sarà più biodiversità

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I numeri cominciano a farsi preoccupanti: negli ultimi 35 anni abbiamo perso già un terzo della biodiversità su tutto il pianeta. I dati provengono da una ricerca fatta dal WWF, che da anni sta tentando in tutti i modi di preservare zone e parchi naturali proprio per proteggere le specie di animali e piante in via d’estinzione.

Le cause principali sono tre: prima di tutto, la distruzione degli ambienti. Molte specie animali, che per millenni hanno vissuto tranquillamente nelle loro oasi, adesso se le vedono sottratte a causa dell’invasione umana che gli sta letteralmente togliendo il terreno da sotto i piedi.
La seconda causa è il cambiamento climatico, dovuto ovviamente all’inquinamento, che sta facendo estinguere numerose specie di piante e pesci; e infine il commercio della carne e delle pelli, che miete vittime soprattutto tra le balene e le foche.

Primavera, stagione di risveglio alla vita: non per le foche, riparte la crudele mattanza in Canada

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La Primavera sopraggiunge, con il suo richiamo alla vita per molte specie animali. Questo secondo il naturale corso della Natura, ma l’intervento dell’uomo rende crudele il più dolce dei risvegli.
In Canada riapre come ogni anno a Primavera il terribile massacro delle foche, che vede vittime migliaia di cuccioli appena nati, considerati prede privilegiate per l’alto valore della pelliccia. La mattanza è autorizzata e legalizzata dal Department of Fisheries and Ocean Canadese, che ha già consentito negli ultimi quattro anni l’uccisione di più di un milione e trecentomila esemplari.

La lotta per la sopravvivenza si fa sempre più dura per questi teneri ed indifesi animali marini. Il surriscaldamento globale che provoca lo scioglimento dei ghiacciai mette a rischio i cuccioli appena nati. Essendo infatti la superficie del pack molto più sottile e fragile del dovuto, molto spesso accade che ceda sotto il peso dei piccoli mammiferi e che essi precipitino nelle acque ghiacciate e muoiano affogati, essendo ancora incapaci di nuotare.
Se poi riescono a sopravvivere alla morte, in agguato un altro nemico ancora più temibile: l’uomo. Per il 2008 sono state condannate a morte 275000 foche, questa la cifra consentita dalla legge. Senza contare le migliaia di uccisioni non regolamentate ed illegali che avvengono ogni anno!