mobilità fiumi canali

Ecologia, l’Europa propone trasporti verdi su fiumi e canali

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Per migliorare la qualità delle città europee e promuovere una nuova mobilità sostenibile la Commissione europea ha proposto di incentivare il trasporto delle merci su fiumi e su canali: si tratta di vie molto più sicure e a minor impatto ambientale. Per questo bisogna investire sulla navigazione interna e sulla riduzione delle emissioni inquinanti.

Pulizia dell’Arno a Firenze, sommozzatori al lavoro

firenzeIeri, 18 luglio 2013, è stato dato il via alla campagna di pulizia del fiume Arno a Firenze. Come ben sanno gli abitanti del bellissimo capoluogo toscano, il fiume ha davvero bisogno di una ripulita. Si pensi che tra i primi oggetti ripescati dal fondo si trovano un copertone, una bici (neanche tanto vecchia) e una transenna.

Siccità, allarme in Maremma per la salinità riscontrata nei fiumi

Le conseguenze della grande siccità dell’estate 2012 continuano a emergere. I fiumi maremmani, l’Ombrone in particolare, stanno diventando salati a causa dell’acqua marina che risale i fiumi in secca. E ora molte specie sono a rischio, anche quelle del Parco naturale dell’Uccellina.

India, il delta del Gange sta lentamente sparendo ingoiato dal mare

Un grande studio del professor Kalyan Rudra è stato di recente presentato a Kolkata (Calcutta) negli scorsi giorni dal ministro dello sviluppo dell’India Sougata Roy. Il delta del Gange, secondo lo studio intitolato “Atlante del cambiamento del corso dei fiumi nel Bengala occidentale”, il più esteso del mondo, sta scomparendo a una velocità allarmate ingoiato dal mare.

A volte ritornano: le lontre nei fiumi inglesi, i leoni marini a San Francisco

Due buone notizie fanno capolino in questa scottante ed infuocata estate, costellata di guerre, disastri ambientali ed inquinamento, sprazzi di speranza o forse, più probabile, semplicemente il risultato di buone politiche, avviate da tempo e che stanno dando i loro frutti, come quasi sempre avviene quando si lanciano progetti di riqualificazione ambientale e di ricostruzione degli habitat. E’ sicuramente questo il caso del ritorno delle lontre nei fiumi inglesi, un vero e proprio rientro massiccio dal momento che, dalla quasi totale scomparsa dal territorio britannico, ora gli animali sono tornati a popolare quasi tutte le contee della Gran Bretagna.

Fiumi in pericolo, lo rivela il dossier “Danni sommersi” di Greenpeace

I fiumi del Sud del mondo sono in pericolo, potrebbero fare la fine dei fiumi del Nord industrializzato e super-affollato, inquinati da decenni di sfruttamento e sversamento di rifiuti industriali, cause che hanno messo in serio rischio gli ecosistemi nelle acque dolci. Qual’è il danno ambientale, sociale ed economico di tutto questo?

Lo rivela il dossier di GreenpeaceDanni sommersi”, speranza per i Paesi emergenti a non commettere gli stessi errori compiuti in passato da chi invece non si è curato della salute delle acque dei fiumi.

Inquinamento costiero mette a rischio le foche

Tempi duri per le foche. Oltre alla cruenta mattanza che si ripete ogni anno a Primavera, a preoccupare è l’inquinamento delle acque costiere, dannoso per gli animali. L’organismo degli esemplari di Phoca vitulina che vivono negli estuari o lungo le coste risulta infatti altamente contaminato.

A dirlo è un recente studio europeo pubblicato sul Marine Pollution Bulletin, a cui ha partecipato attivamente soprattutto la Spagna, e i cui risultati avvertono del pericolo che corrono questi mammiferi nei porti di tutta Europa.

Fiumi italiani, inquinati 26 su 30

L’allarme arriva dal WWF, nell’ambito del Convegno Fiumi d’Italia che si è svolto giovedì a Roma a Palazzo Valentini: 26 corsi d’acqua su 30 nella nostra penisola sono inquinati.
E considerando che la Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE prevede che entro il 2015 venga raggiunto l’obiettivo di un buono stato ecologico degli ecosistemi d’acqua dolce, non occorre un matematico per calcolare quanto siamo lontani da questa mèta e quanto si stia facendo poco per perseguire un fine ambizioso, come tanti previsti in sede comunitaria e presi spesso alla leggera dal nostro Paese, che poi ne paga le conseguenze.

Nel suo intervento in apertura dell’incontro, Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, ha sottolineato come sia indispensabile ed urgente, in questa fase, un impegno più deciso di tutte le istituzioni sul fronte inquinamento dei fiumi.

Lontre e salmoni nel cuore di Londra: così il Tamigi torna a vivere

Il Tamigi, dichiarato biologicamente morto già 50 anni fa, sta tornando a vivere. Il fiume lancia un messaggio di speranza, ci ricorda che la vita ha una forza pulsante che tende a colonizzare e ri-colonizzare ogni spazio sottrattole, ci ricorda che esiste il miracolo della resilienza dell’ecosistema ovvero quella capacità che l’ecosistema ha di ricostituire un nuovo equilibrio in seguito all’azione di un disturbo (più o meno catastrofico, naturale o antropico) equilibrio che tende a minimizzare gli effetti del disturbo stesso.

Come dopo un incendio in una pineta costiera quando le pigne quiescenti liberano, aperte dal fuoco stesso, una gran quantità di semi e le piccole plantule crescono vigorose sulle ceneri delle piante madri di modo che il bosco non perda l’area conquistata, nel Tamigi sono apparsi prima i salmoni, poi le lontre e le sogliole, poi timide le foche e persino alcune colonie di ippocampi, sensibilissimi all’inquinamento e quindi bioindicatori di qualità dell’acqua. L’Old Father Thames, con le sue 125 specie ittiche attuali, ha vinto il Thiess River Prize, il premio internazionale per i progetti di recupero dei corsi d’acqua.

Fiumi a rischio inquinamento e sfruttamento intensivo

I fiumi sono a rischio e soffrono, è questo l’allarme lanciato da un gruppo di ricercatori del City College di New York. La salute dei fiumi è minacciata dall’inquinamento e dal fatto che sono sfruttati intensamente. L’80% della popolazione mondiale vive presso corsi d’acqua di piccola o grande ampiezza e li ha trasformati in base alle sue esigenze: dighe, pompe per l’agricoltura, inquinamento delle acque e inserimento di specie invasive per ripopolare la fauna acquatica.

L’acqua dei fiumi è la nostra risorsa più preziosa, indispensabile per la vita di esseri umani, di animali e di piante, dell’intero ecosistema terrestre, ricordano gli studiosi americani, ma il loro stato di salute è minacciato dall’uomo, dai circa 5 miliardi di persone che sfruttano le loro acque, mettendo a rischio il 65% degli habitat fluviali del mondo e la sopravvivenza di migliaia di specie animali ed acquatiche.

La volpe, la bambina e la natura incontaminata dell’Abruzzo

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Ho visto qualche giorno fa il film documentario La volpe e la bambina del regista-biologo francese Luc Jacquet, già autore della celebre Marcia dei pinguini (2005).
Ad accompagnare la troupe durante le riprese durate sei mesi il fotografo naturalista Marco Melodia. Il film al suo debutto in Francia ha conquistato due milioni di spettatori. C’è chi, come me, memore delle emozioni della Marcia dei pinguini, è stato spinto dalla curiosità di vedere il nuovo film del regista francese appassionato della natura e degli animali. E non si rimane delusi, questo è certo.

La storia commovente oltre ogni misura dell’amicizia tra una volpe e una bambina (l’attrice francese in erba Bertille Noel Bruneau) è ambientata nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Gli scenari che fanno da sfondo al magico intreccio di selvatico e fanciullesco, sono a dir poco mozzafiato. Gli animali, le montagne, gli alberi, i prati e i fiumi dove corrono la volpe e la bambina, sembrano quasi finti, talmente sfiorano la perfezione.