Quasi la metà delle farfalle in Europa si è estinta e le restanti popolazioni degli splendidi e colorati insetti sono a rischio, a causa dell’agricoltura intensiva e della perdita di biodiversità. A lanciare l’allarme per gli insetti impollinatori è l’Agenzia euroepa dell’Ambiente che ha pubblicato in questi giorni il suo ultimo rapporto in merito.
farfalle
Fukushima, anche DNA farfalle modificato per radiazioni
Il disastro nucleare di Fukushima, a distanza di oltre un anno, continua a far parlare di sè. Se le persone stanno cercando di tornare alla normalità, la natura ha bisogno di più tempo per smaltire le massicce dosi di materali radioattivi rilasciati nell’ambiente dopo il terremoto che ha danneggiato la centrale nucleare, e si continuano a registrare anomalie e alterazioni nel DNA di diverse specie animali e vegetali. Non sono disponibili dei dati sicuri sugli effetti biologici che questo incidente ha causato sugli animali, ma possiamo tuttavia informare di quel che è accaduto alla Zizeeria maha, una farfalla che prosperava in Giappone, nel comune di Iycaenid, non molto distante dalla centrale di Fukushima.
Farfalle in calo, -22% nel 2011
Le farfalle sono sempre state considerate una specie di “termometro” della situazione ambientale di un luogo. Se ci dovessimo attenere alla loro situazione attuale, c’è da essere seriamente preoccupati. Una recente indagine effettuata in Gran Bretagna ha dimostrato come in quel Paese nel 2011 la popolazione di farfalle, di tutte le razze, è calata complessivamente del 22% rispetto all’anno precedente.
Come trasformare il giardino nell’habitat ideale delle farfalle
Le farfalle non sono soltanto dei variopinti insetti affascinanti e meravigliosi a vedersi. In Italia nelle Oasi WWF quest’estate, nel mese di luglio per la precisione, grazie agli ambientalisti del panda è stato possibile conoscere da vicino il mondo straordinario delle farfalle e soprattutto il loro ruolo ecologico importantissimo, per non dire vitale. Le farfalle che svolazzano di fiore in fiore con le loro ali coloratissime svolgono infatti l’importante compito di impollinatori, trasportando il polline da una pianta all’altra, polline che porterà alla fecondazione ed alla produzione di sementi. Le farfalle sono dunque messaggeri di vita.
Farfalle, nelle Oasi WWF un viaggio nei colori alla scoperta di un mondo alato
Farfalle nelle Oasi del WWF si offrono, tra fiori profumati e colori sgargianti, allo sguardo assetato di vita e bellezza di chi, più che fare il turista, ha voglia di un viaggio nella natura, alla scoperta delle emozioni semplici che questi meravigliosi insetti ed il loro complesso mondo sono capaci di regalare.
Un percorso offerto dall’associazione ambientalista in questo caldo mese di luglio in ben diciassette Oasi disseminate in lungo ed in largo nella penisola, prolungando i giorni di apertura oltre i fine settimana ed organizzando visite guidate ed attività volte a fornire ai visitatori una maggiore conoscenza delle farfalle.
Farfalle: -70% in Europa negli ultimi 20 anni
Le farfalle che svolazzano nei pascoli di tutta Europa sono in forte declino, il che indica, come accaduto in passato con le api, una catastrofica perdita di prati fioriti in molti Paesi. Delle popolazioni di 17 specie di farfalle diffuse nel Vecchio Continente, la maggior parte si sono perse in Gran Bretagna, dove la diminuzione ha superato il 70% negli ultimi 20 anni, secondo un nuovo studio della Butterfly Conservation Europe.
La drastica riduzione del numero di farfalle indica una perdita più ampia di biodiversità, con altri insetti, come bombi, sirfidi e ragni, ma anche molte piante e uccelli che stanno scomparendo insieme alla perdita dei pascoli tradizionali. Martin Warren, direttore esecutivo della Butterfly Conservation (UK), ha detto che i dati provenienti da 3.000 siti in 15 Paesi hanno mostrato un urgente bisogno di un finanziamento dell’UE per sostenere “L’agricoltura sostenibile ad alto valore naturalistico”.
Cambiamenti climatici, farfalle e primavera in anticipo
Se una rondine non fa Primavera, che dire delle farfalle, sempre più in anticipo, stando a quanto affermano gli esperti, sulla tabella di marcia del cambio di stagione? A giudicare dalle temperature ancora poco miti un po’ su tutta la Penisola, in Italia non sembra certo spirare una brezza tiepida. Eppure, a livello globale, team di scienziati sono pronti a giurare che la Primavera, ormai da qualche anno, arriva prima.
E a dare credito a queste affermazioni ecco spuntare le farfalle che, rispetto a circa 65 anni fa, vengono fuori con dieci giorni di anticipo. Una spia del cambiamento climatico, stando a quanto afferma un recente studio coordinato dal dottor Michael Kearney, del Department of Zoology della University of Melbourne, in Australia.
Un mondo senza farfalle, gli insetti barometro dei cambiamenti climatici
Nella Georgia centrale il monitoraggio delle farfalle nelle riserve della fauna selvatica viene utilizzato come spia per seguire il corso dei cambiamenti climatici in atto, e valutarne la gravità.
Alcuni ricercatori sono fortemente preoccupati dal declino delle popolazioni di farfalle, da interpretare come un segnale del peggioramento delle condizioni ambientali in cui versa la terra. Le farfalle sono infatti tra gli insetti più sensibili ai cambiamenti nel loro habitat, e sono un po’ come i canarini nelle miniere di carbone. Jerry Payne, entomologo in spedizione al Piedmont National Wildlife Refuge, a circa 70 miglia da Atlanta, spiega:
Quando si nota l’assenza delle farfalle, si sa già che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Purtroppo, abbiamo individuato il nemico – siamo noi. L’uomo è la causa principale del declino della popolazione di farfalle. Stiamo portando via la loro terra.
Riscaldamento globale: le specie più a rischio sono gli insetti, la base della catena alimentare
Giorni fa parlavamo di una razza di pecora che si stava evolvendo a causa dei cambiamenti climatici. Ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono migliaia di specie che per colpa di questi mutamenti rischiano di sparire. Se fosse per Jessica Hellmann, biologa presso l’Università di Notre Dame, gli insetti come farfalle e coleotteri che esercitano la stessa forza di conservazione animale, potrebbero diventare le icone tradizionali dell’estinzione dei giorni nostri, come accade ad esempio con gli orsi polari.
Gli insetti infatti sono alla base degli ecosistemi, ed anzi, forse hanno un ruolo ancora più importante di quello degli orsi polari. Quasi l’80% delle piante di tutto il mondo necessitano dell’impollinazione, e il valore annuale del lavoro degli insetti nelle colture nei soli Stati Uniti è stato calcolato in circa 20 miliardi di dollari. Peccato però che essi siano particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici, in quanto non possono regolare la temperatura del loro corpo.
Le ricerche condotte da Hellmann e Shannon Pelini, una sua dottoranda, indicano che il riscaldamento globale può influenzare tutte le varie fasi della vita di un insetto, ma può anche colpirlo in modi diversi. Possono ad esempio veder modificato il loro habitat in modo che non sia più abitabile.